2 - Lara

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La tana che Baffo aveva reclamato come propria era una delle più belle: l'entrata era piccola e lunga come quella di un tunnel, ma abbastanza grande per favorire le uscite rapide incaso di bisogno; c'erano diverse grotte collegate, di cui una era la sua "camera" e un'altra il "giardino", visto che da un'apertura entrava abbastanza luce da far germogliare erba e fiori, aiutata anche da un ruscello che passava lì e di cui non conosceva l'origine, nonostante aveva cercato la fonte un paio di volte per curiosità. Lasciò la cerva a terra e andò a sgranocchiare il maschio fuori dalla tana, o almeno, quello che poteva, l'Estella in avvicinamento gli fece intuire che presto avrebbe potuto cedere alla galanteria e condividere.

<< Allora Baffino, come sta andando? Ho notato i tuoi spuntini. >>

Disse la puma bianca.

<< Sta andando bene Estella, ma la cerva non devo mangiarla. >>
<< E cosa ci vuoi... oh! Pervertito! >>

Esclamò la felina ridacchiando e dandogli una zampata scherzosa sulla spalla.

<< Con una dolce cerbiatta te la fai? >>
<< I cerbiatti hanno la macchiette bianche, è un'adulta... >>
<< Appunto, ma fa attenzione, sei comunque più grande di lei e sei un puma, non tutti gradiscono un cazzo spinato.¹ >>
<< Estella! >>

Esclamò il puma estremamente imbarazzato, ma l'altra si limitò a ridere e dargli una bella codata sul naso con fare giocoso.

<< Auguri con la tua nuova ragazza~ >>
<< Estella! Smettila di sfottere! Lo so dove vivi! >>

Ma Baffo urlò a vuoto, la puma bianca si era già dileguata e si era anche portata via una coscia di cervo.
Rimasto solo, entrò nella tana e si ritrovò di fronte agli occhi più singolari che avesse mai visto in una cerva, la sua ospite infatti era sveglia e lo fissava. Il suo occhio destro era di un vivo color ambra-arancio, il sinistro invece era azzurro come il cielo in estate, una particolarità che non credeva possibile nei cervi, magari era diversa da quelli nella riserva ed era stata introdotta dagli umani, sapeva della possibile esistenza di più sottospecie di uno stesso animale e quelli nella riserva poi avevano un nome strano.²

<< ... salve... >>

Mormorò.
"Ottimo approccio Baffo..."
Si disse dopo un'attenta riflessione dipochi secondi.

<< Salve a lei signor rapitore, era la vostra compagna? >>
<< Estella? No, è la mia vicina... e mi dia pure del tu, insomma, dammi pure del tu. >>
<< Ho capito... >>

Per essere nella tana di un predatore, la stava prendendo sorprendentemente bene.

<< Io sono Baffo. >>
<< Piacere Baffo, io mi sono presentata pre-rapimento. >>

"Almeno non ha riso."
Pensò.
Amava il suo nome, sua madre glielo aveva dato perché era quello con i baffi più lunghi della cucciolata, di solito agli altri veniva da ridere la prima volta che lo ascoltavano, era felice di non aver ricevuto una reazione simile per una volta.

<< Quindi... cosa vuoi farmi? >>

Chiese Lara, la cerva.

<< Come avrai intuito dal nostro breve dialogo prima del rapimento, avevo solo quei tre e non intendo tornare ad aggregarmi agli ultimi due rimasti. >>
<< Ho notato, due bei pezzi di merda erano. >>
<< Non ne hai idea, si lamentavano perché, secondo loro, non sono appetibile e sottomessa come le compagne che vorrebbero loro. >>

Il puma storse il naso con disgusto a quelle parole, doveva accertarsi di trovare i due cervi rimasti e ucciderli per evitare che infastidissero altri loro simili.

<< Comunque puoi stare tranquilla, non voglio ucciderti, vorrei che restassi con me come... coinquilina. >>

Lara inclinò il capo confusa, guardandolo con una certa curiosità prima di chiedergli di ripetersi, come se avesse capito male, ma Baffo confermò le parole precedenti.

<< Tu sei un puma molto strano... ma per tua fortuna, non ho niente di meglio da fare e trovo affascinanti i felini. >>
<< Ne sono lieto. >>
<< Ma se provi a torcermi un pelo... >>

Iniziò lei cercando di essere minacciosa, cosa alquanto difficile.

<< ... ti tiro calci a due a due sui coglioni finché non diventano dispari. Chiaro? >>
<< Cristallino. >>
<< Bene, ora se non ti spiace. >>

Lara si diresse nella grotta-cortile e iniziò a smangiucchiare da un paio di arbusti che erano sulle pareti come se fossero nati dalle rocce.
Baffo le sorrise e fece per tornare al suo cervo.

<< Ah, mi sto mangiando uno degli stronzi, non ti spiace giu- >>
<< Mi spiace solo che mi facciano impressione sangue e viscere, altrimenti mi sarei goduta lo spettacolo. >>

Il puma si concesse un sorriso ancora, sarebbero sicuramente andati d'accordo.


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Note dell'Autrice: (¹)= momento informazione per i curiosi, diverse specie di mammiferi hanno sviluppato delle piccole spine (chiamate anche barbe) sul membro, le quali servono durante l'atto dell'accoppiamento. Sono comuni soprattutto nei felini, ma nei giaguari e i puma sono più piccole e nei margay sono totalmente assenti.

(²)= il cervo mulo è una specie di cervo così chiamata per le sue orecchie, ha anche altre differenze dagli altri cervi (colore, fisico e corna).

- Mattalara

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