Capitolo 11.

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VICTOR

Rimasi con gli occhi serrati, immobile, stringendo ancora più forte la mano e la vita di Yuri.

Ero sicuro, al mille per mille, che di lì a poco mi avrebbe tirato uno schiaffo.

Quindi, cercando di prepararmi mentalmente al dolore fisico e psicologico che ne sarebbe derivato, cercavo anche di godermi il momento.

Avrei voluto fare altre mille cose.

Stringerlo più a me, divorarlo senza più fermarmi, farlo distendere sul ghiaccio freddo e scaldarlo con il mio respiro, toccando ogni centimetro della sua pelle.

Mi ero già reso conto che qualcosa in lui era cambiato.

Mentre pattinava, doveva aver avuto anche mille altri pensieri.

Pe non parlare dello sguardo limpido ed emozionato che mi aveva lanciato prima dell'esibizione.

Per un attimo, era stato come guardarsi allo specchio.

E la cosa mi aveva esaltato ancor più di quanto già non fossi.

Mi trattenni solo perché ero troppo curioso, e ansioso, di vedere la sua reazione.

Quindi aspettai. Rimanemmo immobili per un tempo che a me sembrò infinito, poi sentii la mano che mi stringeva la maglia lasciare la presa e premere debolmente sulla mia.

Con il cuore pesante, ritrassi un poco la mia, dandogli lo spazio necessario a schiaffeggiarmi.

Feci per allontanarmi, ma Yuri mi venne dietro, non staccandosi da me.

Sentii la sua mano muoversi quasi a scatti, come se la sua mente stesse lottando con le reazioni del suo corpo.

Poi si arrese.

Con un sospiro mi circondò il collo con entrambe le braccia, intrecciando le dita ai miei capelli.

E la cosa mi fece veramente uscire di testa.

Con entrambe le mani sulla sua vita lo sospinsi indietro, facendoci scivolare sul ghiaccio fin quando la sua schiena non sbatté sul vetro che separava la pista dalle tribune, tanto violentemente che temetti si fosse fatto male.

Invece Yuri approfondì il bacio, mi tirò lentamente le punte dei capelli facendomi passare un brivido d'eccitazione lungo la spina dorsale e alzando un ginocchio lo appoggiò sulla mia coscia, lasciandolo poi scivolare come in una sensuale carezza.

"Oh Dio aiuto".

In quel momento sarei stato capace di prenderlo contro la vetrata senza tante cerimonie.

E lo avrei fatto, fremevo al solo pensiero di farlo.

Ma all'improvviso mi resi conto che non volevo succedesse in questo modo.

Quindi, per il momento, decisi che ero soddisfatto.

Con immensa fatica staccai le mie labbra dalle sue e poggiai le mani sul vetro ai lati del suo viso.

Occhi negli occhi, ci fissammo intensamente, con gli sguardi ancora accesi di passione momentaneamente repressa e il fiato corto.

Sfoderai il sorriso più sexy che mi riuscì di fare, considerato che, se fosse stato solo per me, non ci saremmo fermati lì per nulla al mondo, e vidi passare sul volto di Yuri un lampo improvviso di consapevolezza.

Com'era prevedibile, cosa che avevo cominciato ad amare, osservai attentamente le sue guance andare in fiamme.

L'imporporarsi delle orecchie e del collo lo portarono ad un limite d'imbarazzo che non avevo mai visto, e non riuscii a trattenere una risatina.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2023 ⏰

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