[Skyler Johnson]

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Scrivere, questo è il suo sogno.

Inventare storie che possano far appassionare le persone alla lettura.

Diario, matita, gomma e una buona dose di fantasia. L'unica cosa che mancava a Skyler era un posto tranquillo dove scrivere. La sua casa però non era assolutamente presa in considerazione.

Skyler è stata adottata dalla sua attuale famiglia all'età di 10 anni, all'inizio si trovava benissimo, i suoi nuovi genitori erano affettuosi e gentili con lei. Le compravano vestiti nuovi ogni weekend e le facevano fare tutto quello che si è vista negare durante il periodo vissuto in orfanotrofio.

Ma quella felicità era in bilico.
Dopo 5 anni di spensieratezza e gioia qualcosa iniziava ad andare storto.
Il padre e la madre adottivi litigavano ogni giorno di più, e un giorno il delicato equilibrio che li teneva uniti si spezzò.

«è tutta colpa tua!!!»

Grida il padre

«no che non lo è!»

Ribatte la moglie difendendo Skyler

«tu non ti mettere in mezzo che ne ho anche per te»

Ringhia minaccioso l'uomo prendendo la donna per un polso

«lasciami! Sei forse impazzito?»

Grida la moglie liberandosi dalla presa

«smettetela! Non litigate»

Afferma Skyler cercando di calmare la situazione

«se litighiamo è soltanto colpa tua stupida ragazzina, ci sei costata fior di soldi e cosa abbiamo avuto noi in cambio? Niente!»

Skyler guarda l'uomo con uno sguardo confuso e addolorato

«adesso stai veramente esagerando, noi abbiamo deciso di adottarla e noi abbiamo deciso di spendere quei soldi. Non puoi dare la colpa a lei»

Dice la donna sperando di far rinsavire il marito dal suo delirio

«mi avete rotto il cazzo voi due! Lei è un'asociale del cavolo che sta sempre chiusa nella sua camera a marcire e a scrivere delle cose insignificanti che nessuno leggerà mai e tu se...»

«non ti azzardare a dire un'altra parola!»

Lo interrompe la moglie, gli occhi di Skyler iniziano ad inumidirsi.

Il marito ormi accecato dalla rabbia prende un coltello affilato dalla cucina.
Il cuore di Skyler inizia ad accelerare

«he... Hey che vuoi fare con quello posalo dai»

Dice la moglie con voce tremante

«papá?»

La quindicenne si appella all'ultima parte umana che spera sia rimasta del padre

«come mi hai chiamato?»

L'uomo si gira verso di lei con uno sguardo da far rabbrividire. Con uno scatto si avvicina a Skyler, la sta per pugnalare in pieno stomaco con il coltello ma davanti a lei si para la madre che prende il colpo al posto suo.
L'uomo indietreggia facendo cadere il coltello a terra.

«CHE COSA HAI FATTO!?»

Grida Skyler con tutto il fiato che aveva in corpo. L'altro balbetta qualcosa di incomprensibile.

La donna era interamente sporca di sangue, il quale aveva macchiato anche i vestiti e le mani della ragazza.
Skyler era paralizzata.

Nel frattempo l'uomo sembra aver ripreso il controllo e si appresta a chiamare l'ambulanza che arriva appena in tempo, qualche minuto dopo e non ci sarebbe stato più nulla da fare.

È passato un anno da quell'episodio e nella famiglia di Skyler è finalmente tornata la serenità. Il padre dopo diverse sedute dallo psicologo è riuscito a prendere il controllo delle sue emozioni e non ha più avuto scatti di ira.

Era un normalissimo giorno e Skyler stava facendo una passeggiata cercando un luogo dove scrivere, nonostante a casa sua adesso regni la pace voleva trovare un posto speciale.

Capitò per caso davanti ad una pista di pattinaggio, decise di entrare e quello che vide la colpì nel profondo del cuore.

Una ragazza.

Una sola ragazza si trovava al centro della pista, per Skyler era bellissima.

Un angelo.

La pista brillava e la ragazza sui pattini insieme a lei. Skyler di sedette su uno dei posti e rimase lì, tutto il tempo, fino a quando la ragazza uscì dalla pista.

Skyler uscì dalla struttura e in quel momento capì che aveva finalmente trovato il posto perfetto dove scrivere.

Skyler uscì dalla struttura e in quel momento capì che aveva finalmente trovato il posto perfetto dove scrivere

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(Ok quest'ultimo disegno poteva venire meglio ahah 😅)

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