𝐵𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟 𝑡h𝑎𝑛 𝑤𝑜𝑟𝑑𝑠

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La collaboratrice che si occupa di far suonare la campanella deve rivedere le proprie qualità lavorative; sono cinque minuti che logicamente dovrebbe essere suonata per avvertirci del pranzo...ma nulla.

Ho provato ad uscire dalla classe ma il professore mi ha guardata come se mi avesse appena scoperta sulla scena di un crimine imponendomi di rimettermi seduta, "finché non suona la campanella non si esce" sbraitava ogni tre secondi.
Aspettiamo altri cinque minuti cercando di ascoltare un minimo delle parole elencate dal vecchio gnomo armato di ascia seduto di fronte alla cattedra, fino al momento in cui le nostre orecchie vengono graziate dall'angelico suono della campanella.

Sfreccio fuori dalla porta spingendo Aisha a fare lo stesso e in pochissimo tempo ci ritroviamo magicamente all'interno della mensa. Adocchio già alcuni degli amici di Yasmine seduti ad un tavolo e mi metto alla ricerca del luogo più lontano possibile da quello.

Mi nascondo dietro un gruppo di studenti per non farmi notare da loro anche se più della metà della mensa si gira a guardarmi. Aisha, o più comunemente "la vittima delle mie missioni da agente sotto copertura", mi segue ridendo. All'istante i miei occhi incontrano Miguel e i suoi due amici accomodati al medesimo tavolo del giorno prima. Mi faccio strada tenendo la mia amica per il braccio.

"Jennifer dovrei dirti una cosa importante su questa scuola" mi sbarra immediatamente la strada Aisha. "Cosa?" chiedo continuando a guardare i tre amici.
"A mensa si pranza" scandisce imitando una persona che mangia degli spaghetti al sugo con la forchetta. In realtà non so se ci sia o meno il pomodoro... ma a me piace, quindi va bene.
"E lì ci si procura il cibo" indica il bancone in fondo alla mensa.
"Giusto" annuisco pensierosa fermandomi di colpo.
"Se vuoi potrei andare io a prendere il pranzo per entrambe" propone ricevendo una risposta affermativa e un gioioso ringraziamento da parte mia.

Le nostre strade si dividono prima che io ricominci a dirigermi a falcate verso i tre studenti. Quando arrivo appoggio una mano sulla celeste superficie tondeggiante di fronte al mio corpo.

"Ehi" li saluto raggiante.

Le tre teste capellute si alzano contemporaneamente verso di me e di primo impatto mi fissano sbigottiti.

Immediatamente Miguel mi porge uno dei sorrisi più belli e sinceri che abbia mai visto e ricambia il saluto. Successivamente sposto la mia attenzione verso i due ragazzi davanti a me rimanendo ridente.
"Posso sedermi?" chiedo titubante.
"Certo" risponde il ragazzo della break dance.
"Io sono Jennifer" affermo togliendo le bretelle del mio zaino dalle spalle scoperte. Mi siedo frettolosamente, le parole del moro mi invadono le orecchie: "Io sono Demetri e lui è Eli".

"Piacere" enuncio appoggiando entrambi i palmi sul tavolo.
Eli, dai chiari occhi celesti e i lisci e abbastanza scuri capelli ramati, indossa un grazioso maglioncino marrone.
Demetri possiede due grandi occhi color pece e una chioma liscia e corvina, la sua carnagione pallida risalta grazie alla camicia a scacchi arancioni che gli copre il petto.
Comincio a guardarmi intorno impaziente in cerca di Aisha.

"Jen" Miguel richiama la mia attenzione prima di prendere un morso del suo polpettone.

"Che lezione hai dopo pranzo?" domanda ricevendo come mia risposta un mormorio indeciso: "Letteratura inglese, almeno credo" non ricordo bene.

I suoi occhi si illuminano immediatamente, esclama sorridendo: "Anche noi tre".

Indica i suoi amici e addenta una fetta di pane secco quando sposto lo sguardo sugli altri due ragazzi, entrambi girati verso di me.

"Ah ragazzi, può sedersi qui anche una mia amica?" chiedo strofinando il mio indice destro sull'occhio.

"Non devi nemmeno chiedere" risponde subito Demetri urlando entusiasta ignorando Miguel che stava per parlare.

Mentre lo ringrazio annuendo intravedo Aisha arrivare al tavolo un po' imbarazzata. Le rivolgo un sorriso invitandola a sedersi ma, non vedendo progressi, mi avvicino a lei e la trascino sulla sediolina rossa.
Mi accomodo vicino a lei e la fisso in attesa di una sua presentazione.
"Aisha" affermo alternando lo sguardo tra i quattro ragazzi e indicando la mia amica occhialuta.

Demetri e Eli successivamente si presentano attendendo le parole di Miguel. "Ci conosciamo già" spiega il castano masticante mentre poggia la forchetta sul vassoio turchese.





Sono passati dieci minuti dalle presentazioni di Aisha e i ragazzi e abbiamo fortunatamente instaurato una bella conversazione. Abbiamo iniziato confrontandoci su i corsi e ora siamo arrivati agli interessanti racconti di Demetri su come lui e Eli siano diventati fratelli binari.

Questi ragazzi sono davvero un portento, in pochi minuti mi hanno fatto ridere talmente tanto che penso di aver wuasi consumato tutto l'ossigeno che ho in corpo.
Yasmine e la sua gang di odiosi e insopportabili modelli non si sono ancora visti e mi sento più che sollevata. Alcuni di loro, come ho precedentemente detto, sono comodamente seduti a rifocillarsi ma essi sono sicuramente i meno antipatici tra tutti...
Sempre orribili, certo, ma meno dell'elite del loro gruppo.

"Jennifer" sento il mio nome pronunciato da una specie di gallina strozzata echeggiare per tutta la mensa.

Parli del diavolo e spuntano le corna, no?

Mi volto verso l'entrata e appena noto i capelli indubbiamente tinti di Yasmine, mi giro verso i ragazzi facendo finta di non aver sentito.
La ragazza continua a starnazzare il mio nome urlando fino a quando non me la trovo di fianco.

"Jen siamo arrivati"
Non lo avevamo assolutamente notato Yasmine, mi ha chiamato mio zio in Cina chiedendomi di farti abbassare la voce perché sta cercando di dormire...

Il suo insopportabile sorrisino svanisce non appena nota i quattro ragazzi intenti a mangiare qualche schifezza della mensa, seduti al mio tavolo.

"Perché sei seduta con questi?" aggiunge schifata, con un espressione simile a quella che io ho quando calpesto la cacca di un cane per strada.

Senza farmi nemmeno pensare ad una risposta sarcastica nella quale commentare la sua voce da oca, mi invita ad alzarmi.

"No" rispondo decisa.

"Cosa hai detto?" domanda scioccata e infastidita. Si mette la mano su un fianco e comincia a guardarmi aspettando di sentire una rivelazione che le faccia capire che tutto ciò è solo un mio scherzo di cattivo gusto.
Il suo gruppo di amici si dirige al tavolo incurante della bionda che aspetta ancora le mie parole.

"No" ripeto mentre un enorme sorriso spunta tra le mie labbra.
"Perché? Vuoi veramente stare con questi perdenti Jen? Non c'è paragone con me e i miei amici" alza un sopracciglio orgogliosa, crede davvero di essere migliore di loro?

"I tuoi amici, se così vogliamo chiamarli, sono vili e crudeli e tu sei patetica. Io trovo semplicemente interessante conversare con delle persone con un quoziente intellettivo maggiore di zero" mi giro soddisfatta dandole le spalle ma prima la vedo allontanarsi sbigottita e dirigersi dal suo gruppetto sussurrando, "sappi che non mi sei mai piaciuta" continuava a borbottare.

Aisha mi batte il cinque orogliosa di me incoraggiandomi a fare sempre meglio.
"Sei stata fortissima" esclama gioioso Miguel. Eli si limita a sorridere come non aveva mai fatto in questi minuti e ad annuire, sembra molto timido.

"Hai appena citato Harry Potter, credo di amarti per questo" afferma contento ed estasiato Demetri.
Mi batte il pugno mentre mi mordo il labbro inferiore felice.






So che è corto, scusate tanto. Spero comunque che vi piaccia, mi siete mancati tanto <3

𝘍𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘭𝘺 𝘺𝘰𝘶 𝘤𝘩𝘰𝘰𝘴𝘦//𝐶𝑂𝐵𝑅𝐴 𝐾𝐴𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora