CAPITOLO QUATTRO

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Tre giorni dopo quella serata, Isabel finalmente portò a termine il suo articolo riguardante l'evento, spendendo belle parole nei confronti di Kiran e del suo locale. Si alzò dalla sua poltrona e si recò in reception, chiedendo a Whitney di stamparle una copia della rivista, passandole il fascicolo. Non appena la ragazza terminò, tornò da lei, posando tutto sulla scrivania. Isabel la ringraziò e inserì i fogli in una cartellina, infilando al suo interno anche le due foto scattate con Kiran alla festa. Afferrò la borsa e attese che Layla tornasse con il pranzo che le aveva richiesto, abbandonando l'agenzia non appena la ragazza rientrò. Non volle dirle con chi avrebbe pranzato e la salutò con il solito bacio sulla guancia, raggiungendo in fretta l'auto. Dopo circa quindici minuti, varcò la soglia del Karribean blue.
«Buongiorno, Mr Scott...» si diresse da lui a passò spedito, poggiando il pranzo e la cartellina sul tavolo dove sedeva Kiran, levandogli dalla mano il solito drink «questo non le serve!» richiamò l'attenzione di Tom e glielo fece portar via, accomodandosi di fronte a lui «fame?!» fece un ampio sorriso.
La osservò attentamente, lanciando un'occhiataccia a Tom che portava via il suo bourbon. «Avevamo per caso un appuntamento, Miss Moore?».
«In realtà, no!» ribatté prontamente, chiudendogli anche il pc e poggiandolo sul divanetto accanto a loro «non le fa bene pranzare con le radiazioni che le ruotano intorno, Mr Scott» giustificò il suo gesto, mettendogli davanti il cibo e le posate «ho un regalo per lei, in anteprima» gli indicò la cartellina «pensavo le avrebbe fatto piacere...» lo invitò ad aprire il suo contenitore, facendo anche lei la stessa cosa.
Aprì la cartellina e vide la rivista. «Mi spiace, ma non è il mio genere di lettura» disse non capendo.
Scoppiò a ridere. «Guardi meglio, Mr Scott» lo invitò ad estrarla totalmente «la prossima volta mi ricorderò di inserirle anche una copia dell'ultimo numero di Playboy» fece una smorfia, osservando la sua espressione.
«Quel giornale è più il mio genere» sogghignò e sfilò la rivista, iniziando a sfogliarla. Arrivò alla pagina dove erano state pubblicate le loro foto e sorrise «è un bel gesto inserire l'uomo che odia sulla sua rivista».
«Io non la odio, Mr Scott» ci tenne a fargli sapere «la reputo solo estremamente irritante il più delle volte» fece spallucce «ha notato che tramonto?! Ci ha donato la giusta luce, sono foto molto belle» ammise, in totale sincerità «pensavo potesse farle piacere conservare questo ricordo ed eccomi qui. In fondo, il suo locale merita».
«Già...il mio locale» richiuse la rivista «grazie, è stato un bel gesto da parte sua. Ma adesso ho molto lavoro da sbrigare» riprese il suo laptop.
«Anche lei ha compiuto un bel gesto, restituendomi i soldi dell'affitto. Deduco ci sia un cuore, dietro quegli ormoni ballerini» lo fissò, addentando una patatina.
«Mi bastava il successo di quella serata» le lanciò un'occhiata «sta davvero pranzando nel mio locale? Lo sa che non accetto in questo posto pietanze che arrivano dall'esterno?».
«Non potevo offrirle un pranzo, se proveniva dal suo locale» fece spallucce, continuando a mangiare con gusto «è delizioso, glielo assicuro! Lo sarà sicuramente anche quello che preparano qui, ma...Per assaggiarlo dovrebbe essere lei a farmi l'invito».
Inspirò bruscamente. «Non le piaccio, mi considera uno che non desidera altro che scoparsi anche i muri, mi aveva detto che non mi avrebbe più rivisto...eppure è qui, di fronte a me, come se nulla fosse» la osservò attentamente «cosa vuole ancora da me?».
«Volevo solo ricambiare il suo gesto, compiendo un altro gesto altrettanto cortese» ribatté, senza scomporsi «il problema non è lei, Mr Scott. È che non prediligo gli uomini che ci provano con tutte, raccogliendo trofei ad ogni ora del giorno e della notte» posò la forchetta nel piatto, incontrando i suoi occhi «non giudico la sua vita, sia chiaro. Semplicemente, non la condivido».
«Io non ci provo con tutte. Ci provo solo con chi mi piace» si allontanò un attimo e riprese il suo drink, tornando ad accomodarsi di fronte a lei «e poi preferisco non impegnarmi, piuttosto che avere sempre la stessa donna appiccicosa accanto».
A quella affermazione, si irrigidì immediatamente. «Si chiama 'amore', Mr Scott. Un termine a voi maschi alquanto sconosciuto, vedo!» si irritò «deve aver pensato la stessa cosa, l'animale con il quale ho trascorso quasi dieci anni della mia vita, quando, a soli tre giorni dal matrimonio, ha pensato bene di scoparsi una bella ventenne in quella che sarebbe diventata la nostra futura camera da letto» batté una mano sul tavolo, senza rendersene conto. Si accorse del gesto e si ricompose, chiedendogli scusa per la reazione.
La fissò sconvolto e sospirò. «Gran bel pezzo di merda» ripose di nuovo il pc e afferrò il suo pranzo, iniziando a mangiare «ora capisco perché mi odia...devo farle proprio schifo» accennò un sorriso amaro.
«Non la odio, Mr Scott!» ripeté ancora «per odiarla, si suppone che dovrei prima di tutto amarla. E nemmeno in quel caso credo che la odierei» precisò «e la risposta alla sua ultima affermazione è no! Tutto sommato, non è nemmeno brutto» fece spallucce, riprendendo a mangiare.
La osservò ancora con attenzione e sorrise. «Tutto sommato?».
Annuì. «Sì... Insomma è un bell'uomo per la sua età. A proposito... Quanti anni ha esattamente?» lo guardò incuriosita.
«Perché, lei quanti me ne darebbe?».
«Beh...» lo osservò attentamente, soffermandosi su ogni dettaglio del suo viso «pochi capelli bianchi, qualche ruga d'espressione qui e là, barba ancora nera, labbra che hanno baciato molte donne, dentatura ancora completa...» si fermò un istante, pensandoci ancora su «avrà non più di quarantacinque anni. Portati piuttosto bene, non c'è alcun dubbio» seguitò, accarezzandogli un braccio «fisico asciutto... Ha sicuramente uno stile di vita sano e si allena molto. Questo l'aiuterà con gli anni, mi complimento con lei» terminò, accavallando le gambe.
«Q-quarantacinque?» cercò di restare calmo «ne ho quarantuno. Compiuti da solo un mese...quarantacinque...ma tu guarda» bevve il suo drink tutto d'un fiato «quarantacinque».
Isabel provò a trattenere una risata sonora ma esplose poco dopo, notando la sua espressione truce. «Non si sarà mica offeso?! Ho voluto esagerare, per evitare gaffe» si giustificò, scoppiando nuovamente a ridere.
«Ha esagerato un bel po'» esclamò, continuando a fissarla truce «e la smetta di ridere».
Si coprì la bocca con una mano ma poi non riuscì a trattenersi, ridendo ancora una volta di gusto. «È buffo quando si offende» poggiò la mano sul suo polso senza accorgersene, guardandolo divertita «e lei, quanti me ne da?» si avvicinò col busto, per farsi guardare meglio «può vendicarsi, adesso. Giuro che non mi arrabbierò» si portò i lunghi capelli indietro, scoprendo totalmente il viso, fissandolo in attesa.
Deglutì a vuoto, allontanandosi istintivamente. «Dovrei dire cinquanta in quel caso» si ricompose «ma sembra più una donna da trentadue anni».
Lo guardò sorpresa, sorridendo con dolcezza. «Ne ho trentasette. E questo è uno dei complimenti più belli che potesse farmi, Mr Scott. Qualche volta ho giustificato quel tradimento con la mia età. Lei era bella e giovane, io ormai una trentacinquenne»sospirò, tornando a poggiarsi allo schienale.
«Non dovrebbe fare così. Lo stronzo è stato lui che le ha fatto milioni di promesse, ma non ha mantenuto quella più importante» disse con serietà «io una come lei non me la sarei lasciata sfuggire. E poi ha un sorriso meraviglioso...dovrebbe ridere più spesso».
Lo fissò in silenzio e poi tossì appena, distogliendo lo sguardo «devo tornare a lavoro, Mr Scott. La mia pausa è finita da circa cinque minuti» afferrò la borsa, passandosi le dita sulla fronte «mi auguro le abbia fatto piacere la mia visita, seppur inaspettata. E mi scusi ancora per questo affronto» gli indicò il pranzo ormai consumato.
Si alzò per galanteria. «Il prossimo pranzo lo offro io...così assaggerà davvero qualcosa di buono» la prese in giro.
Gli lanciò un'occhiataccia. «Adesso sì che la riconosco! Stavo iniziando a chiedermi dove fosse finito l'uomo ortica!» sbuffò, rubandogli un rapido bacio sulle labbra «un altro souvenir della casa, Mr Scott! Quando lo ha fatto, io non ero consenziente» schioccò le labbra e si diresse all'uscita, lanciandogli un breve sguardo.
Lui la fissò interdetto e scosse la testa, sorridendo. Si accomodò nuovamente e prese il giornale, leggendo l'intervista. Osservò più volte gli scatti che lo ritraevano accanto ad Isabel e un'idea balenò nella sua mente. Lasciò il lavoro e, date alcune direttive ai suoi dipendenti, andò via intenzionato a dar vita alla sua idea.

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