Nessuno è libero se non è padrone di se stesso.
Jean Paul Sartre.
A un giorno dalla Strage di Diagon Alley, il mondo dei maghi era caduto in una sorta di girone infernale in cui i demoni torturatori erano le notizie catastrofiche dei quotidiani che urlavano all'apocalisse e in cui il diavolo era...Harry Potter, il bambino sopravvissuto, che egoisticamente pensava a vivere la sua vita invece che sacrificarla come al solito per i maghi. Eh si, quel ragazzo era veramente un egoista vanesio troppo presto da se stesso...
Infatti quella sera dell'11 giugno, a distanza di ventiquattro ore dalla strage, se ne stava seduto nel grande salone della Lucky House e con una birra in mano stava a sentire, tra l'altro con un orecchio solo, i discorsi degli Auror.
Fra gl'imbucati, visto che né lui, sua moglie o Draco si erano sognati d'invitare qualcuno a casa loro, c'era l'intera squadra di Jess, quella di Kingsley, mezzo Ordine della Fenice, Duncan che era stato momentaneamente costretto a fuggire di casa perché sua moglie Rosalinde doveva decidere da sola se spaccare tutta la loro abitazione in Gosvenor Square o semplicemente uccidere il marito e infine William, Asher e Degona.
Mancavano all'appello Lucilla, che sarebbe arrivata solo più tardi, Damon che invece non sarebbe proprio venuto a causa dei suoi problemi di coscienza del tutto ingiustificati, Jeager che al richiamo di Hermione (la vera organizzatrice di quella raccolta da setta segreta) aveva risposto picche e Cloe, costretta a una cena coi futuri suoceri.
- Stento a credere che sta per ricominciare la solita giostra.- sbottò Malfoy, buttandosi all'improvviso seduto accanto a Harry, con un martini fra le grinfie - Che dici se espatriamo Sfregiato?-
- Dove possiamo andare?- lo seguì Potter, con tono pigro.
- Giamaica.-
- Te le fai già qua le canne insieme a Blaise. Andiamo in Nuova Zelanda.-
- Si gela.- il biondo addentò la ciliegia in ghiaccio - Il Kansas?-
- Ti piacciono le pannocchie Malferret?-
- A te piacciono i Mangiamorte? Là di certo non ce ne saranno.-
- Mica hai tutti i torti.- sospirò il moro, lasciandosi andare contro lo schienale del divano. Facendolo, intercettò rapidamente un'occhiata alla sua persona, dalla porta di comunicamento all'ala est, ovvero l'ala dei Potter.
Ed eccolo lì. Un metro e poco più di mago di dieci anni che da un giorno lo spiava costantemente.
Poco dietro pescò anche sua figlia, a fissarlo come un cane da caccia.
- Fossi in te mi riprenderei i poteri prima che i marmocchi ti facciano finire al manicomio Potty.- commentò Malfoy, finendo il martini in un soffio, posandolo sul tavolino davanti a loro, accanto al drappo di velluto che conteneva la sua bacchetta.
Harry abbassò il capo su di essa.
La sua bacchetta. E le parole per riavere la sua vecchia vita.
- Voglio essere libero di scegliere da solo, questa volta.- mormorò a bassa voce.
- Certa gente non sarà mai libera di fare nulla, Sfregiato. Gente come noi meno che mai.-
- Bhè, tu fra finire ad Azkaban e crepare hai scelto di fare l'Auror.- gli ricordò Harry, ironico.
- Si.- replicò Draco, con tono sarcastico - E avevo anche scelto di viverti lontano, possibilmente mettendo un oceano fra noi due, ma i miei piani sono andati letteralmente a puttane.-
- Alla nostra salute.- Potter alzò la birra, facendola tintinnare contro il bicchiere da cocktail vuoto di Malfoy - Che sia la volta buona che sterminiamo tutti i Mangiamorte dalla faccia della terra.-
- O che sia la volta buona che ci restiamo secchi entrambi. Così ce ne liberiamo ugualmente. Alla salute.- e dopo quel macabro cincin, i due tornarono a farsi i fatti loro.
Hermione Jane Hargrave infatti, che comunque negasse era a buon diritto una guerrafondaia, era entrata in servizio da esattamente dodici ore e già aveva pronto un piano.
Gloria alle mezzosangue al loro acume, aveva appena sconvolto tutti i presenti rivelando che la donna che Craig Badomen si portava appresso era stata anche davanti a Cameron Manor.
Raccontò della lettura della sigaretta da parte di Caesar, dalla cicca alla lavanda ma tralasciò allegramente il fatto che, ma tu guarda, Tom era sparito ormai da qualche giorno.
A sentire della faccenda della donna di Badomen di fronte ai cancelli di Cameron, Ron e gli altri ebbero per un attimo il pensiero che la tizia fosse una Mangiamorte.
Ma perché l'utilizzo di un'evocazione del Potere di Minegon, di cui si erano sempre avvalsi solo gli Illuminati?
- Prima di farci queste domande puntigliose dovremmo chiederci perché non abbiamo trovato ciò che Badomen ha fottuto alla Gringott.- li bloccò Edward, semisdraiato su un altro dei divani, reduce da un turno da incubo - Perché quando abbiamo controllato, appena l'abbiamo messo ai ferri, non aveva più niente addosso?-
- Oddio, non dirlo neanche.- si schifò subito Beatrix, seduta davanti al camino fra Milo e Jess, a tracannare sangue - So già a che pensi. Che Badomen ha imboscato quella cosa, qualsiasi cosa fosse, alla Gringott. O che, peggio ancora, ha una talpa fra gli Auror.-
- Conosci un altro modo per far sparire un oggetto?- replicò Dalton, scatenando un putiferio.
- Forse Edward ha ragione.- disse Remus, in piedi accanto al pianoforte - Non ci risulta che Badomen sia uno Smolecolarizzatore. O un Portalista. Non avrebbe potuto Smolecolarizzare l'oggetto altrove.-
- Non ci sono altri registri, alla Gringott?- chiese Elettra.
- Spariti.- soffiò Sirius a quel punto, attirando l'attenzione della truppa - E guarda che cosa strana, tesoro. I registri della Gringott sono sotto Sigillo in una camera blindata. E indovinate a che nome?-
- Dibble?- abbozzò Ron.
- No, Donovan.-
- Quello va abbattuto come un vecchio zoppo.-
Si volsero tutti, quando arrivò Lucilla e si tolse il mantello dalle spalle velocemente.
- Forse non avete sentito le ultime.- li apostrofò, abbracciando velocemente Sirius ed Elettra, i primi alla porta - Oltre alla conferenza stampa di stamattina, oggi pomeriggio alla sede sotterranea del Wizengamot c'è stata una riunione. Donovan ha convinto il consiglio, contro pochi voti contrari fra cui quello del Ministro Dibble, a riaprire la caccia alle streghe.-
- Cosa?- sbottò Duncan, levandosi il sigaro di bocca - Ma non può senza il mio voto! Non sono stato neanche avvisato di questa riunione!-
- Forse credeva fossi occupato.- ironizzò Tristan, sarcastico, prendendosi accanto sua moglie.
- Gente non so voi ma Donovan sta cominciando a rompermi.- disse Ron, versandosi altro scotch, il terzo da quando era arrivato - La conferenza stampa di stamattina è stata una sequela di forate sull'amor di patria e il fatto che noi stiamo facendo tutto il possibile per assicurare i delinquenti al boia. Forse reintegreranno la pena di morte.- aggiunse, facendo una smorfia di gelido divertimento - Ma stavolta dovranno passare su Dibble.-
- Donovan ci sta gettando fumo negli occhi.-
Nel silenzio che era calato all'improvviso, Harry alzò il viso dal caminetto acceso, con aria pensosa.
- Chi è andato vicino a Badomen alla cattura?- chiese - Quelli di Austin Grey, esatto? Ma Poole e Donovan non gli sono andati abbastanza vicini da sputargli in faccia?-
Efren fece mente locale. Anche lui era stato molto vicino, visto che insieme agli altri Medimaghi era andato a recuperare i cadaveri nella banca.
- Ora che mi ci fai pensare...Badomen si agitava come un pazzo quando quei due gli sono andati vicini. Dimenandosi gli è finito addosso un paio di volte...-
Subito Hermione, che era a conoscenza di tutto e di come Donovan era rimasto deluso nel trovare il falso Tom ancora a Cameron Manor giorni prima, scoccò uno sguardo t'intesa a Lucilla.
- State davvero dicendo che il Primo Segretario potrebbe essere implicato?- allibì Elettra.
- Non abbiamo ancora prove certe.- mentì Hermione, imprecando fra sé - Ma se scopriamo cos'ha preso Badomen dalla Gringott e troviamo quei registri, allora forse avremo anche un'idea di cosa combina Donovan.-
- Quindi si va a caccia dei registri.- ghignò Ron - Ho già capito che la rogna toccherà a me.-
- Come la mettiamo con l'assassino di Diagon Alley?- s'intromise Asher - Abbiamo un'idea?-
- A parte le parole dei morti...che il Wizengamot non accetta come prova...- disse Gillespie, avvolto in una nube di fumo - Non abbiamo altro che una descrizione sommaria. Un tizio giovane, sui venticinque o ventisei anni. Capelli neri, carnagione chiara e occhi blu.-
Lucilla ancora una volta serrò i lineamenti.
Strano. Molto strano. Anzi, addirittura da incubo. Quella era la descrizione di Tom.
Possibile che l'avessero davvero catturato Badomen e la sua donna? E che l'avessero messo sotto Imperius?
Quell'atroce domanda non ebbe risposta, visto che Harry avvertì una piccola fitta alla testa.
- Oh, cos'hai?- gli chiesero tutti.
- Niente.- bofonchiò Potter, massaggiandosi le tempie. Diavolo, da qualche giorno, anche prima della strage, aveva la sensazione fastidiosa che si prova quando si ha la febbre. Ma lui non stava male. La sua temperatura era normalissima.
E poi continuava a sentire uno strano richiamo. La notte sentiva qualcosa di freddo al collo...e un forte dolore alla schiena. Se Voldemort non fosse morto da tempo avrebbe pensato ai loro collegamenti ma...se non era Voldemort poteva essere solo...Tom?
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T.M.R |DRAMIONE|
FanfictionIl quarto capitolo della saga: a otto anni dalla perdita che ha segnato indelebilmente Harry e Draco, a Londra tornano segnali che i Mangiamorte sono risorti e con loro, potrebbe esserci un nuovo grande capo. La vita di Thomas Riddle, dopo la sua Si...