[Capitolo 9 -frammenti-]

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Il tempo può essere il tuo miglior alleato o il tuo più grande nemico.
Il tempo non aspetta nessuno.
Non aspetta che tu sia pronto ad affrontare una determinata cosa.
Accade e basta e una volta fatto noi si può più tornare indietro.
Non si può cambiare quello che è stato anche se non è dipeso da noi.
Come un semplice vaso rotto che per quanto lo si possa aggiustare non tornerà più come prima, anche le persone una volta che ne se sono andate non tornano più indietro. Questo è il dolore che una bambina ha dovuto provare senza poter fare nulla per impedirlo.
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«papá guarda lì c'è un posto libero»
Dice Jane al padre indicando un parcheggio vuoto. L'uomo parcheggia e i due si avviano al solito fioraio.

«ciao mamma, come stai? Spero che lassù vada tutto bene»
Jane posa i fiori sulla tomba della madre, mentre le parla sperando che lei possa sentirla, ovunque essa sia.

«ciao tesoro, sono 11 anni che te ne sei andata ma sei sempre nel mio cuore»
Dice l'uomo asciugandosi una lacrima.

Padre e figlia rimango al cimitero per un'ora, è una loro abitudine rimanere lì e raccontare tutto quello che avevano vissuto fino a quel momento. Jane le racconta come sempre di Daniel, dei suoi genitori e di come li avrebbe adorati se solo avesse avuto l'occasione di conoscerli. Il padre non aveva chissà quale avventura da raccontare, ma qualche aneddoto interessante lo trovava sempre. Jane non le parlò però di Skyler, ripensare al modo in cui l'aveva lasciata le faceva troppo male e non voleva farsi vedere triste dal padre.

Dopo aver salutato la donna i due vanno in un piccolo ristorante come era ormai loro consuetudine. Ordinano sempre le stesse cose, non parlano molto. Finito di mangiare tornano a casa, il padre aveva il turno serale a lavoro quindi decide di riposarsi, Jane va in camera sua a fare i compiti. Il suo telefono inizia a squillare.

«heyy come va?»
Per Daniel era l'ultimo giorno di campo scuola

«una meraviglia sto facendo i compiti»

«davvero elettrizzante»
Jane non ha molto da dire e tra i due si crea un silenzio degno del più profondo degli abissi.

«Jane... Va tutto bene?»

«no...»
La ragazza sta per mettersi a piangere

«è successo qualcosa di grave?»
La voce del ragazzo si fa più preoccupata

«si»
Risponde l'altra a singhiozzi

«dimmi tutto tesoro»

«io... Sono innamorata di una persona... E... E non sei tu»
Dire quelle parole le faceva male perché Daniel non se lo meritava, ma allo stesso tempo provava un senso di liberazione inspiegabile. Mentire a se stessa avrebbe fatto male a entrambi. Era meglio una dolorosa verità più che una confortante bugia.

Minuti interminabili di silenzio da parte di Daniel

«ne possiamo riparlare quando torno?»

«c... Certo»
Così si conclude la conversazione.

Jane non sa cosa pensare.
«È arrabbiato con me? È rimasto ferito? Ma che domande del cavolo fai Jane certo che è rimasto ferito gli hai appena detto che non lo ami più!!!»
Sta piangendo come non faceva ormai da anni, da quando è morta la madre, sta versando fiumi di lacrime.

Si addormenta con il cuscino intriso di lacrime e un forte mal di testa.

È mattina e Jane si sveglia con gli occhi che le bruciano, il padre non si era accorto di nulla perché a lavoro e Jane non aveva nessuna intenzione di farglielo notare ora che è tornato a casa.

La ragazza accende il telefono e si accorge che sono stati pubblicati i luoghi dove si terranno le gare e a quali dovrà partecipare. La prima gara è in Cina, la seconda in Russia e l'ultima quella decisiva a Barcellona, a quest'ultima potranno partecipare solo le sei pattinatrici migliori.

Da subito la notizia al padre che come sempre mostra grande entusiasmo,
la seconda persona a cui lo avrebbe detto sarebbe stato Daniel, ma dopo quello che è successo il giorno prima non poteva chiamarlo e fare finta di nulla. L'altra persona a cui avrebbe voluto dare la notizia era Skyler, ma con quale coraggio poteva chiamarla.

La vita si Jane era in bilico.

Il tempo non era stato clemente con lei portandole via la madre troppo presto, ma forse adesso le stava offrendo l'occasione di essere felice, e decidere se afferrare quell'occasione o no era solo una sua scelta.

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