È da circa 10 giorni che abitiamo in questa nuova casa, mi sono abituata sin da subito al nuovo ambiente e al fatto che la famiglia "si sia allargata", ma io ed Emanuele non abbiamo iniziato la nostra conoscenza proprio col piede giusto.
Cominciamo bene... volevo dire *Lele, se mi sente chiamarlo con il nome intero si incazza un casino.🙄
Volete sapere il perchè? All'inizio sembravamo partire quasi bene, come quel giorno che l'ho trovato in cucina a preparare i pancake; insomma, c'è stata solo una piccola conversazione ma il clima era calmo e tranquillo. Con il passare dei giorni le cose hanno preso una piega sbagliata.. credo sia dovuto dal fatto della convivenza, prima eravamo abituati entrambi a vivere quasi da soli, e adesso sembra poco sopportabile la presenza di altre due persone sotto il proprio stesso tetto. O per meglio dire, a me da quasi fastidio la sua presenza e viceversa per lui.
Forse è così.
Perché è ciò che dimostriamo entrambi.
Ma io non voglio sia così.
Voglio viverla più serenamente questa situazione.
Magari imparando a conoscerlo meglio andremo d'accordo.
CAVOLI ALL'INIZIO OLTRE AD ESSERE BELLO ERA SIMPATICO E SOCIEVOLE.È bello anche adesso, ma per ora non ci sopportiamo.
Motivi per cui abbiamo litigando fino ad ora? Praticamente cazzate, non possiamo avere una conversazione civile che iniziamo a risponderci a tono e bisticciamo. Un paio di giorni fa, per sbaglio, sono andata a sbattergli contro mentre lui era in corridoio con dei vestiti in mano da lavare, involontariamente glieli ho fatti cadere a terra e lui ha iniziato a dirmi "Ma guarda npo ndo vai, fai più attenzione che non ce stai solo te nda sta casa", e altre robe del genere. La settimana scorsa invece stavo studiando e lui aveva la musica alta, ho provato a chiedergli di abbassarla ma nulla, non mi ha ascoltata; quindi sono andata nella sua stanza e gli ho staccato le casse dal computer, e da lì abbiamo iniziato ad insultarci.
Impareremo mai ad avere almeno un rapporto civile?
Già mi sono altamente rotta di questa situazione.
Non mi va di pensarci anche adesso che sono a scuola. Fortunatamente tra 10 minuti dovrebbe suonare la campanella, quindi si torna a casa.
Una mia parte spera di non ritrovarselo davanti ai piedi, l'altra spera di vederlo perché infondo mi fa sempre bene vederlo, la sua presenza mi tranquillizza.Ma cosa sto dicendo?! No che non mi tranquillizza. Più lo vedo e più mi salgono i tre quarti!
Attendo la fine della quinta ora insieme alle mie compagne di classe, e al suono della campanella -come sempre- percorro tutto il corridoio insieme ad Alessia e Fabiola, fino ad arrivare fuori scuola e attendere qui l'arrivo di mia mamma.
Ma la macchina che vedo 5 minuti dopo non è la sua, bensì quella di Domenico. Ma cos?!
Rimango quasi scioccata, spero in una quasi allucinazione ma non è così.
Ad un tratto si abbassa il finestrino e da fuori intravedo..Lele.
Se è un incubo svegliatemi ora.
Questo vuol dire che oggi mamma non ci sarà a pranzo.. quindi mi toccherà stare sola con lui? Qualcuno mi salvi, non voglio finire per l'ennesima volta a litigarci.
«No raga non ce credo.» esclamo ancora basita.
«Oddio chi è?» domandano all'unisono Ale e Fabiola.
«Quell'auto nera proprio di fronte a noi. Non è mamma, ce sta Lele.» rispondo secca indicandola con un minimo segno di capo.
In questo momento il mio umore è così: 🥰/🤬.
F:«Minchia c'ha i soldi il tipo.» ammette sorpresa.
«È il papà ad averceli.» preciso.
A:«Però è bono ao.» dice con tanto di sincerità, cercando di squadrarlo per quel poco che si vede da qui.
Io:«Lo so che è bono, ma nce vado d'accordo, purtroppo.» cerco di evitare il discorso, le saluto con un'alzata di mano e vado verso l'auto.
Arrivo ed apro la portiera.
«Posso o non me fai salì?» gli chiedo senza far trasparire nessuna emozione nel tono di voce.
«Purtroppo devo, altrimenti t'a facevo fa a piedi.» mi guarda per un millisecondo da dietro i suoi occhiali da sole.
Faccio finta di non sentirlo e intanto allaccio la cintura. Lui riparte e per tutto il tragitto stiamo in silenzio, senza neanche dire "a". 20 minuti interminabili, fino all'arrivo a casa.
«Tua mamma e mio papà so ancora a lavoro, per questo so venuto a prenderti io a scuola.» spiega mentre apre il cancello di casa.
«Capisco.» mi limito a dire.
«Ci tocca pranzare da soli.» aggiunge arrivando al portone di questa mega villa.
«No, io salto il pranzo.. non mi va di mangiare.» dico prima di salire su in camera mia.
«Grazie pe la compagnia.» afferma acido.
Mi blocco al quarto scalino.
«Mi dispiace, ma non mi sento bene.» ribatto cercando di essere il più gentile possibile.
«Come dici te.» entra in cucina lasciandomi da sola sulle scale.
Wow grazie, neanche a chiedere un semplice "che hai?". Proprio zero.
Ma cosa mi aspettavo da uno che non sopporta me e la mia presenza, pff.Si ho il ciclo, mi fa l'effetto contrario, in quei giorni non ho quasi fame perché ho un costante mal di pancia fin quando non mi termina tutto. Non avrei mangiato neanche se ci fosse stata mia mamma con Domenico, ma vaglielo a spiegare.
Strano ma vero, oggi siamo stati più tranquilli del solito; si sarà stancato anche lui di litigare sempre?
Lo spero vivamente, conoscendomi non reggeró ancora per molto. Se c'è da litigare litighiamo, ma non tutti i giorni per una vita intera.
Però adesso non voglio pensarci, prima di iniziare a studiare ho bisogno di dormire almeno un'oretta, poi farò tutto ciò che c'è da fare, promesso..___________________________________
{Spazio autrice}:
Heila! Eccolo qua finalmente!🥰Cosa ne pensate?
Scrivere nuove storie per me è come intraprendere un nuovo percorso, siamo soltanto agli inizi ma spero di arrivare anche con questa ad un certo traguardo.Non ho nulla da spoilerarvi, semplicemente se volete sapere come andrà a finire vi basta leggere gli altri capitoli, vi aspetto!
-🧡
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Quei dettagli di te🧡||Lele Giaccari.
أدب نسائيCi si può innamorare del proprio fratellastro? Beh.. non vi spoilero niente. Per scoprirlo, vi basta leggere la storia.🤭🧡 p.s: sorry per eventuali errori di scrittura:(