1 - Una Caccia Particolare

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Note dell'Autrice: come ho già detto in "Introduzione", compariremo io e la mia amata e, in questo capitolo, farà lei per prima il suo debutto.

- Mattalara
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Baffo non ci mise molto ad avvicinarsi ai cervi che aveva avvistato, doveva solo scegliere quale atterrare e i tre maschi avevano stazza e muscoli perfetti per uno spuntino coi fiocchi, la femmina poteva anche lasciarla stare, era troppo minuta per i suoi gusti.
Una volta sottovento, si accucciò fra i cespugli e attese, cercando di ascoltare la loro conversazione poi visto che, da quello che sentiva, era parecchio animata e ciò lo incuriosiva, anche se presto la curiosità divenne sdegno puro. La povera cerva stava venendo insultata dai tre maschi, da ciò che sentiva, la stavano dichiarando "brutta" e "inadatta come compagna", lui onestamente non capiva dove fosse la bruttezza, magari era perché non erano della stessa specie e quindi non la stava guardando con gli occhi di un cervo, ma a lui continuava a sembrare un'erbivora graziosa (e succulenta) e simile alle altre cerve, aveva tutti gli arti e nessuna ferita strana; quanto all'essere una compagna inadeguata... non poteva esprimersi, poteva solo commentare su quanto trovasse disgustoso e ingiusto un tale atteggiamento. Commentò quindi con un ringhio e un balzo, atterrando sul dorso di uno dei maschi e spezzandogli il collo con un morso mentre si godeva la vista gli altri che fuggivano e imploravano pietà, tutti tranne quella cerva che lo stava fissando, come se fosse rimasta paralizzata dalla paura.
"Se questa rimane ferma qui potrebbe venire ammazzata..."
Baffo scavalcò il cadavere a terra e cercò di farla fuggire, se non era la sua preda, allora i lupi della valle potevano star certi che non l'avrebbe lasciata a loro.
La cerva non sembrava essere tanto spaventata però, infatti lo colpì al fianco con un calcio e cercò addirittura di respingerlo, Baffo era davvero colpito da quel coraggio, ma non poteva farsi colpire da quegli zoccoli, se lo avesse preso "bene", avrebbe potutofare danni davvero seri. Dopo un paio di schivate il puma si alzò sulle zampe posteriori e, mettendo tutto il peso su quelle anteriori, la buttò a terra, ringhiandole contro in un muto avvertimento di non cercare di fargli saltare via i denti di nuovo.

<< ... fa in fretta. >>

Mormorò la cerva lasciando cadere il capo sul terreno.

<< Dai! Falla fuori! >>

Urlò uno dei due cervi di prima e Baffo dovette fare appello alla sua forza di volontà per non dare addosso anche ai due e finire in una zuffa dove poteva restare ferito.
"Che figli di puttana..."
Baffo si rivolse alla povera cerva maltrattata dai suoi simili.

<< Eravate solo voi quattro? >>

Questa annuì.

<< Mh... come ti chiami? >>
<< La-Lara... >>
<< Bene, perdonami ma devo matterti a nanna per un po'. >>

E con ciò le diede una zampata sul capo, respirava ancora.
La prese per la collottola e,con un po' di fatica, se la buttò sul dorso, afferrando poi la carcassa del maschio e tornando verso la sua tana con una certa difficoltà, doveva procedere con cautela per non far cadere Lara.
"Estella, questa è la cosa più folle che potevo fare, prega che vada bene."

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