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Così portai la mia mano puntando il cielo con un dito.

"CHE LA GARA ABBIA INIZIO!"

Urlai presa dal momento, gonfiando il petto guardai il ragazzo davanti a me che sfoggiava ancora quel suo sorriso aguzzo.

"VAI COSÌ!"

Urlò un'istante dopo anche lui puntando il pugno in alto, ed e così che la nostra piccola gara ebbe
Inizio. Iniziammo con ciò che proposi io:
Una gara di velocità ed una di resistenza, interamente basata sulla corsa.
Iniziammo con quella di resistenza in modo da sfruttarla come riscaldamento.

"Via!"

Urlai io facendo partire il mio timer dal mio orologio al polso. Dovevamo fare il giro del parco per 20 minuti, mantenere lo stesso ritmo.
Avevamo deciso di prenderla non troppo in considerazione dato che , entrambi pensavamo,
Saremmo riusciti a fare tutti e 20 senza il minimo sforzo.
Arrivata ai 15, mi fermai poggiando le mani sulle ginocchia e prendendo fiato a pieni polmoni. Kirishima, senza smettere di correre, tornò vicino a me.

"Ehi! Va tutto bene?"

Chiese lui con affanno annesso. Mi guardava dall'alto, preoccupato.

"Si...si... non sono... proprio abituata.. hah.."

Risposi io riprendendo fiato, non riuscivo a calmare il mio bisogno di aria, ed era anche normale, ma non riuscivo più a correre; così mi sedetti e poggiai i gomiti sulle ginocchia sorreggendomi la testa.
Sentii il ragazzo fermarsi col fiatone. Aveva fatto 17.30, notai guardando l'orologio che rifletteva il sole cocente che c'era quel giorno.

"Direi che ho vinto."

Disse il ragazzo probabilmente sorridendo.
Stentai a rispondere, ma poi con amarezza risposi.

"Si! Haha!"

Un'amarezza inevitabilmente coperta da quella risatina di circostanza. Non avrei di certo permesso che lo notasse, non dovevo.
"Troppo poco allenata.."
Pensai ancora con l'amaro in bocca mentre mi rimettevo in piedi. Il ragazzo si arieggiava la canotta e quando mi vide salire tornò a sorridere.

"Allora... pronta per essere schiacciata anche nella gara di velocità!?...non sul serio ovviamente"

Sta volta ridacchia sul serio, era buffo vedere come Kirishima fosse sempre preoccupato per me... o per tutti in generale. Il fatto di aver specificato che era una specie di scherzo l'ho apprezzato.
Forse dovevo fare anche io così... però lo stesso... perché mi importava così tanto...

"spaccare tutto..?"

Non mi resi conto

"Che intendi?"

Che pensavo ad alta voce. Idiota.

"Ah!! Nulla nulla! Hahaha... uhm che ne dici se iniziamo questa gara?"

Chiesi leggermente in imbarazzo per essermi fatta trasportare troppo dai miei pensieri. Il ragazzo annuì e così ci sistemammo alla fine del percorso pedonale.

"Arriviamo fino alle borse e poi torniamo indietro. Va bene?"

Chiese lui guardandomi interrogativo

"Vai!"

Dissi io preparandomi in posizione quasi fossi una vera e propria corridrice (o corritrice?). Il ragazzo accanto a me fece lo stesso.

"Uno..."

"Due..."

"...TRE!"

Urlò infine iniziando a correre. Mi spingevo attraverso l'aria con le mani impuntate a paletta, a perdifiato proprio ma nonostante questo lui era più avanti di me, non di troppo ma comunque più avanti. In poco tempo ci ritrovammo agli zaini e io, con una spinta del piede destro, girai subito direzione per tornare indietro al punto di partenza, superandolo così di poco e vincendo la sfida.
Avevamo appena iniziato e già sudavamo come pazzi. Eravamo sdraiati a terra prendendo fiato a pieni polmoni.

"Sta volta...hai vinto tu..."

Disse a fatica Kirishima col fiatone. Ero felice.
Il rosso alzò il busto sedendosi e io feci lo stesso per poi ritrovarmi un suo pugno puntato contro.
Alzai un sopracciglio guardandolo, lui in tutta risposta, col suo grosso sorriso, scosse un po' il pugno.

"Batti qui, sei stata forte!"

Disse genuinamente contento per me. Questa cosa mi lasciò un po' sorpresa, con ancora il volto confuso, alzai il pugno battendolo piano contro quel ragazzo che subito dopo lo puntò in aria.

"Wooho! Ora sono gasato dobbiamo fare altro dai!"

Disse emozionato mettendosi in piedi e facendo un leggero stretching.
Io ancora scombussolata mi alzai e feci lo stesso senza pensare.
"Ancora non lo capisco"

"Allora... cosa ti andrebbe di fare adesso"

Chiese lui sfregandosi le mani.

"Non ti so dire... di solito tu che fai arrivato a questo punto?"

"Oh beh... io di solito corro.. quindi già fatto... e poi..."

Le sue parole vennero interrotte dalla suoneria di un telefono in lontananza. Il mio telefono. Mi alzai di corsa chiedendo scusa a Kiri e mi fiondai sullo zaino afferrando il telefono e rispondendo.

"Si?"

Chiesi con un leggero affanno.

"(T/n) dimmi che tua sorella è lì con te"

Era mio padre. Solo che sembrava preoccupato. Alzai un sopracciglio e non risposi subito.

"(T/n)!"

"No papà Miriam non è qui, perché?"

"Cazzo cazzo... eravamo a fare la spesa, l'ho rimproverata e le ho detto di andare in macchina ma non c'era quando sono tornato... ho pensato fosse corsa a cercarti come fa di solito... e insomma sper-"

"Ma seriamente?!?!"

Urlai spazientita mentre il rosso oramai era vicino a me e a distanza mi chiedeva che fosse successo.

"Senti non dire un'altra parola.. ora provo a cercarla non penso sia andata lontano... in quale supermercato eravate?"

"Al Daiso.(*nome supermercato*)"

"Ok ti do notizie io. Ciao"

E detto questo in fretta e furia chiusi il telefono buttandolo nello zaino.

"Ei ei che sta succedendo"

"Scusa Kirishima ma ho un problema...mia sorella è scappata e mio padre non la trova, scusami ma devo andare"

Dissi cercando di rimanere calma, ma era abbastanza visibile che stessi per entrare nel più totale panico...
lui sembrò notarlo e una volta in piedi mi prese le mani stringendole.

"Ehi sta tranquilla vengo con te a cercare tua sorella"

Disse con forzando un sorriso per tranquillizzarmi. Arrossii.

"Kirish-"

"Niente ma, andiamo non sappiamo dove sia potuta andare a sto punto, dobbiamo muoverci"

Disse tirandomi da una mano e, così, stringendola nella sua. Mi lasciai trasportare da lui per un primo momento, come se quella situazione di noi, mano nella mano, fosse l'unica cosa importante... ma poi mi svegliai.

"Erano al Daiso, di qua!"

Dissi mettendomi a capo di entrambi in modo da fare strada. Il mio cuore saltava su e giù in preda all'ansia e alla paura. Mi guardavo intorno tra le persone, scansandole e spingendole a volte. Non la trovavo.
Anche arrivati al supermercato. Guardai dentro fuori, nei negozi vicini. Chiesi ai negozianti se l'avevano vista ma nulla. Non la trovavo.
Non trovavamo più Miriam.

{A love of stone}- Kirishima Eijirou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora