Una visita inaspettata.

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Tre giorni dopo la sua confessione a Lena aveva ritrovato il pugnale di Kryptonite sul tavolino del suo soggiorno, poi più niente, nessuna notizia da parte sua. Era passata una settimana intera da quel ritrovamento, e Kara si ritrovò a pensare che la sua vita era addirittura peggiorata da quando era partita per quel stramaledetto viaggio. L'apatia l'aveva avvolta ancora, ma con più forza e più affondo di quanto mai avesse fatto prima. Si era buttata sul lavoro per non pensare e la cosa aveva funzionato, sia come Supergirl sia come reporter le cose andavano a gonfie vele. Si era chiusa in se stessa, persino Alex aveva rinunciato a tirarla su di morale lasciandole i suoi spazi, Kara passava le sue serate sul divano mangiando pizza e schifezze guardando la tv, in compagnia del pugnale di Kryptonite. L'aveva sfoderato e conficcato con forza nel tavolino del soggiorno, esattamente dove l'aveva trovato, il dolore fisico sembrava diminuire il dolore interiore, ma alla fine era solo una falsa illusione una cosa masochista, lo sapeva bene ma non voleva più farne a meno. Come ogni mattina si svegliò sul divano sudata fradicia, prese il coltello rinfoderandolo e lo nascose nel doppiofondo dell'armadio, esattamente come lo stesso doppiofondo che aveva l'altra Kara. Si fece una doccia preparandosi per la mattinata, dopo chi che andò a lavoro. Cat non era stata dura con lei dal suo rientro, in realtà dopo averle mostrato le foto e i souvenir che le aveva portato aveva capito subito che Kara non stava bene. Le aveva detto che per qualsiasi cosa lei era li, e Kara aveva apprezzato le sue parole più di quelle di chiunque altro, persino più di quelle di sua sorella.

L'inverno si era fatto più rigido, Kara osservava il panorama malinconico dalla grande vetrata che dava la faccia alle scrivanie, dove si supponeva che lei e i suoi colleghi fossero impegnati a svolgere il loro lavoro. Le immagini del tempo passato con Lena nell'altro mondo non le davano tregua lasciandole l'amaro in bocca e la tristezza stampata in faccia. La voglia di andarsene da quel mondo o di trasferirsi nell'angolo più remoto della terra la raggiungeva senza preavviso, spesso le bastava concentrarsi per sentire il battito di Lena dall'altra parte della città, questo la sollevava e la uccideva allo stesso tempo, così cercava di riconcentrarsi sul lavoro ma spesso falliva. Dopo il lavoro "umano" passava al DEO, allenamenti, piccoli salvataggi e interventi, un giorno dopo l'altro la routine senza emozioni la stava consumando, a notte fonda sospirava quando si concedeva quel paio d'ore sopra il divano in compagnia di cibo, tv e del pugnale, sempre li conficcato sul tavolo pronto a farle sentire qualcosa. Sua sorella, Winn e gli altri si sforzavano di coinvolgerla in qualche attività più salutare, una bevuta al bar o una passeggiata da qualche parte, ma Kara rifiutava sempre ormai senza inventare neanche più scuse.

Fu' così che il tempo trascorse, era passato quasi un mese da quando aveva parlato con Lena, le cose non erano cambiate, la sua routine era sempre la stessa quindi fu' sorpresa quando a notte inoltrata mentre rientrava a casa sua in volo vide la luce del salotto accesa. Con il super udito sentì solo rumori fittizi di passi e cassetti aperti, Kara sbuffò. Se dei ladri si erano introdotti a casa sua avrebbero avuto una bella sorpresa, non si soffermò neanche a pensare che magari i ladri avrebbero lasciato la luce spenta per rubare. Così tranquillamente atterrò sul piccolo balcone e aprì la portafinestra entrando in casa. Trovarsi Lena d'avanti fu' uno shock, Kara deglutì un paio di volte mentre lei le sorrideva, un sorriso pieno d'amore che avrebbe potuto avere solo l'altra Lena. "Cosa ci fai qui Lena? Dov'è Kara?" Lena le sorrise ancora avvicinandosi ad abbracciarla, Kara si lasciò cullare per qualche secondo respirando il suo odore, si accorse subito di sentire il suo cuore battere per la prima volta dopo settimane. "Mi hai riconosciuto subito eh?!" L'altra Kara uscì dal bagno salutandola con la mano. "Siamo venute a vedere come stavi e come vanno le cose tra te e Lena." Sentire il suo nome detto così innocentemente fu' una piccola pugnalata al cuore. Il vento proveniente dalla finestra fece svolazzare il suo mantello, così Kara chiuse la finestra osservando le due ragazze difronte a se, Kara si era avvicinata a Lena adesso e le aveva passato un braccio intorno alle spalle. "Mi cambio e ne parliamo se vi va, ma non c'era bisogno che veniste fin qui per questo." Lena scosse la testa mentre Kara entrava nella sua camera da letto, "A me invece pare proprio di si..." nonostante fosse solo un sussurro Kara lo sentì benissimo ovviamente. Ci mise poco a cambiarsi e a darsi una rinfrescata "Avete fame?" Lena scosse la testa mentre l'altra Kara si sedeva sul divano, "abbiamo mangiato qualcosa quando siamo arrivate meno di un ora fa." Kara annuì riempiendosi un bicchiere d'acqua che vuoto velocemente, poi si andò a sedere sulla poltrona vicino al divano, dove Lena prese posto vicino alla sua Kara. "Deduco che le cose sono andate male allora." è l'altra Kara a parlare, il tono piatto di chi non ha nessuna interesse per la questione. Annuisco osservandola, parlo solo per pura cortesia nei confronti di Lena, "Si, sono andata da lei entrando dal balcone con abiti civili, ho sciolto i capelli, tolto gli occhiali e sbottonato la camicia, le ho detto che sono Supergirl, lei non ha detto nulla. Le ho messo il pugnale in mano dicendole che se mi riteneva colpevole della morte di suo fratello poteva usarlo e mettere fine a questa storia, ha continuato a guardarmi in una maniera che non sono riuscita a decifrare, ma non mi ha pugnalato... così l'ho baciata dicendole che l'amavo e che se avesse voluto usare il pugnale o parlare sapeva dove trovarmi. Ho trovato il pugnale sul tavolino basso dopo tre giorni, poi più nulla. Sono passate quasi tre settimane. Questo è quanto." Un sospiro finisce il mio discorso, vedo Lena annuire tristemente. è Kara a parlare sorprendendomi, "è qui che hai trovato il pugnale giusto?" Indica il segno nel tavolino basso d'avanti a noi, annuisco confusa. "è qui' che lo conficchi tutte le sere vero, cos'è ti senti meglio soffrendo? Ti piace provare dolore Kara?" Il suo tono è duro e freddo, Lena le appoggia una mano sulla spalla invitandola a calmarsi, ma Kara la allontana. "Ciò che stai facendo non va bene, ti creerà una dipendenza!" Inclino leggermente la testa di lato cercando di capire cosa sta cercando di dirmi e perchè è così agitata, "Mi stai dando della drogata di Kryptonite?" Kara mi guarda con il furore negli occhi "Si!" Sospiro ancora per calmarmi, non voglio litigare con la me dell'altro pianeta d'avanti a Lena, "E tu che ne sai? parli per esperienza personale?!" Le mie parole devono aver colpito Kara più di quello che credevo, perchè la ragazza si alza in maniera brusca dal divano e inizia a fare avanti e dietro. Guardo Lena in cerca di risposte ma lei rimane in silenzio. Sospiro ancora in maniera stanca, "Oggi è stata una dura giornata per tutti a quanto pare, rimanete pure qui a dormire io andrò da un amico. Ci vediamo domani per Pranzo, ci sono dei soldi nel cassetto della cucina." Così dicendo mi alzo interropendo qualsiasi cosa Lena stesse dicendo, prendo il cappotto dell'armadio e esco dalla porta principale, diretta all'hotel più vicino.

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