La tana del lupo.
Non c'era definizione più adatta per Malfoy House.
Hermione Jane Hargrave stava in piedi, minuscola, di fronte all'immenso porticato dell'ingresso.
Si era sempre sentita piccola di fronte a quel maniero dall'aria fredda, altera e tetra.
Proprio come chi ci abitava.
Le era sempre parso che quella dimora avesse...occhi.
Che dentro, vi albergasse anche un cuore.
Alla luce del sole, non era così spaventosa, ma...per tanto tempo, da ragazzina, aveva creduto che quella casa rappresentasse tutte le sue debolezze.
Eleganza, controllo, ponderazione, arguzia e crudeltà.
Alcune di quelle...virtù, anche se qualcuno avrebbe potuto obiettare il contrario, le facevano difetto.
E adesso doveva entrarci.
Si era vestita apposta, mentendo ai ragazzi dicendo che andava al San Mungo a recuperare inutili esami clinici.
Col cavolo che sarebbe andata a farsi fare un controllo da quei Medimaghi nazisti. No, lei andava da altri nazisti.
Dai Malfoy.
A cercare suo marito.
Erano solo le nove e mezza di mattina.
Chissà se i suoi suoceri erano già svegli.
Deglutendo, si ricontrollò per l'ennesima volta, aprendo uno specchietto davanti al viso.
Lady Narcissa Malfoy aveva sempre avuto la spiccata capacità di farla sentire fuori posto. Anche per le cene informali fra Hargrave e Malfoy, la presenza della suocera la metteva sempre in agitazione. Per apparire di fronte a lei, a volte anche solo pochi minuti, passava ore a scegliere cosa indossare e come truccarsi.
Guardandosi in quel momento, desiderò tornare a casa.
Indossava un paio di jeans striminziti a vita bassa (dannazione, avrebbe almeno dovuto coprirsi la pancia!), un top di raso e inserti di pizzo, di un delicato color avorio, uno scaldacuore dello stesso tessuto e sandali a tacco alto.
Era carina, ma...avrebbe dovuto almeno truccarsi! Invece era uscita di casa come se avesse dovuto andare a fare compere con le amiche! E Narcissa Malfoy non era sua amica!
Era...era perfetta. Sempre, accidenti a lei!
Sempre bellissima, sempre truccata alla perfezione, sempre vestita in maniera più che adeguata. Con idee brillanti e intelligenti. Hermione apprezzava molto ascoltarla disquisire di qualsiasi argomento.
Aveva una bella voce, modulata e bassa.
Sentirla cantare doveva essere stato un piacere per Draco, da bambino.
Ammesso che avesse mai cantato per suo figlio.
Inspirando forte, non si avventurava mai da sola nella tana del lupo!, raggiunse la grande porta a due battenti e picchiò con moderazione su di essi.
Che ridere, pensò inconsciamente.
Un tempo, a diciassette anni, avrebbe dato fuoco a quella casa e a chi ci abitava dentro.
E ora...erano i suoi suoceri.
Roteando gli occhi quando un elfo domestico le andò ad aprire, seguì l'ossequioso esserino mezzo nudo per l'ampio salone dell'ingresso, notando le ultime modifiche. Appuntò mentalmente l'ottimo gusto di sua suocera. Bianchi e neri, toni sfumati, poche decorazioni che un tempo avevano reso quella casa troppo opulenta.
Più superfici in marmo e cristallo, meno tappeti.
Si, ora regnava più armonia.
Si fermò sulla soglia del salotto aperto sul giardino. Le ampie portefinestre aperte, le tende sollevate e un tavolinetto di ferro battuto attiravano lo sguardo, più che il resto del mobilio.
I coniugi Malfoy facevano colazione. Anche appena sveglia, notò Hermione, Lady Narcissa era già un fiore.
Indossava un copri spalle di organza su un abito estivo di un tenue azzurro, che le faceva risaltare il grigio argento degli occhi. Stava bevendo del thè, ma si accorse subito di lei. Lucius Malfoy invece, già attaccato al bocchino, fumava nascosto dietro alla Gazzetta del Profeta.
La suocera la fissò stranita. Poi, facendo arcuare le sopracciglia a Hermione per lo sbigottimento, si posò due dita sulle labbra, facendole segno di tacere e le scoccò uno sguardo amichevole.
- Lucius.- disse la strega, poggiandosi languidamente sui gomiti - Tesoro...abbiamo visite.-
- Hn.-
Null'altro.
Il ghigno di Narcissa si triplicò.
- Ho un amante, lo sai?-
- Che cosa affascinante, mia cara.-
Eccolo. Il futuro. Draco faceva così con lei da quando frequentavano Hogwarts. Staccare un uomo dal giornale mattutino e morire era la stessa cosa.
Narcissa non cedette minimamente - Si. Ha vent'anni meno di te. Ed è babbano. Credi che abbia scelto bene?-
- La trovo un'ottima idea cara.- risposta meccanica, dettata con voce oziosa, girando una pagina - Sai che mi fido di te.-
- E c'è nostra nuora sulla porta.- soffiò la bionda, senza perdere di smalto - E' venuta a ricordarti che ignorare una donna quando ti parla, è molto pericoloso.-
- Hn, si, cara. Certo.-
Detto fatto, Narcissa afferrò il coltello con cui aveva affettato la frutta compresa nella colazione e facendo quasi ridere la Grifoncina, calò la lama in mezzo alla Gazzetta del Profeta, piantandola nel tavolino.
Lucius, per nulla sbigottito, alzò gli occhi con espressione seccata.
- Narcissa, cara...- sbuffò - Hai appena decapitato il nostro Primo Cittadino...- e rise, maligno, inclinando il capo nel vedere lo squarcio nella pagina - E neanche sta male...-
- Presto saprai chi altro non sta male, decapitato.- sussurrò sua moglie con tono mieloso - Abbiamo visite.-
Lucius finalmente si volse, piegando la bocca nello stesso ghigno di sua moglie.
- Oh, guarda. C'è qualcuno che assomiglia a mia nuora sulla porta.-
- Salve Hermione.- la salutò finalmente la padrona di Malfoy House - Fai colazione con noi?-
- L'ho già fatta a casa.- replicò la Grifoncina, notando poi una terza tazza di caffè al tavolo - A dire il vero io...-
- Hai intenzione di stare in piedi ancora per tanto?- l'apostrofò Lucius, sarcastico.
Reprimendo una rispostaccia, Hermione preferiva sputare veleno contro il suocero quando erano soli, raggiunse la tavola e si sedette compostamente fra loro due. Alcuni elfi portarono altro caffè, thè e macedonia di frutta, ma lei non riusciva a staccare gli occhi dalla tazza vuota, dall'altra parte del tavolino.
- Sembra che oggi sia giorno di visite.- le disse infatti Lucius, cogliendo il suo sguardo pensoso - Draco è stato qui mezz'ora fa.-
- Quindi l'avete visto.- sospirò, tranquillizzandosi - Ha detto dove andava?-
Malfoy si strinse nelle spalle - Non l'ha mai fatto.-
- Ma almeno vi ha detto perché è venuto qui?-
Narcissa e il marito si fissarono un istante.
- A dire il vero si è comportato in modo strano.- ponderò la bionda.
- Sarebbe?- inquisì Hermione, cercando di trattenere l'impazienza.
- Sarebbe che farebbe colazione in questa casa solo se servissero il sottoscritto.- ironizzò macabramente Lucius, ignorando l'occhiataccia di sua moglie. Ripiegò con cura il giornale, studiando la nuora - Vedo che sei nervosa...-
- Non lo sono.- gli sibilò, seccandosi subito.
- Si che lo sei.-
- D'accordo, hai ragione tu, ma vai avanti.-
Visto? Le donne bastava prenderle per esasperazione. Lucius e Draco non erano poi tanto diversi.
- E' venuto qui senza dire nulla.- continuò Narcissa - Si è seduto, mi ha chiesto cos'avrei fatto oggi, ha bevuto il caffè, guardato in modo strano Lucius per più di dieci secondi senza battere ciglio e poi se n'è andato.-
- Ha anche ringraziato del caffè.- sentenziò Malfoy Senior - Con gli anni, tuo figlio ha imparato la cortesia cara.-
- Come sarebbe ti ha fissato in modo strano?- incalzò Hermione, fissando il suocero con intensità.
- Te l'ho detto. Era strano. Mi ha fissato per tutta la colazione.-
- Gli hai chiesto perché ti guardava così?-
- Certo.- sbuffò Lucius, scrutandola poi con espressione pietosa - Ma secondo te ha risposto?-
Ovviamente no.
C'era da mettersi le mani nei capelli, accidenti!
- E' successo qualcosa di grave?- chiese allora Narcissa, usando un tono volutamente imperioso.
Hermione, a sua volta, già abbastanza provata nei nervi, si lasciò andare all'indietro, con lo schienale della sedia.
- Era di umore nero, quando è uscito stamattina.- spiegò - E aveva lo stesso strano comportamento che ha tenuto qui.-
- Nero come?- chiese Lucius, dando un ultimo tiro paziente al suo bocchino - Da sbronza serale o tempi bui per tutti?-
- Facciamo tutti e due.-
- Fantastico.- si lagnò il padrone di Malfoy House, spegnendo la sigaretta con stizza e alzandosi di colpo - Torno subito.-
- Ma dove vai?- allibì Narcissa.
Lo seppero due secondi più tardi, quando Lucius tornò con una pila di libri. Vedendoli, la moglie serrò i denti per la stizza. La nuora, spalancò gli occhioni dorati piena di libidine.
- Visto che mio figlio era di cattivo umore, non vorrei mi mandasse qua una retata dal Ministero.- cinguettò Lucius, melenso e zuccheroso - Se li trovano a me, potrebbero farmi storie. Ma a te no, vero?-
- Stai cercando di comprarmi.- sindacò la nuora, passando le dita delicate sulle copertine di pelle nera.
- E funziona?-
- Contaci.-
Rimpiccioliti e messi in borsa, un quarto d'ora più tardi il prezioso malloppo di tomi Oscuri se ne stava comodo al fianco della Hargrave, che passeggiava nel giardino di Malfoy House accanto al signore della palazzina.
La vegetazione lussureggiante del parco, sebbene colma di fiori dai toni abbastanza freddi, dava un senso di pace e tranquillità. Si sarebbe stati anche più tranquilli se suo suocero non avesse sbraitato contro tutti gli elfi domestici che incontravano, ma dopo avergli sequestrato il bastone d'argento e averlo rintuzzato a suon di bastonate nei fianchi, alla fine Lucius tornò a disquisire di quello che interessava a lei.
- Sono già stata ovunque. In tutti i nostri posti. E non l'ho trovato, per questo sono venuta da voi.-
- Come credi che possa saperlo io?- rise Lucius, non senza amarezza.
- Dovrai pur ricordarti qualcosa.- sospirò Hermione.
- Non lo so.- ammise, guardando dritto davanti a sé - Come ben sai, non eravamo né siamo tuttora legati da una folle condivisione della nostra quotidianità.-
- E la colpa di chi è?-
- Ottimo, mi mancava giusto una strapazzata da te.- bofonchiò pigramente - Non mi servono altre paternali.-
- Perché? Chi te le ha fatte?-
- Senza contare mia moglie e mia cognata, accidenti ad Andromeda, puoi contare quell'imbecille di Black, Potter in persona, Jane...e...ah, si. Mia nipote.-
- Glory?- allibì Hermione - Che ti ha detto?-
Lucius rise, scuotendo il capo - Mio figlio ha una gran fortuna.-
- Che Glory lo veda come un Dio?-
- Diciamo di si. Ma è meritato.-
- Si, Draco è un ottimo padre.-
- Si impara dagli errori degli altri, Hermione.- Lucius le scoccò un breve sguardo - Quindi stai all'erta.-
- Ti sembra che io potrei mai ripetere gli errori di mia madre?-
- Mi sembra solo che la permanenza in Germania ti abbia resa di granito.-
- Ognuno ha avuto i suoi periodi neri e tu lo sai bene.- puntualizzò.
- Si ma prima o poi i nostri sono finiti.-
- E i miei lasciano ancora strascichi, si.- borbottò cupamente - Il problema non è questo, ora, Lucius.-
- No, infatti. Ti sei persa il marito.-
- Invece di fare dell'inutile ironia, perché non ti spremi il cervello per aiutarmi?-
- Mi piacerebbe.- le rispose, volgendosi e vedendo Narcissa apparire in giardino, intenta a cercarli - Ma ti ho già detto che non ho la più pallida idea del perché fosse di cattivo umore o di dove sia andato a cacciarsi.-
- Grazie, bell'aiuto.-
- Oh, andiamo.- le rinfacciò, quasi con divertita superiorità - Non è che tu ti sia dannata l'anima per cercarlo.-
- L'anima me la sono dannata per lui, quindi moderiamo i termini.-
- Centro.- gli occhi celesti del signor Malfoy lampeggiarono per un istante. Hermione, colpita da quello sguardo, sentì le gambe irrigidirsi.
- Sei finita all'inferno, per salvargli la vita.- le disse intensamente - E ora...vuoi dirmi che non riesci a trovarlo? Il globo terrestre è molto piccolo rispetto agli inferi, mia cara. O forse, come le grandi donne col cuore congelato nell'orgoglio, preferisci i grandi gesti plateali...-
Lei si, aveva il cuore congelato ora. Ma per quelle parole...
Perché...avevano colto nel segno. Aveva preso il bersaglio al primo colpo.
La terra le franava sotto i piedi.
Ad accompagnarla ai cancelli, non fu Lucius, fortunatamente, ma in maniera altrettanto insolita, fu Narcissa.
E per una volta, Hermione era troppo presa dalla sua angoscia per il marito, per occuparsi dalla presenza della suocera, invece così attenta ai suoi cambiamenti d'umore.
- Hermione...-
La Grifoncina sbatté le ciglia, sollevando gli occhi dorati su Lady Malfoy.
- Si?- ecco, adesso le faceva una ramanzina per aver fatto scappare di casa Draco! Se lo sentiva!
- Ecco...- Narcissa pareva a corto di parole, per una volta -...volevo dirti che mi dispiace. Ci siamo perse quella conferenza di Simbologia.-
- Oh.-
Niente paranoie su Draco. Sua suocera si dimostrava dispiaciuta di non essere potuta andare con lei a quel convegno, con cui Jane Hargrave le aveva incastrate. L'esplosione dell'Ordine se non altro aveva portato i suoi frutti, ma Narcissa Malfoy era troppo beneducata ed elegante per saltare di gioia.
Così Hermione, dandosi un contegno, stirò un sorriso tiepido, quanto distante - Si, anche a me. Sarà per un'altra volta.- si, come no! Un accidente! - Ora però devo andare a cercare Draco. Non mi sentirò tranquilla fino a quando non avrò chiarito questa storia.-
- Mio figlio è fortunato.-
Quella donna le stava facendo un complimento. Avrebbe grandinato capretti e pecore!
- G...grazie...- allibì, trasecolando - Bhè...ora vado. La ringrazio della colazione.-
Le dava ancora del lei, pensò Narcissa contrita.
Doveva provarci di nuovo. Ma avrebbe dovuto prenderla alla larga.
- Pensavo di organizzare qualcosa qua, alla tenuta.- abbozzò, per poi vedere l'espressione poco felice della nuora - Ovviamente un pomeriggio per noi.-
Ora era diventata diffidente.
- In che senso?- le chiese la Grifoncina.
- Non so, un thè, un picnic.- spiegò la bionda - Inviterei Jane e naturalmente dovresti portare Glorya.-
- In effetti avete visto la bambina poco di recente. Se vuole gliela porto più spesso.-
No, non si capivano, pensò di nuovo Narcissa, faticando a trattenere un'imprecazione poco femminile.
- Grazie.- si sforzò di dire - Ma vorrei venissi anche tu. Non appena potrai tirare un po' il fiato.-
- Ok.- le concesse finalmente, con espressione sempre più basita - Come vuole. Allora...io vado. Arrivederci.-
- Arrivederci.-
Sparita la sua recalcitrante nuora, la padrona di Malfoy House si girò e puntò il marito con sguardo serio.
- Che ho fatto?- tubò Lucius, già sapendo quel era la sua colpa.
- Accidenti a te.- si lamentò Narcissa, afferrando i lembi dell'abito per andarsene - Per te è facile!-
- Hai mai pensato che la metti in agitazione?-
- Io? Io metto in agitazione lei?-
- Tesoro, tu fai girare tutti gli uomini che passano e rendi minuscole le altre donne.- ghignò, seguendola - Probabilmente Hermione pensa a qualche tuo subdolo giochetto.-
- Tu sei subdolo. Non io.-
- Certo, insieme siamo come il diavolo e l'acqua santa.-
- Ah...- sbuffò, dandogli una gomitata - Lasciami in pace.-
- Un consiglio, cara.- ridacchiò, prima di lasciarla ai suoi affari quotidiani - Prova a essere più diretta.-
- Diretta come?-
- Come tuo figlio o a quest'ora, Hermione Hargrave non l'avrebbe sposato.-
E rientrarono così nella tana del lupo.
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T.M.R |DRAMIONE|
FanfictionIl quarto capitolo della saga: a otto anni dalla perdita che ha segnato indelebilmente Harry e Draco, a Londra tornano segnali che i Mangiamorte sono risorti e con loro, potrebbe esserci un nuovo grande capo. La vita di Thomas Riddle, dopo la sua Si...