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"Miriam!"

Urlavo ogni tanto sperando che la vocina squillante della bimba si facesse viva alle mie orecchie. Oramai erano passate delle ore da quando io e il mio amico avevamo iniziato la ricerca di mia sorella, non riuscivo a capire dove si potesse trovare quella piccola peste e nel panico pensai al peggio.

"Hai controllato in quella via?" Chiese il rosso indicandomi una stradina che avevamo tralasciato.

Con respiro affannato scossi la testa in segno di negazione e mi ci diressi. La via era buia e stretta, molto lunga apparentemente e piena di palazzetti abbandonati, ingoiai rumorosamente, non era molto rassicurante quel posto e inoltre il cielo sembrò ricoprirsi di nuvole, si stava preparando un'altro temporale.

"Dobbiamo fare in fretta, se dovesse essere all'aperto rischiamo di rimanere fermi per via dell'acqua, questo tempo sembra proiettare pioggia.." disse rammaricato il mio amico mentre rivolgeva uno sguardo al cielo scuro.

Io lo guardai con una faccia evidentemente dispiaciuta e triste, la mia bocca si piegò verso il basso e chiusi gli occhi.
"Non ho davvero idea di dove possa essere.. non capisco perché sia scappata non l'ha mai fatto!.. mi dispiace inoltre che tu sei qui con me da così tanto tempo kirishima."

"(T/c) ma scherzi? Tua sorella ora come ora è una priorità, continuiamo a cercare e vedrai che la troveremo!"  Disse sfoggiandomi uno dei suoi sorrisoni aguzzzi.

"Ma non c'è bisogno che mi accompagni, il tempo è instabile e-"

"(T/c)..., noi studiamo alla UA per una ragione.. o sbaglio? Io ho intenzione di diventare un'hero un giorno, e penso pure tu, quindi non ci perdiamo in queste sciocchezze e continuiamo a cercarla."

Dinuovo la determinazione nelle sue parole mi colpì profondamente e un desiderio di riuscirci senza dover ricorrere alla polizia mi invase. Ammiravo tanto le sue parole e con un cenno di sorriso ci incamminammo nella via.

Camminavamo e camminavamo senza una meta precisa, i nostri passi rimbombavano nella via vuota alternati da tuoni improvvisi. Oramai eravamo lì dentro da un po', non lo nego, nel mentre un suono irruppe quella strana quiete, il mio telefono squillava ed era mio padre a mandarmi messaggi del tipo:

"Come sta andando? L'hai trovata? Si sta facendo tardi.."

Lessi sullo schermo del mio telefono mentre il ragazzo mi superò e si diresse verso lo sbocco della via che dava sul viale principale. In lontananza iniziai a sentire una voce molto familiare urlare frasi decontestualizzate.

"HAH? No vedi che non sto capendo che cosa mi vuoi dire? Ma poi si può sapere in che ca- DIANIME di lingua parli?!"

Alzando la testa di scatto vidi il rosso che guardava davanti a se con aria scioccata e super confusa.
"Bakugo?" Disse lui senza distogliere lo sguardo, non capivo cosa ci fosse di strano nell'incontrare un'amico in città.

Tanto per curiosità mi avvicinai a passi lenti da lui pronta a ricordare al rosso la nostra missione quando alla vista del ragazzo esplosivo mi si spalancarono gli occhi.
La seguente scena era questa: bakugo era intento a tenere sulle sue spalle questa piccola bambina bionda che sembrava essersi incollata ai suoi capelli, la teneva stretta dalle gambe per evitare cadesse e lei in mano teneva un ghiacciolo quasi sciolto.

"Cosa guardi porcospino?!" Ringhiò bakugo al rosso mentre la bambina rise non capendo la situazione.

"MIRIAM CAZZAROLA!"
Allora urlai io. Quella piccola peste era scomparsa ed adesso la ritrovo sulle spalle di.. quello?!?

La piccola fece un saltone cadendo in piedi dalle spalle del ragazzo che la guardò confuso e quasi deluso. "Ma dove va-"

"SORELLONA!!"
Urlò lei saltandomi immediatamente addosso mentre io da un lato avevo l'istinto di spiaccicarla al muro e dall'altro di stringerla a me, fortunatamente vinse il secondo.

{A love of stone}- Kirishima Eijirou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora