o' mie core nun te appartièn cchiu'

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Continuazione della storia..

Giovedì 27 Gennaio 2011
Pietro
Sono ormai passate circa tre settimane da quando Bianca e mio fratello si sono lasciati, lui è a pezzi, si e fatto prescrivere dei farmaci perché di nuovo non dorme di notte, è sempre nervoso, e ha gli occhi costantemente segnati e tristi.
Mamma è seriamente preoccupata per lui, Edoardo gli sta dietro come può ma non è facile, è diventato di nuovo intrattabile, io ho provato a contattare Bianca ma non risponde e Andrea mi ha detto che lei è ancora a Napoli e che non ha sue notizie da giorni ormai, ho paura di chiedere a Ciro cos'è successo davvero quel giorno, ho paura di quello che potrebbe aver fatto. Prendo coraggio e affronto mio fratello.
<<Cirò dimmì a' verìtà dòv''è Biancà>>
<<A Milano, disse lui>>
<<Nòn ci è maje arrivàt ca' cosà e' aie fatto?>>
Per un attimo rimane in silenzio, il suo sguardo mi fa paura perché non riesco a comprenderlo, non quale tipo di sentimento stia mascherando, se la preoccupazione o i sensi di colpa.
<<Pèns davvèr ca' avreì potutò farlè ro' malè? Io a' amò, ma lei nun me vuolè me ha respintò, nun tornèrò maje cchiu' cu lei.>> Apre la porta e se ne va.
<<Chiamà Edoàrd subitò>>disse mamma.
Telefonata Pietro-Edo
<<We Piè! Tutt appost?>>
<<Edoà dimmì a' verìtà cosà ha fatto Cirò a Bianca? L ha ammazzatà?>>
<<Nientè! Biancà sta bbene io l''hò sentìt aropp' avèr litigàt cu Cirò e te assicùr ca' era vivà.>> Disse lui
<<S pèrò mo' pare svanìt into nullà>>risposi
<<mo' veco ca' Teresà l ha cchiu' sentìt e te facciò sapé va bene?>>disse
<<Graziè!>>

Ciro
Uscì di casa già incazzato come sempre da quando Bianca mi aveva lasciato, non ho mai più saputo niente di lei e anche se tre settimane erano veramente poche per me sembrarono infinite, sono sicuro che non sono il solo a soffrire questa cosa uccide entrambi, ma non posso tornare indietro, mi fidavo di lei, le avevo dato tutto di me e in cambio avevo ricevuto questo. Non avrei mai creduto di stare male per amore, non mi farò mai più fregare da nessuna.

Edoardo
Anche se ce l'avevo a morte con Bianca per aver rovinato tutto, di certo non le volevo male, chiamai Teresa e Chiara per avere sue notizie ma nessuno sapeva niente, iniziai a preoccuparmi, chiamai Ciro
Telefonata Edo e Ciro
<<Prontò Edoà>>
<<E si e' fossè succèss qualcosà?>>
<<A chì?>>
<<A Biancà comm a chì>>
<<Ahh purè tu cu sta storià! nun è cchiu' a' mia uagliona chello ca' e' succèd nun me interèss pìù, piuttòst chesta sera so firmà a' cessiòn dei terrèn cu chilli e' Romà vir' e' arrivàr puntuàl>>
L'argomento "Bianca" con Ciro era diventato un vero e proprio tabù, si sfogò solo con me e solo quel giorno poi tutto il male che ancora sentiva invece di buttarlo fuori decise di tenerselo dentro e questo fomentava la sua rabbia.
Decisi però, che domani sarei andato in giro a chiedere se qualcuno sapeva qualcosa.

Bianca
Non mi definirei una vittima ma più un "ospite" , certo ero sempre qui contro la mia volontà però nessuno mi fece mai del male, Armando mi disse che sapeva bene che mi avessero fatto del male non avrebbe ottenuto quello che voleva, mi fece scrivere dei messaggi in sua presenza a Ciro, che ovviamente non inviai a lui ma ad Andrea; da quando eravamo tornati ad essere amici l'avevo rinominato "tato", quello era sempre stato il suo soprannome e da un po' di tempo avevo deciso di rinominarlo così e meno male perché se non fosse stato per lui la mia copertura sarebbe saltata.
Pensai moltissimo a Ciro, mi mancava come l'aria, quando si è arrabbiati si dicono molte cose e poi quando hai tempo per pensare rifletti veramente su tutto, mi chiedevo sempre quando l'avrei rivisto soprattutto perché nessuno sapeva la verità e iniziai a chiedermi quando avessero capito che c'era qualcosa che non andava. Immaginavo di rivederlo e di sprofondare tra le sue braccia, mi aveva detto delle cose brutte ma sapevo che mi amava ed ero certa che una volta rivisti tutto si sarebbe sistemato.
Qualche minuto dopo..
<<Preparati, da stasera o sei libera o sei morta>> disse lui.
Questa volta avevo paura un po' più del solito, forse perché l'ultima parola spettava proprio a colui che mi aveva sempre salvata ma che adesso non vedevo da giorni, anzi settimane. "Bianca! Mi richiamò la mia coscienza, smettila Ciro ti ama, farà di tutto per salvarti."
Arrivammo a "festa inoltrata", Armando mi teneva per un braccio, entrarono prima altre 4 persone spararono due colpi in aria e poi entrammo noi, sentivo le urla mentre io tremavo come non mai, e non per gli spari stavo per rivedere Ciro.
Entrammo in sala e me lo trovai di fronte, aveva gli occhi scavati di chi non dormiva da giorni, come me; lui non mi degnó di uno sguardo, un brivido mi percorse tutta la schiena ma non era per l'emozione di vederlo, era per la paura della sua freddezza, di quella sua espressione che avevo più volte venir fuori di fronte ai suoi nemici, mai con me.
Al mio arrivo nessuno capì quello che stava succedendo, fino a quando non mi fecero inginocchiare per terra.
<<Ora avete due possibilità o mi cedete questi cazzo di terreni o ti ammazzo la fidanzata>>
<<E c''è sul nu' problèm chella nun è a' mia uagliona>> disse
Una lacrima attraversò il mio viso per quello che aveva appena detto, e lui lo notó ma continuò a fare finta di niente.
<<Cirú attènt a chello ca' rici>> disse suo padre.
Armando mi puntó la pistola in testa e caricò il colpo pronto a sparare.
Avevo la testa rivolta verso il pavimento, il naso che gocciolava e le lacrime che non finivano di scendere.
<<Non dargli niente, so che per te il potere conta più di ogni altra cosa>>dissi, alzai la testa per guardarlo negli occhi un'ultima volta, il suo sguardo mi faceva paura, era freddo, come se stesse guardando una sconosciuta.
<<Mi dispiace,per le cose che ti ho detto, non è vero che ti odio, lo sai che non è così vero?>> gli dissi mentre piangevo
<<Cirù daglì e' terrèn te ne pentiraì si nun o' fai>> urlò Edo
Lui non disse niente, mi guardava inerme, minuti che sembrano ore vennero interrotti da Don Salvatore, che trovò un accordo, che lui accettò  facendogli firmare questi benedetti fogli, che appena andarono via i suoi uomini non tardarono a inseguirli per riprendereli, li recuperarono però Armando riuscì a fuggire.

Ciro
Stava andando tutto bene quando la mia festa venne interrotta da Armando che conoscevo perché sapevo che era lui il nemico giurato di Aureliano, quello che non sapevo era che aveva Bianca, il cuore iniziò a battermi forte appena la vidi, ma soffocai ogni singola emozione, iniziò a piangere quando vide che non la stavo calcolando o quando ormai convinta di morire mi disse che non mi odiava, volevo essere io a salvarla, come avevo sempre fatto, e se mentre fuori per tutti rimasi impassibile a quello che stava succedendo, dentro di me ci fu una vera e propria lotta tra mente e cuore.
Non so come sarebbe andata a finire se mio padre non fosse intervenuto, tutto era andato per il meglio eppure di tutte le sfide che avevamo affrontato io e Bianca questa sembrava tutt'altro che una vittoria. Si alzò in piedi e schivó accuratamente tutti mentre la volevano salutare per venire verso di me.
<<nun a' vogliò vederè, portàl via>>dissi a Edo, sentivo Bianca che mi chiamava e sbraitava mentre Edo cercava in tutti i modi di non farla passare, feci un piccolo sorriso. "quanto mi mancava il suo della sua voce", pensai tra me e me.
<<me dispiàc Bianca nun posso>>disse
<<Ti prego Edo, due secondi giuro>>disse lei
<<Lasciàl passàr,disse Pietro>>
Dopo pochi secondi me la vidi arrivare, questa mio fratello non l'avrebbe passata liscia.
<<Ciro disse >>
<<ca' vuoì? Vattèn vià, nun te vogliò bberè a napule ricordì?>>
<<Ti prego, ascoltami non importa se non sei stato tu a salvarmi, mi importa di te, di noi, non buttiamoci via così>> disse
<<E quindì? aie decisò e' nun volèr fa' cchiu' a' mammà ma a' mafiosa?>>
<<No, però>> non la feci finire
<<pecché io e' na' ca' vuolè diventàr mammà nun me ne facciò nientè, io te vogliò comm primà, prontà a scendèr in uerra cu me>> dissi alzando la voce.
Non disse niente scoppiò solo a piangere ancora più forte.
<<Sparìsc ra' mia vistà e toglìt chella collanà, o' mie core nun te appartièn cchiu'>>
<<Ciro, disse con voce spezzata>>  forse con l'ultima frase ero stato fin troppo cattivo, ma dovevo mandarla via o sarei crollato, e poi inutile girarci in torno volevamo ancora due cose diverse.

Bianca
"o' mie core nun te appartièn cchiu'", quella frase fu peggio di mille insulti, scappai via da lui piangendo, uscì fuori tutti avevano una faccia sconvolta, forse nessuno si sarebbe aspettato che Ciro mi potesse mai trattare cosi, me compresa, andai via a piedi nonostante quasi tutti si offrirono di darmi un passaggio, Elena mi disse che non dovevo assolutamente andare via da Napoli e che se Ciro avesse avuto da ridire avrei dovuto chiamarla.
Tornai a casa mia e notai che Chiara aveva cambiato le sedie, quelle che probabilmente Ciro aveva rotto, la mia mente ripercorse tutta la nostra litigata, avevo quelle parole incise nella mia testa e nonostante Teresa e Chiara rimasero tutta la sera a parlare con me, a sostenermi quando iniziavo a piangiare, e infine a dormire nel letto con me, non riuscì proprio a trovare una soluzione ne a chiudere occhio, avevo un unico pensiero in testa, Ciro.
Forse aveva ragione lui, dovevo capire cosa volevo e poi agire di conseguenza, lo capì quando il giorno dopo andai a casa sua a trovare sua madre, nonostante lei cercò in tutti i modi di confortarmi e invitarmi a pranzo quando Ciro non c'era, non accettai non era facile per me restare in quella casa.

Ciro
Mi sentivo una merda per come avevo trattato Bianca, per non aver nemmeno provato a proteggerla, mi sentivo tradito e abbandonato da lei sapevo che non potevamo stare più insieme, io non avrei mai fatto un passo indietro e nemmeno lei, non eravamo troppo orgogliosi semplicemente volevamo cose diverse, anche se sono sicuro che stasera entrambi vorremmo la stessa cosa.
Il giorno dopo restai fuori tutto il giorno con papà per affari che mi avevano aiutato a distrarmi dai miei pensieri, fino a quando non tornai a casa e sentì il profumo di Bianca, li capì che tutti i miei sforzi erano andati a farsi fottere.

•spazio autrice•
Si conclude il primo capitolo, sembra proprio che Ciro non voglia riavvicinare Bianca, secondo voi fa bene??
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Mammà perdona sta vita sbagliata. ~Ciro Ricci & Edoardo Conte~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora