𝐺h𝑜𝑠𝑡 𝑜𝑓 𝑦𝑜𝑢

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So I drown it out like I always doDancing through our house With the ghost of youAnd I chase it down With a shot of truthDancing through our house With the ghost of you

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So I drown it out like I always do
Dancing through our house
With the ghost of you
And I chase it down
With a shot of truth
Dancing through our house
With the ghost of you

[ "Ghost of you" - 5 seconds of summer]

Sono Jennifer Miller e ho 15 anni.

Vi racconterò della mia vita da adolescente, di ciò che sperimentai quando ero ancora una ragazzina.

Io e la mia famiglia stavamo per lasciare Chicago, la Grande Ventosa, per trasferirci a Los Angeles, più precisamente nella nota e popolosa zona della Valley, un'area particolarmente pittoresca e tranquilla secondo ciò che si dice.

Abitavo solo con mia madre e mio fratello minore dato che mio padre era uno stronzo codardo senza principi fuggito di casa il giorno del mio ottavo compleanno.

Liam.
Liam era il suo nome.

Certe volte tento ancora di dimenticarlo, di rimuovere la sua figura dalla mia vita, dai miei sbiaditi ricordi assieme.

È difficile andare avanti e risulta ancora più complicato quando non si ha idea della ragione per la quale non si è in grado di dimenticare.

Come mai ci aveva abbandonati?

Non eravamo abbastanza per lui? Aveva un'altra famiglia? Un'altra donna? Non amava più mia madre?

Qualunque fosse stata la ragione, il suo gesto era ugualmente inconcepibile, una delle azioni più orrende e insensate che si possano compiere.

Era sempre stato felice, per lo meno lo sembrava. 
Per quanto ne sapevo probabilmente stava pianificando da tempo di andar via poiché è impossibile fare una scelta talmente importante all'improvviso, repentinamente.

Insomma, se aveva preso la decisione di scappare da quella che era stata la sua vita per più di dodici anni, probabilmente ci aveva pensato bene.

Come può un essere umano compiere un atto talmente spregevole e abbandonare la donna che aveva affermato di amare per più di una dozzina di anni, la donna che aveva promesso di rispettare per tutta la vita in salute e malattia, in ricchezza e in povertà?

Nonostante non mi interessasse niente di lui allora, non riuscivo proprio ad odiarlo.
Provavo dei sentimenti contrastanti nei suoi confronti: lo detestavo per aver fatto soffrire me e la mia famiglia, non volevo assolutamente sapere se stesse bene o meno e non lo consideravo assolutamente un membro della mia famiglia né tantomeno mio padre; tuttavia, come affermato precedentemente, non potevo cancellare i miei ricordi.

Ogni tanto mi tornavano alla mente tutti i momenti nei quali, senza il consenso della mamma, mangiavamo montagne di gelato al cioccolato.

Il gelato al cioccolato è stato il mio alimento preferito da quando ne ho memoria.
Purtroppo da quell' indimenticabile ottavo compleanno non riuscivo più nemmeno ad avvicinarmi ad un cono.

Mi sentivo male quando lo vedevo, mi sarei sentita male se lo avessi mangiato. Non assaggiavo quel gusto di gelato da più di otto anni e mi sentivo stupida nonostante non potessi farci niente, era fisicamente impossibile per me.

Liam è stato un padre orribile e su questo non avevo alcun dubbio, ciononostante sentivo che se ci fossimo rincontrati e lui si fosse scusato mostrando il suo interesse nel costruire un rapporto con me io avrei accettato.

Pensavo che ciò che avrei fatto sarebbe stato perdonare ma non dimenticare senza la parte del perdono. Mi sarei riavvicinata a lui ma niente sarebbe mai tornato come prima.

Immaginavo il momento nel nostro incontro davvero spesso. Pensavo a come ci saremmo abbracciati e lui mi avrebbe comprato montagne di gelato al cioccolato che avremmo mangiato sul tetto del nostro condominio indicando le persone per strada e ipotizzando la loro vita come facevamo sempre.

Dentro di me però sapevo che se avessi rivisto il suo volto di fronte al mio, non sarebbe andata così poiché nonostante le belle sensazioni che mi aveva fatto provare non sarei mai stata capace di dimenticare quelle brutte.

Avevo passato dei momenti estremamente dolorosi a causa sua, avevo perso una parte di me stessa per colpa sua.

Malgrado fosse passato del tempo quei momenti di sconforto non li avrei mai e poi mai scordati.

Mia madre Elisabeth, donna fortissima ed estremamente intelligente, si era sempre fatta in quattro per me e mio fratello minore Jake.

Dopo l'abbandono, io e J cambiammo cognome in Miller, il banalissimo cognome di mamma.

Le dovevo tutto ed era per questo che non avevo battuto ciglio quando ci aveva informato del trasferimento a Los Angeles.

Avrei fatto qualunque cosa pur di vederla felice.

Ero una ragazza molto socievole, amavo fare conoscenze dovunque andassi.
Mia madre mi descriveva agli altri come una persona estremamente solare, qualcuno che potrebbe illuminare un'intera città buia con il proprio sorriso.

Proprio per queste mie due qualità avevo una miriade di amici nella mia scuola, scuola che avrei cambiato di lì a poco una volta lasciata la città.

Un'altra delle ragioni per le quali avevo accettato facilmente il trasferimento era la mia sicurezza che nessuno dei miei amici di Chicago mi sarebbe mancato particolarmente e che nemmeno loro avrebbero sentito la mia mancanza più di tanto.

Non fraintendetemi, mi divertivo tantissimo passando il tempo con loro, ma non erano delle persone indispensabili nella mia vita.
Inoltre ero certa che la maggior parte delle mie amiche ragazze fossero affabili e amichevoli con me semplicemente per la mia popolarità.

Storcevo spesso il naso sentendo la parola "popolare". Odiavo quando la gente mi etichettava in questo modo, detestavo con tutto il mio cuore che la società definisse gli studenti all'interno di un contesto scolastico in base al loro status sociale.

Mi faceva ribollire il sangue anche che ci fossero molte persone popolari nel mio stupido liceo che sostenevano di essere migliori di altre semplicemente perché tali.

Perché mai?

Perché le ragazze erano più carine?

I ragazzi più muscolosi?

O alcuni di loro si comportavano in tal modo per coprire il semplice fatto che non fossero in grado di fare le divisioni a tre cifre?

Per farvi capire meglio il valore dei miei compagni di scuola vi dico che probabilmente mi sarebbe mancato molto di più il kebabbaro sotto casa.



Ehilà!
Non ho pubblicato questa storia con l'intento di diventare famosa o altro, semplicemente mi intriga una trama simile e so che mi divertirò molto a scrivere i vari capitoli.
Spero che vi piaccia leggere la mia storia tanto quanto sta appassionando me scriverla.

Detto ciò, passiamo alle cose importanti: quanto è figo Timothèe Chalamet?

Ora scappo a studiare geostoria, addio persone stupende <3

𝘍𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘭𝘺 𝘺𝘰𝘶 𝘤𝘩𝘰𝘰𝘴𝘦//𝐶𝑂𝐵𝑅𝐴 𝐾𝐴𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora