[Capitolo 5 -fortunato-]

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Nessuno di noi ha deciso di nascere.
È una cosa che non possiamo impedire.
Non decidiamo nemmeno dove nascere o in quale famiglia. C'è chi è più fortunato e chi meno, ma stabilire in quale delle due condizioni ci troviamo dipende da noi. Magari una persona ricca ritiene fortunata una persona che invece non ha molti soldi ma ha comunque una vita felice e viceversa. Chi è sempre al centro delle attenzioni vorrebbe essere lasciato in pace mentre chi sta sempre isolato vorrebbe prendere il suo posto.
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Daniel si è sempre ritenuto una persona fortunata, ha una famiglia che gli vuole un mondo di bene, una ragazza e anche se non è ricco non gli è mai mancato nulla. Ma nonostante lui pensi questo c'è chi non è dello stesso avviso.

La sua famiglia è sempre stata motivo di prese in giro da parte dei compagni di scuola, compassione da parte degli insegnanti e insulti da parte degli sconosciuti. Lui si riteneva fortunato per un motivo semplicissimo, che aveva appunto una famiglia, si lui ha due padri ma sono pur sempre i suoi genitori.

Ogni volta che qualcuno si dispiace con lui per la sfortuna che ha a non avere una famiglia tradizionale lui risponde sempre che non è affatto sfortunato, anzi. Pensa a tutti quei bambini e ragazzi della sua età che non hanno o che non hanno più una famiglia, pensa a tutti quei bambini abbandonati dai loro genitori e a tante altre situazioni spiacevoli. Può anche avere una famiglia che non rientra nei canoni della società, ma almeno è una famiglia che gli vuole bene e che sarà sempre al suo fianco. E a lui questo basta per ritenersi fortunato.

«papá io esco»
Daniel sta uscendo per andare a scuola

«ciao tesoro!»
Dicono all'unisono i genitori, quella situazione lo faceva sempre ridere.

Arriva a scuola e il gruppo di bulletti è come sempre seduto sul muretto all'entrata. Cerca di sorpassarli velocemente prima che possano iniziare a tormentarlo, ma non riesce nell'intento ed ecco che su di lui inizia a piovere una pioggia di insulti gelata come la grandine.

«è arrivato il gayyy»

«scappate finché siete in tempo!»

«qualcuno chiami un'ambulanza c'è un malato»

«dov'è il tuo fidanzatino? Aha»

«i tuoi non sono ancora crepati!? Ahahah»

Daniel normalmente ignora il gruppo ma quell'ultima frase fa scattare in lui un senso di rabbia indescrivibile.

«che cosa hai detto?»

Il suo tono di voce si fa più basso

«aiuto il vegetale si è arrabbiato»
Dice il suo carnefice a mo' di sfida.

Il ragazzo si avvicina a Daniel, è molto più alto di lui e lo guarda dall'alto in basso, ma Daniel non si lascia intimorire. Quel ragazzo aveva sorpassato il limite e questo non lo avrebbe ignorato come aveva fatto con le altre provocazioni.

Il bullo lo prende per il colletto e lo alza leggermente da terra

«cosa vorresti fare pidocchio?»
Dice il ragazzo con un ghigno

«questo!»
E Daniel assesta un gancio destro colpendolo in pieno viso.

Il bulletto cade a terra dolorante, cerca di rialzarsi ma Daniel gli dà un calcio allo stomaco e lo prende per i capelli tirandolo su

«puoi prendertela con me quanto ti pare ma non ti azzardare ad insultare i miei genitori hai capito?»
Il ragazzo tranquillo lascia posto ad un Daniel pieno di rabbia repressa e anni di sofferenza, il quale si è finalmente sfogato mettendo a tacere i suoi carnefici.

«vale anche per tutti voi!»
Grida con tono autoritario impaurendo tutti gli altri ragazzi che fino a poco fa si stavano prendendo gioco di lui e che adesso stanno scappando a gambe levate dentro scuola.

Per sua fortuna il tutto è avvenuto al di fuori delle mura scolastiche altrimenti sarebbe stato convocato e ai suoi genitori non avrebbe fatto piacere anche se Daniel ha compiuto quelle azioni per difenderli.

Fuori da scuola con sua sorpresa c'è Jane ad aspettarlo. Vede che alcuni ragazzi stanno facendo la morra cinese per decidere chi debba provarci con lei, allora lui si avvicina e la bacia facendo il dito medio agli altri che se ne vanno con una faccia scioccata.

«ma che hai fatto alla mano?»
Chiede preoccupata la ragazza indicando le nocche della mano del fidanzato

«ah niente tranquilla, solo un piccolo inconveniente»

«che tipo di inconveniente?»
Jane si fa sospettosa

«davvero niente di che amore»

Daniel le rivolge un sorriso rassicurante così la ragazza non può fare a meno di credergli.

I due si avviano e ognuno torna a casa sua, anche se si rivedranno a breve per l'allenamento di Jane, dato che Daniel le fa compagnia come sempre.

Da quel giorno nessuno, ne ragazzi ne ragazze hanno più osato prenderlo in giro, Daniel finalmente aveva la vita scolastica tranquilla che ha sempre desiderato, si era finalmente fatto valere, anche se con la forza, mettendo a tacere l'ignoranza dei suoi compagni.

Ma nonostante fosse riuscito a sciogliere i chicchi di grandine che gli erano stati scagliati contro avrebbe dovuto affrontare una nuova tormenta.

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