Taehyung: poliziotto di venticinque, agente sotto copertura. Astuto e intelligente, la dote di capire le persone e di tradurre anche le più nascoste sfumature di un individuo. Cosa non si fa per guadagnare la fiducia di una persona importante? Si fi...
Nam quella mattina si stava dirigendo verso la stazione di polizia, con passo veloce e con mille preoccupazioni per la testa. Tae00 il pomeriggio prima era partito con Hoseok e da quel momento non lo aveva più sentito, e il nervosismo stava cominciando a crescere dietro di lui. Entrò nel suo nuovo ufficio, anche se di nuovo non c'era niente, era semplicemente il vecchio ufficio del poliziotto Oh, e si sedette su una sedia. Prese un fascicolo ed iniziò a sfogliarlo; in alto si poteva notare l'immagine di un giovane ragazzo delle elementari, dallo sguardo dolce ed innocente che è caratteristico di tutti i bambini a quell'età, o quasi... Nessuno avrebbe mai dubitato di un bambino certo, ma invece andando verso il basso, con lo sguardo per continuare la lettura, erano ben visibili i diversi reati, che eranostati commessi da questo dolce bambino. • Jeon Jungkook. • 8 anni. • Coreano del sud. Bambino di bassa statura dagli occhi scuri, guance paffute e sguardo innocente. Migliore nella classe di ginnastica e scienze, con il massimo di voti alla gara di scienze della terra di Busan. • Crimini: - art 575 c.p omicidio volontario dell'amente del padre con sette coltellate alle spalle; - aver sparato ad una bambina per colpa pensando che la pistola fosse un giocattolo e non carica; (Pistola sotto il nome di Jeon Su Hoo, zio) - uccisione del gatto dei vicini, per avergli fatto un'autopsia con la scusa che fosse per un progetto di scienze.
Aish...
Questo bambino all'età di solamente otto anni non poteva mettersi a giocare con la macchinine, invece che dare un input a questa vita da malato mentale e psicopatico? Non si può mettere in discussione che lui non abbia un cervello ben sviluppato e pieno d'astuzia, per essere sempre riuscito a evitare qualsiasi tipo di accuse, prendendosi gioco di tutti sotto lo sguardo delle polizia di Seoul e del Busan per più di dieci anni. Ormai però, sarebbe il momento di sviluppare la propria mente in altri ambiti, no? Trovare altri hobby più tranquilli, tipo il tennis, non sarebbe una malsana idea? Posando giù il fascicolo, rimettendolo dentro una scatola con sopra un nastro rosso con sopra scritto "top secret", si alzò, per poi recarsi presso l'ufficio del piano centrale del palazzo.
<< Buonasera, signor Taemin. Sono venuto fin qui per chiederle se le è giunta una chiamata anonima o comunque qualcosa del genere >>
<< Buonasera detective Kim, mi dispiace deluderla, ma l'ultima chiamata che ho ricevuto è stata per una pizza che ho ordinato con il mio migliore amico Chittaphon e poi, dal nostro capo >>
<<Tutto qui? >>
<<Mi dispiace, signore. >>
<<Mi pare strano, quel giovane ragazzo che sparava euforia da tutti i pori mi avrebbe già chiamato in caso sarebbe successo qualcosa, ma anche se non fosse successo niente avrebbe dovuto chiamarmi... >>
<< Di chi sta parlando, signore? >>
Mannaggia a lui e alla sua bocca, era convinto di star pensando quelle parole, invece le stava dicendo ad alta voce... aish... e adesso che avrebbe detto...
<<Signor Kim? >>
<< No, non è niente, non si preoccupi >>
<< Signore, lo sa che lei ha tutto il mio rispetto, si può fidare di me >>
Nam rimase semplicemente in silenzio, scrutando il ragazzo seduto davanti a lui, dietro ad una scrivania; stava scrutando le sue espressioni per capire se si poteva fidare...
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D'altronde erano sempre stati amici, in quel topaio solo lui, era l'unica persona con cui aveva legato, al di fuori del lavoro. Ma decise di rimanere comunque in silenzio, non poteva rischiare di mandare all'aria tutta l'operazione così.
<< Va bene, non me lo vuoi dire. Ma almeno, il cellulare che aveva con sé, è rintracciabile? >>
Ancora una volta non rispose.
<< Nam, non mi voglio impiccare, anche se questa situazione non mi piace affatto. Non voglio sapere in quale guaio ti sei cacciato questa volta, o con chi, dal punto di vista professionale; ma dal punto di vista personale, se ti serve una mano, basta chiedere >>
Ci stava riflettendo attentamente, si poteva davvero fidare? Anche se lo riteneva suo amico, cosa gli assicurava che non lo avrebbe tradito? Ma cosa avrebbe potuto fare? Aveva aspettato una chiamata di Tae e ci aveva provato anche lui, forse telefonando con il telefono della polizia potevano rintracciare la posizione e vedere dove si trovava in quel momento.
<< In effetti mi servirebbe una mano, ma mi devi assicurare la massima discrezione e silenzio con tutti, okay? >>
Il giovane annuì, dopo averci pensato attentamente.
<< Che cosa posso fare? >>
<< Puoi chiamare questo numero e registrare la chiamata e cercare di rintracciare la posizione? >>
<< Penso di si, anche se non è registrato non so se ne sarò in grado >>
<< È registrato... >>
Non lo avrebbe voluto dire, perché se lo avesse saputo la persona sbagliata avrebbe potuto far saltare l'intero piano... ma non avrebbe potuto dargli un telefono non rintracciabile, se fosse successo qualcosa di brutto avrebbe potuto sapere dove si trovasse il ragazzo e andarlo ad aiutare; anche per questo non aveva fatto parola di quella missione con nessuno. Il giovane segretario, dal corpo ben scolpito come se fosse fatto di marmo, si alzò dalla sua scrivania e si diresse verso il cellulare, digitando il numero della matricola e premendo un tasto che garantiva la registrazione della chiamata.
"Numero al momento occupato o inesistente. Vi prego, cercate di chiamare più tardi"
Aish... Ci riprovò più e più volte ma quella segreteria continuò a venire.
<< Nam, non so se dirti se è una cosa grave se risponde o no, ma cercherò di rintracciare la posizione >>
<< Non è affatto una cosa buona... Cerca di fare in più fretta che puoi >>
<< D'accordo, appena avrò i risultati te li farò avere >>
<< No. Portameli tu stesso, non darli a nessun'altro e soprattutto non parlarne con nessun'altro>>
<< Va bene. Penso che per dopo pranzo avrò la posizione >>