YURI
C'erano altre pagine dopo, ma chiusi il quaderno e guardai Victor negli occhi.
Lui ricambiò il mio sguardo per un po', poi si accomodò meglio sulla sedia e mi sorrise: un sorriso dolce e allo stesso tempo quasi disperato.
Ma forse mi stavo solo facendo condizionare da ciò che avevo appena letto.
"E chi se lo sarebbe mai immaginato che dietro la facciata del grande pattinatore si nascondesse...questo..."
Come facevo, io, che mi reputavo il suo fan numero uno, a non sapere una cosa del genere?
Com'era possibile che una notizia di tale portata, non fosse finita neanche una volta sui giornali?
"Vuoi vedere...che nessuno è venuto mai a saperlo?...No, impossibile..."
"Non finisci di leggere?"
La sua voce mi fece sussultare e mi riportò nello studio in cui eravamo.
Poggiai il quaderno sulla scrivania e lo spostai da una parte.
"No...posso leggerlo più tardi...Ti va di raccontarmi ora?"
Rimasi ad osservarlo spostare gli occhi su ogni oggetto presente nella stanza tranne che sul mio viso.
"No, te l'ho detto...dottore: non ne ho mai parlato con nessuno, e non inizierò adesso", sbottò ad un certo punto.
Da quando avevo iniziato a leggere quel quaderno, l'elettricità che avevo avvertito tra noi, il giorno precedente e anche quando lui mezz'ora prima era entrato nello studio, era andata scemando pian piano.
Adesso eravamo solo due uomini che parlavano di un suo ricordo doloroso; mi sentivo sempre attratto da lui, ma ora era la sua mente che volevo indagare.
"Quindi...io...s-sono veramente il primo a cui l'hai detto?", chiesi comunque incapace di trattenermi.
"No Yuri...", e come la prima volta rabbrividii quando mi chiamò per nome, "...io non l'ho detto neanche a te: l'hai letto lì dentro. Io non ne parlerò mai con nessuno".
Finalmente i nostri sguardi si incrociarono, e con dispiacere lessi nei suoi occhi rabbia e un'infinita solitudine.
VICTOR
La preoccupazione che andava invadendo il suo sguardo mi dava fastidio ma allo stesso tempo mi faceva ribaltare il cuore nel petto.
Volevo che andasse avanti e finisse di leggere, ma intuii che non avrebbe ripreso in mano il quaderno. Almeno non per quel giorno.
Dentro di me, avevo abbandonato quella storia già da un po', anche se le scottature che avevo preso ancora marchiavano il mio spirito.
Volevo voltare pagina, con tutto me stesso; volevo questo da quasi tre anni...
E ora sapevo che ce l'avrei messa tutta per riuscirci. Con lui.
"Okay...passiamo al piano B..."
In realtà avrei potuto insistere di più e sicuramente Yuri avrebbe acconsentito ad andare avanti con la lettura; ma sapevo fin dall'inizio che, in un modo o nell'altro, che lui avesse avuto intenzione di leggere fino in fondo oppure no, avrei raggiunto ciò che volevo in modo...più brutale.
La cosa mi eccitava e divertiva in modo strabiliante.
Volevo mettere in pratica il piano che la sera prima avevo limato in ogni dettaglio.
Per questo feci sbocciare sulle mie labbra un sorriso malizioso e incrociai di nuovo le braccia al petto, non facendomi sfuggire il guizzo che ancora una volta i suoi occhi avevano fatto verso la mia maglietta.
STAI LEGGENDO
Pazzo di te
FanfictionE se il nostro caro Victor Nikiforov, pluripremiato pattinatore russo, conosciuto in tutto il mondo per l'eleganza dimostrata in svariati anni di carriera, impazzisse all'improvviso? E se alla base di questa pazzia, ci fosse un singolo e mingherlino...