Stay Away

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"Ti piace" afferma convinta Aisha.

"Non mi piace" dico io altrettanto decisa mentre chiudo l'anta dell'armadietto.
Appoggio a quest'ultimo la mia schiena e ,dopo aver sospirato, volto il viso nella direzione della ragazza al mio fianco.

Smetto di sorridere, la mia espressione si irrigidisce.
Tento di ridere per non farle credere che le mie parole siano una bugia, un assurda invenzione.
Io sono consapevole di dire la verità.
Tuttavia so che Aisha cerca solo il minimo dettaglio per farmi notare i miei sentimenti verso Miguel.
Che stupidaggine.

Probabilmente non risulto molto convincente.
La ragazza infatti si prende gioco di me.

"Ti piace" ghigna scrutandomi negli occhi.
Le sue parole mi fanno roteare gli occhi.

"Non mi piace" insisto io ripetendomi.

Sembriamo due cantanti di un disco rotto, siamo estremamente ridondanti.
Il solo tarlo della questione è che, essendo stonata come una campana, non credo di essere destinata a diventare una pop star.
Non so suonare, né scrivere canzoni. Sono davvero impaziente e perderei immediatamente l'interesse nello svolgere una delle due attività se non fruttassero o portassero dei risultati dopo poco tempo.
Non trovo stimolante scrivere canzoni in questo particolare momento della mia vita.
Tuttavia la mia esistenza sarà lunga (almeno spero), perciò avrò tutto il tempo che occorre per innamorarmi della scrittura di spartiti musicali.
Sebbene ne dubiti, non si sa mai.

"Al massimo potrei fare la groupie" rifletto guardando nel vuoto.

Ma dopo aver occupato la mente con questi pensieri intriganti sul mio possibile futuro nell'industria musicale, tento di concentrarmi sulla mia amica e sulle sue parole.

"Scusa puoi ripetere, non ho capito bene" enuncio nei confronti della studentessa di rimpetto a me.
Scuoto la testa confusa.

Mentre riflettevo cercavo di prestare attenzione ad Aisha. Malgrado la mia determinazione vedevo solo le sue labbra muoversi e lei toccarmi la spalla facendomi dei cenni allegri, derisori e beffardi; non ero in grado di concentrarmi su quello che mi stava dicendo.
Il cervello infatti si trovava da tutt'altra parte: su un palco o in uno studio musicale.

"Eri impegnata a pensare a qualcuno" mi colpisce la spalla con la sua alzando e abbassando continuamente le sopracciglia.

La mia intenzione era quella di non dare soddisfazione ad Aisha e rimanere seria.
Nonostante la mia ostinazione, non ce la faccio a resistere: è complicato per una persona perennemente sarcastica e gioiosa, non ridere per più di una manciata di minuti.

Sorrido chiudendo gli occhi.
Arriccio il naso, guardandola allegramente.

"Riconosco quel sorrisino"

𝘍𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘭𝘺 𝘺𝘰𝘶 𝘤𝘩𝘰𝘰𝘴𝘦//𝐶𝑂𝐵𝑅𝐴 𝐾𝐴𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora