IV.

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.Chiara.

-Papà...Lui è Ciro Ricci.-.
Lo presento a mio padre.
-E che ci fa qui?-.
Domanda ancora mio padre guardando duramente Ciro, consapevole di chi siano i Ricci.
-Nonno, lui è il mio papà!-.
Afferma Sole felice tra le braccia di Ciro.
-Che cosa?-.
Quasi urla mio padre sotto lo sguardo confuso di Ciro.
-Scusi che problemi tiene?-.
Afferma Ciro lasciando Sole a me, e avanzando verso mio padre.
-Nessuno, a parte che ho appena scoperto che mia nipote è la figlia di un erede di un Boss malavitoso.-.
Afferma mio padre incazzato.
-Secondo te perché non ti ho mai voluto dire chi fosse?-.
Dico arrabbiata a mia volta.
-Mi sembra ovvio adesso...-.
-Ma con quale coraggio... Tu che sei uno degli imprenditori più stronzi e senza scrupoli di Napoli!-.
Affermo alzandomi dal lettino dov'ero sdraiata.
-Appunto, io sono uno stronzo e senza scrupoli, non sono un boss malavitoso!-.
-Ma di cose allucinanti ne hai fatte anche tu! E comunque, lui è suo padre e basta!-.
Concludo.
-Almeno adesso capisco perché in questi anni non hai mai voluto rifarti una vita...Sei sempre stata innamorata di lui.-.
Afferma mio padre avvicinandosi a me.
-Sempre, non ho smesso neanche un giorno...-.
Affermo con le lacrime agli occhi sotto lo sguardo stupito di Ciro.
-Se tu sei felice, io sono felice per te...Però Ciro, se le fai del male, te la vedrai con me, chiaro?-.
-Signor Ferri, io amo Chiara e se le fanno del male se la devono vedere con me!-.
Afferma Ciro porgendogli la mano che mio padre prontamente stringe, sarà difficile per lui accettarlo ma so che per me lo farà.

-Sole, ora dobbiamo andare...-.
Le dice mio padre.
-Posso salutare mamma e papà?-.
Le domanda lei.
Lui annuisce.
-Mamma torni presto?-.
La stringo forte a me.
-Tesoro, tu ormai sei grande, la mamma dovrà stare qui per un po' ma vedrai che starai bene...Hai tutto palazzo palladini ai tuoi piedi!-.
Esclamo facendola ridere.
-Va bene...Papà, ci vediamo la prossima volta?-.
Ciro la prende in braccio, e le posa un bacio sulla fronte.
-Ora che ci siamo ritrovati, staremo insieme ogni volta che ci sarà permesso...Te lo prometto!-.
Le dice e lei gli sorride per poi andare via con mio padre.

-Chiara, prima di tornare in cella...Bevi questo, è acqua e zucchero.-.
Mi dice Ros.
Lo prendo e comincio a berlo.
-Ros comunque lui è Ciro. Ciro, lei è Rossella una delle mie più care amiche.-
I due si stringono la mano mentre continuo a bere.
-Ros, quando torni a casa, state tutti vicino a Sole...-.
-Non dovevi neanche chiederlo, con Patrizio pensavamo di portarla a Marechiaro a fare un bagno domani...-.
Istintivamente guardo Ciro, ormai non sono più da sola a decidere, ora siamo in due.
-Basta che state attenti va bene.-.
Le dà il permesso Ciro.
-Tranquillo, ora potete andare...-.
Ci dice lei così entrambi usciamo dalla medicheria.

-Chi sono quelli di palazzo palladini?-.
Mi domanda Ciro mentre torniamo in cortile.
-È il posto dove abito...Siamo come una famiglia, sono tutte persone apposto.-.
Gli spiego per tranquillizzarlo e lui mi sorride posandomi un bacio sulle labbra, quanto mi è mancato, è così bello avergli detto tutto, pensavo che non l'avrei più visto e invece...

.Ciro.

È sera.
Siamo in mensa.
Vedo entrare alcune ragazze, tra loro c'è anche Sole.
-O' Chiattilla! Quanto sei bona, te vuless chiavà!-.
Urla qualcuno, mi alzo e vado verso colui che ha osato rivolgersi così alla mia donna, lo prendo per il collo e lo sbatto al muro.
-Quella è la femmina mia! Le devi porta rispetto, hai capito? Avete capito?-.
Affermo ad alta voce rivolgendomi a tutti i presenti in mensa.
-Ora vattene!-.
Affermo sbattendolo a terra e tornando al mio posto.

-Hai capito la zoccola personale di Ciro sei? Sei appena arrivata e già la zoccola del Boss sei diventata...Devi essere una intraprendente!-.
Le dice una delle zingare. In questo caso, resto fermo al mio posto, mi basta guardare lo sguardo di Chiara che infatti dopo poco, la spinge dalla sedia, e una volta che la zingara e caduta a terra le dà qualche calcio nello stomaco, solo quando vedo che non ha intenzione di fermarsi, mi alzo e vado da lei.

-Amò...Basta, ha capito! Vero che hai capito zingara di merda?-.
Affermo trascinando via Chiara.
-Sì...-.
Afferma lei in un sussurro.
-Sta apposto...Amò vieni a mangiare con noi...-.
Le dico prendendo il suo vassoio e portandolo al mio tavolo, Pino si alza per farla sedere.
-Grazie, scusate l'interruzione...-.
Afferma Chiara sedendosi.
-Ma figurati...Aspetta, ma tu sei Chiara! Tre anni fa, stavi qua per furto...Sei tu, no?-.
Le domanda Edoardo, il mio migliore amico.
Lei annuisce e lo guarda meglio.
-Ma tu sei Edoardo, il migliore amico di Ciro?-.
Lui annuisce e sorride.
-Sono contenta di rivederti.-.
-Anche io, ti ho riconosciuto dal tuo tocco docile! Meni sempre come un camionista!-.
Affermo Edo facendola ridere.

Questa sera, mi sono reso conto di quanto mi sia veramente mancata, ora è qui, la donna che amo, una figlia che non vedo l'ora di conoscere meglio e il mio migliore amico, non mi serve nient'altro.

AMAMI FORTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora