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Mi svegliai di soprassalto con la fronte imperlata di sudore, con uno scatto colpii violentemente la sveglia che rimbalzò con un tonfo verso il muro.
Prendendo bocconi d'aria mi misi la mano sul petto e chiusi gli occhi sospirando.

"devo darmi una calmata o questa mia ansia mi ucciderà" dissi a me stessa mentre il cuore mi batteva a mille.
Quel giorno era già partito male, fuori dalla finestra si poteva notare tirasse un vento molto forte e le nuvole grigie che ricoprivano la città davano segno che presto avrebbe piovuto.
sospirai nuovamente e decisi di alzarmi, quel giorno avevo puntato la sveglia prima del solito, già alle cinque del mattino ero in piedi e pronta ad allenarmi. Velocemente entrai nel bagno e mi lavai per bene, misi addosso la mia tuta della scuola e l'uniforme nello zaino, a passi leggeri, non volendo svegliare nessuno, scesi le scale ma una volta entrata in salotto saltai in aria quando sentii gli occhi di mio padre sulla poltrona a fissarmi. Mi scrutava da sotto i suoi occhiali sottili con viso serio e concentrato.

"p-papà! non c'era bisogno ti svegliassi così pre-"

"non ho dormito affatto." disse sistemandosi gli occhiali e alzandosi in piedi.

Il modo di quell'uomo per dirmi che mi vuole bene è sempre stato molto strano.
Mi guardò per qualche istante e poi sospirando mi regalò un dolce e caloroso sorriso.

"bambina mia..."

"ohhh papà andiamo non iniziare" dissi sapendo cosa stava per succedere, nemmeno il tempo per pensarlo che strinse le sopracciglia e i suoi occhi minacciarono di sciogliersi in lacrime, mi prese violentemente in braccio e mi strinse.

"LA MIA BAMBINA STA CRESCENDOOOOOOO AAAAAAAAAAA"
disse a voce più alta strusciando la faccia sui miei poveri capelli appena sistemati.

"Papaaà .." dissi ridacchiando e pattandogli la spalla, mio padre sotto sotto è sempre stato un tenerone.

"scusa scusa.." mi disse rimettendomi delicatamente per terra mentre si struscia via delle probabili lacrime. " non voglio prenderti tempo.." mi prese per le spalle e mi guardò intensamente "io.. sono fiero di te, ce la farai e non vedo l'ora di vederti tornare a casa. sta attenta..." Infine mi diede un leggero bacio sulla fronte e mi spinse verso l'uscita.
Varcai la porta con il cuore più leggero grazie alle parole del mio babbo e una volta superato il
vialetto mi girai verso di lui e dissi "ti voglio bene!!" prima di iniziare a camminare in direzione della scuola.
Non mentirò, avevo molta ansia, troppa ansia. Normalmente non sono una persona negativa ma questa volta avevo davvero paura, mi chiedevo cosa sarebbe successo se non avessi superato il test , come sarebbe andata, come avrei reagito, come avrebbe reagito mio padre... mi fermai un secondo e fissai le mie scarpe leggermente rovinate dal tempo, strinsi i pugni e aggrottai la fronte, quei pensieri non erano affatto pensieri che un'eroe avrebbe dovuto mai avere! ero arrabbiata con me stessa ma decisi di spingere quella rabbia in determinazione e così con uno scatto iniziai a correre verso il campo della scuola raggiungendolo per iniziare ad allenarmi.

Passarono svariati minuti di allenamento, i miei muscoli si erano completamente sciolti ed il mio quirk sembrava essere dalla mia parte, a differenza di come avevo previsto qualche ora prima le nuvole sulla mia testa stavano già iniziando a scomparire lasciando spazio ad un leggero sole mattutino. guardai in alto e sorrisi pensando a tutte le parole di incoraggiamento da parte dei miei nuovi amici e di mio padre, mi girai e presi lo zaino, con decisione camminai dentro la scuola, dove mi accolse.... ALL MIGHT?  Era esattamente lui, certo, nella sua forma da civile, mi guardò e allargò un sorriso.
"buongiorno giovane (t/c), sei pronta per il test?"  mi chiese subito indicandomi di seguirlo, così feci.

Il test era stato programmato un'ora prima dell'inizio delle lezioni normali, infatti nella scuola non sembrava esserci anima viva, era tutto così silenzioso.. e strano.

{A love of stone}- Kirishima Eijirou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora