Capitolo 41

693 24 1
                                    

"It's easier to run
Replacing this pain with something numb
It's so much easier to go
Than face all this pain here all alone."

Easier to Run, Meteora
Linkin Park

Non era Tom...
Quello...non era Tom Riddle.
Non era neanche il suo spettro.
La sua ombra.
Quello era...
- Dov'è il corpo del Legimors?-
I presenti nel salone della Lucky House lo percepirono nell'aria.
Profumo d'incenso.
E...lavanda.
Era...il diavolo in persona.
Che aveva gli occhi blu di Thomas Maximilian Riddle.
Si, il diavolo aveva i suoi occhi, il suo viso.
Avrebbe anche potuto imitarne voce e tocco...ma non sarebbe stato abbastanza.
Perché Tom non sorrideva in quel modo.
Non aveva veleno sulle labbra, nonostante il suo cuore fosse stato pieno di dolore ristagnante.
Le sue iridi non sembravano pozze di ghiaccio. Nonostante l'avesse avuto nelle vene, fino a poco prima.
- Vedo che avete perso la lingua...-
Maneggiava una lama arrugginita...forse incrostata di sangue...perchè aveva un orrendo colore simile al rame, incrostata in più punti. Emanava un'aura quasi nefasta.
Nella mano sinistra, dondolava quella sfera d'energia.
Minegon.
Un'invocazione.
-...e dire che siete sempre stati un gruppetto con la battuta pronta.- continuò il mago, scrutandoli uno a uno. Richiuse la mano, artigliando le dita guantate. Subito vi apparve la bacchetta, ma si mise a scrutarli uno a uno.
Quasi divertito.
- Già. Mi avete fatto fare gran risate in passato...anche quando non volevo.- puntò i gelidi occhi su Degona, scrutandola dall'alto in basso - Specialmente tu, signorina Mckay. Te lo ricordi, vero? Io non riesco a dimenticare...te, che invadi la mia mente. E mi distogli dal mio obiettivo.-
Non era Tom.
Avrebbero tirato un sospiro di sollievo, perché si...per un attimo, un istante solo, chiunque avrebbe potuto pensare che...fosse tornato per...
Cloe chiuse le palpebre. Un attimo solo, per sentire tutta quella sensazione di leggerezza.
Perché lui non era tornato per darle il colpo di grazia.
Per dirle di nuovo che non voleva...loro figlio.
Il loro bambino.
Non era tornato...e basta.
Avrebbe preferito...che non fosse stato suo.
Che fosse stato di Oliver.
Ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
Avrebbe preferito...lasciarsi morire a Cameron Manor.
Si, morire solo come un cane.
Avrebbe preferito morire piuttosto che avere un figlio da lei.
- Sveglia, signori.- sibilò di nuovo quella voce sepolcrale - Non sono venuto qua per il piacere di vedere la vostra orrenda faccia.-
- Chiunque tu sia...- Asher piegò sinistramente la bocca - Credo davvero di uscire viva da qui?-
- Viva?- Tom levò un sopracciglio, trovando la situazione sempre più divertente - Parli con me?-
- Con chi altro puttana?- ringhiò allora Trix, scoprendo i canini - Lo riconosco quel lezzo di lavanda. Tu sei la donna che sta sempre appresso a Badomen, dico bene?-
- Ah, il vostro fiuto da miserabili animali. Siete carne da macello.-
- No, tu lo sei, bella.- l'avvisò la Vaughn - Chi diavolo sei?-
- Davvero non sai chi sono?- soffiò il falso Riddle, alzando altezzosamente il mento - Chiedilo alla tua amichetta empatica. Lei sa bene chi sono.-
Non era Tom.
Era l'unica cosa di cui il cuore di Degona fosse sicura.
Ma quella sensazione in testa l'aveva già avuta, tanti anni prima.
- Halley Brockway?- le chiese William, scrutandola interrogativo.
La Mckay scosse appena il capo.
Non era nemmeno Halley Brockway.
Quella donna non era una ragazzina.
Non era giovane.
Era...antica.
Aveva molti più anni di un comune essere umano.
- Non ti ricordi.- le disse, guardandola soavemente - Che cosa insolita...bhè, morirete nell'ignoranza. Affari vostri, tanto di voi se ne salvano giusto in paio...-
- Senti, tu la devi piantare d'insultarmi.- ringhiò Asher, assottigliando i lineamenti con aria minacciosa - Per il solo fatto che tu abbia la faccia di Tom, non pensare che non ti faccia a pezzettini.-
- Accomodati...principino dei mannari.- la lama sporca di sangue dondolò di fronte al volto di Riddle - Chissà cosa sa fare il traditore dei Greyback...magari in questi otto anni da cucciolo sei diventato davvero un lupo...-
- Ora ne ho abbastanza.- sibilò William, scoccando un'occhiata agli amici - Leviamocela di torno.-
- Ma certo. Un ultimo monito, signori.-
Il falso Tom sorrise, spostando l'attenzione da una parte all'altra del salone.
Da Cloe ad Asher, sogghignando in direzione di Degona.
- Probabilmente questa è l'ultima volta che vi trovare sotto un cielo. Perché fra poco, sopra le vostre ignobili teste non avrete altro che metri e metri e metri di terra.- dopo di che, alzò la bacchetta in aria, agitandola appena - Accio bacchette!-
In un attimo, facendosi fregare come dei pivellini, tutte e sei le bacchette dei presenti schizzarono nelle mani del nemico, pronte ad accoglierle, ma si sa. Chi ha grande potere, non ha paura di farsi rubare un'arma...quando la vera furia arriva da denti e artigli.
Però avevano sopravvalutato la follia di quella donna.
Non era stata accecata dalla sua rabbia. Dalla sua ossessione.
Perché quando cercarono di attaccarla, non ottennero altro che duri e impietosi colpi.
Uno schiocco di dita e due enormi fasci di energia partirono alle spalle del falso Riddle. Quello a sinistra prese in pieno Asher, mandandolo contro il tavolino che si ruppe in mille pezzi. Quello a destra centrò William al petto sotto forma di una lama acuminata. Allo stesso tempo, Trix li vide cadere con la coda dell'occhio e rigirandosi come una furia, puntò dritta la sua nemica.
Ma non la vide a lungo.
Tom aveva aperto la mano di fronte alla bocca, soffiandoci sopra con delicatezza. Una nuvola di polvere giallognola le invase le orbite e le narici. Fu come se le avessero rovesciato addosso dell'acido...fu come se i suoi polmoni si fossero riempiti d'acqua.
Fu un cozzare di magie, fuoco ed esplosioni minori ovunque. Vetri infranti, fumo.
La voce di Tom, di quel doppione ignobile, che levava loro i poteri.
E infine la lama alla gola.
Degona, afferrata per la vita dallo spettro del fratello. Il gelido ghigno a un dito dalla sua tempia.
E la sensazione che...la persona che si era impossessata dal volto di Tom, non avesse dovuto essere...fra i vivi.
Morta, non faceva che dirsi.
Si, quella donna avrebbe dovuto essere morta.
Vendetta.
Voleva vendetta per il padre.
Per il...suo Maestro.
- Ricordi il mio nome ora?- le sussurrò all'orecchio, mentre due Mangiamorte abbigliati di nero imprigionavano William, Asher e Trix, ammanettandoli in catene prodotte dai trolls - Ricorda bene il nome di chi porrà fine alle vostre esistenze. Ricordalo.-
Non ci fu più bisogno che lei glielo dicesse.
Dena si volse, lentamente. Risalì gli occhi bluastri del fratello...e vide la verità.
- Miranda.-
E il ghigno.
Quello del trionfo.

T.M.R |DRAMIONE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora