CAPITOLO VENTITRE

239 15 4
                                    

Tre giorni dopo il matrimonio, Isabel e Kiran partirono finalmente per il tanto atteso viaggio di nozze. L'Egitto e in particolare Marsa Alam, era pronto ad accoglierli. Jeremy li accompagnò in aeroporto e i due salirono sul loro aereo circa due ore dopo, dando ufficialmente inizio alla loro avventura lunga quindici giorni. Isabel si sentì travolgere dalla gioia e restò stretta a suo marito durante il viaggio, coccolandolo il più possibile e lasciandosi coccolare. Quella nuova vita insieme la rese la donna più felice e appagata al mondo.
«Due settimane tutte da vivere, amore. Tra cammelli, escursioni, immersioni e tanto, tanto buon sesso» ridacchiò, aiutandolo a prendere le valigie dal ritiro bagagli.
«Soprattutto sesso!» sogghignò «tanto sano sesso!» la baciò.
«Non è mai abbastanza per noi, amore. Lo facciamo quasi tutti i giorni ma...in queste due settimane cercheremo di superare ogni record» rise divertita, aggrappandosi al suo braccio, mentre uscivano dall'aeroporto «voglio andare subito in spiaggia e fare il bagno con te, Kiran! Saranno giorni irripetibili e voglio ricordarli tutti. Il nostro viaggio di nozze mi resterà nel cuore finché avrò vita, quindi un motivo in più per viverlo appieno».
«Allora, per viverlo proprio appieno, dovremmo fare il bagno nudi davanti a tutti» alzò la mano per attirare l'attenzione di un tassista.
«Ci arresterebbero!» gli lanciò uno sguardo pensieroso «sai se ci sono spiagge per nudisti in Egitto?! Potremmo optare per quella. Niente arresto ed esperienza irripetibile assicurata» rivolse l'attenzione verso i taxi e poi mise due dita in bocca, fischiando al tassista. L'uomo si voltò immediatamente e fece un cenno con la mano, arrivando da loro in breve tempo «vivere appieno, amore!» schioccò le labbra, strizzandogli l'occhio.
Kiran spalancò gli occhi e poi scoppiò a ridere. «E tu dove nascondevi questa qualità?» mise i bagagli in auto e la aiutò a salire, seguendola subito dopo «e comunque stavo scherzando. Non mi piacerebbe mettere le tue nudità in bella mostra».
Ridacchiò. «Me lo ha insegnato papà! Sono una donna di classe, che è cresciuta con due maschi in casa. Mi sono trasferita a Miami da sola e ho dovuto adeguarmi a qualsiasi circostanza. E poi dimentichi che ero una surfer un tempo. Il fischio era alquanto indispensabile, a volte» si strinse a lui «le tue nudità, invece, andrebbero condivise, sai?!» passò le dita sul colletto della sua camicia in lino, sbottonandogliela di tre bottoni «ci sarebbero molti complessi di inferiorità intorno a te, dopo» gli posò un bacio sulla guancia, accarezzandogli le labbra con le dita.
Spiegò al tassista dove portarli e si rilassò sul sedile posteriore, lasciandosi coccolare. «Quindi io dovrei mostrarmi al mondo?» baciò quelle dita «sarebbe un po' ingiusto nei loro confronti».
«Beh, le cose belle devono essere viste e ammirate, Mr Scott» gli baciò il collo «e tu hai un corpo così perfetto, da farmi impazzire tutte le volte che ti guardo» strofinò il naso contro la sua pelle «bacerei la tua pelle per ore, amore» sorrise, rilassandosi totalmente tra le sue braccia.
La baciò sulla fronte. «Però le cose troppo belle devono essere preservate...tipo te».
Alzò lo sguardo verso di lui. «Mi stai dicendo che sei geloso e che preferisci tenermi tutta per te?» lo osservò attentamente.
«Ti sto dicendo che il tuo corpicino è tutto mio e di nessun altro» sorrise.
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò con passione, senza aggiungere altro. Lo guardò con dolcezza e gli accarezzò la barba, ripetendogli più volte che lo amava tanto. Osservarono il paesaggio dal finestrino e si coccolarono teneramente, arrivando a destinazione circa trenta minuti dopo.
«Wow, Kiran! Questo Luxury Village è ancora più bello dal vivo» esclamò entusiasta, osservando l'ingresso incantata «qui avremo praticamente tutto! Spiaggia, piscine ovunque, sauna, zona relax, spa, palestra...» gli lanciò uno sguardo «jacuzzi in camera» gli strizzò l'occhio, lasciando apparire una espressione maliziosa sul viso.
«E non sarai costretta ad indossare il velo» le accarezzò i capelli «così potrai mostrare i tuoi meravigliosi capelli» afferrò i bagagli ed entrarono, avvicinandosi alla reception.
«Benvenuti, signori» una giovane ragazza li accolse, guardando Kiran con stupore «p-posso... Posso avere i vostri documenti?» chiese e Isabel la osservò attentamente, passandole il suo.
«Siamo i novelli sposi Scott!» la informò, sorridendo.
«Oh!» la receptionist lanciò uno sguardo al pc «vi stavamo aspettando...effettuo la vostra registrazione, ci vorranno pochi secondi» seguitò, ricomponendosi e distogliendo lo sguardo da Kiran, afferrando entrambi i documenti.
Chiamò il fattorino e il ragazzo caricò i bagagli sul carrello, portando tutto nella loro suite.
«Ecco a voi, queste sono le vostre carte magnetiche e tutto ciò che potrete ordinare direttamente con il servizio in camera» passò a lui il menù e le tessere, terminando la registrazione «il Luxury Village vi augura una buona permanenza. Nella vostra camera troverete dello champagne, frutta fresca e cioccolatini, come omaggio per le vostre nozze» li informò, poggiando i documenti sul bancone.
«Grazie» sorrise cortesemente lui e afferrò il tutto, recandosi all'ascensore con Isabel. Arrivarono al piano e raggiunsero la loro suite. Diede una mancia al fattorino ed entrarono «wow! Che vista» esclamò, avvicinandosi alle vetrate.
«È meravigliosa...» lo raggiunse, guardando incantata verso la spiaggia «è un sogno, Kiran! Soprattutto perché ho te al mio fianco» sorrise, perdendosi nei colori del mare e del cielo.
La abbracciò e la baciò. «Una nuova avventura è appena iniziata» la baciò anche sulla fronte.
Batté le mani felice e gli stampò un bacio sulla guancia, recandosi davanti al carrello con lo champagne e la frutta. Afferrò due fragole e tornò da lui, porgendogliene una «ed è per queste ragioni che, adesso, ci denuderemo e correremo lì» gli indicò gli ombrelloni in paglia «con il costume, ovviamente» precisò.
Addentò la fragola. «Ovviamente» fece una smorfia e stappò la bottiglia, facendola sobbalzare. Riempì i flûte e gliene porse uno «a noi due, al nostro amore e al nostro futuro».
«E a questa avventura, Mr Scott» ne sorseggiò un po' e poi gli circondò il collo con un braccio, baciandolo con passione. Lasciò che i loro sapori si mescolassero e gli accarezzò la lingua con la sua, portandolo ancora di più contro il suo viso. Quando si staccò, sorrise contro quelle labbra alle quali non sapeva resistere «ti amo...» gli sussurrò, poggiando il flûte sul vassoio «andiamo a goderci il mare e il sole, Mr Scott?» chiese, iniziando a privarsi degli indumenti.
«Tutto quello che vuoi, biondina» si privò anche lui degli abiti, restando solo con i pantaloncini «mostrami quel corpicino sexy».
Piegò la testa di lato. «Tu lo conosci molto, molto bene questo corpicino sexy. Come lo chiami tu!» si tolse anche il jeans ed infine l'intimo, prendendo dal borsone un trikini nero semplice. Lo indossò davanti a lui e poi gli lanciò uno sguardo, notando gli occhi di lui inchiodati al suo corpo «sono abbastanza sexy con questo costume, Mr Scott?» poggiò una mano sul fianco destro, girando lentamente su se stessa.
«Speriamo che l'acqua sia ghiacciata» sogghignò «o arriverà a bollore in un secondo» afferrò uno zaino, inserendoci tutto il necessario «andiamo. Prima che ti spoglio e ti faccio sentire tutto l'amore che ho».
Ridacchiò, infilandosi il copricostume. Mise il cellulare nello zaino di Kiran e uscì con lui, raggiungendo la spiaggia in breve tempo.
Sistemarono le loro cose sotto l'ombrellone assegnato e poi Isabel afferrò la sua mano, correndo con lui verso il mare.
«Forza, Mr Scott! Meno impostato e più avventuriero» rise di gusto, sollevando l'acqua e immergendosi con lui poco dopo. Nuotò sott'acqua per pochi secondi e poi ritorno su, voltandosi verso suo marito «è bellissima e caldissima!» urlò euforica.
«Io non sono impostato!» la schizzò più volte, andando sott'acqua anche lui.
Scoppiò a ridere, immergendosi di nuovo. Afferrò il suo viso e premette le labbra sulle sue, baciandolo sott'acqua. Si staccò e tornò a galla, portandosi i capelli tutti indietro. «Sono così felice...» disse sottovoce, chiudendo gli occhi e alzando il viso verso il sole, sentendo il suo calore sulla pelle.
Lui riemerse e la abbracciò. «Pensierosa?» la baciò sul collo,
Riaprì gli occhi, sorridendo e aggrappandosi alle spalle. «Mi sono sentita così molto spesso da quando ti ho nella mia vita. E questa è una di quelle volte in cui mi sento in pace, serena, felice. Sei tu l'artefice di questo mio meraviglioso stato d'animo, Mr Scott!».
Sorrise, strofinando il naso sulla sua guancia. «È così bello saperlo...renderti felice è la mia ragione di vita».
Gli cinse la vita con le gambe e si strinse a lui, riempiendogli il collo di baci. «Se solo tu sapessi cosa il mio cuore nutre per te, ti spaventeresti» gli sussurrò, tornando a guardare i suoi occhi «ti spaventeresti, Kiran...» gli ripeté, baciandogli più volte le labbra. Accarezzò il suo viso e infilò le mani nei suoi capelli, sorridendogli teneramente «è bello vederti così, sai? Non so se riesci a vederla ma... Hai una luce negli occhi e sul viso ultimamente, da togliermi quasi il fiato quando ti guardo».
«Sarà perché si nutrono costantemente della tua bellezza» le sfiorò le labbra con le sue.
«Della mia bellezza...» ripeté in un sussurro, baciandolo poco dopo con passione. Strinse i suoi capelli tra le dita e dimenticò per un istante tutto ciò che li circondava, toccando l'anima di Kiran con la sua. Si staccò riluttante da quella bocca piena di loro e sorrise, restando stretta a lui per alcuni secondi, senza dire nulla.
«Domani mattina ci aspetta la nostra prima escursione, amore. Una bellissima nuotata con i delfini e, nel primo pomeriggio, i cammelli saranno ben lieti di ospitare il tuo deretano sulla loro schiena» gli ricordò, guardandolo divertita.
«Andremo a vedere le piramidi, amore. Sei felice?» le diede una pacca sul sedere «magari i cammelli decideranno di abbandonarci lì».
Scoppiò a ridere. «A proposito, Mr Scott... hai notato che hai fatto colpo sulla receptionist?! Appena ti ha visto, non c'era più nulla intorno a lei... Solo tu!» sospirò rassegnata «puoi ancora vantarti di possedere il potere magnetico, dunque».
«Eh sì! Sto pian piano recuperando lo charme» sogghignò «per fortuna! Mi stavo seriamente preoccupando».
Alzò un sopracciglio. «Tu non lo hai mai perso, in realtà!» batté una mano sull'acqua, schizzandolo «dovremmo tornare a riva, sai? Ho proprio voglia di un buon drink e di sentire il calore del sole sulla pelle» si staccò, dirigendosi verso il bagnasciuga «e prima che tu me lo chieda, la risposta è no! Non sono gelosa».
La seguì, guardandola con divertimento. «Dovresti proteggere la pelle. Qui fa molto caldo...non vorrei fare l'amore con un peperone».
Provò a trattenersi ma scoppiò in una grassa risata, poggiando la testa sulla sua spalla. «Vuoi spalmarmi la cremina, maritino premuroso?» chiese, rovistando nello zaino e afferrandola, per poi porgergliela.
«Molto volentieri! Posso metterla anche dove non batte il sole?» la invitò ad stendersi sul lettino.
Alzò gli occhi al cielo e si distese a pancia in giù, rilassandosi. «Puoi spalmarla ovunque tu voglia, amore. Sappiamo perfettamente quanto tu sia bravo ad usare quelle manine bellissime sul mio corpo» lo guardò sottecchi.
Sogghignò e iniziò a spalmarle la crema, massaggiando il suo corpo. «Sei proprio da mangiare di baci» infilò le mani anche nel suo slip, strizzandole le natiche.
Sussultò appena, scoppiando a ridere. «Attento al volatile, Mr Scott. Potrebbe decidere di farsi notare attraverso i pantaloncini» si voltò, sdraiandosi a pancia in su, accarezzandogli la coscia con la pianta del piede «sono solo da mangiare di baci? O c'è altro che vorresti farmi?» lo osservò divertita.
«Oh, sono tante le cose che vorrei farti» le accarezzò la gamba «ma tu hai optato per la spiaggia. Perciò...» lasciò la crema e andò a sdraiarsi sul lettino «...rilassiamoci» sogghignò, chiudendo gli occhi.
Gli lanciò contro il cuscino gonfiabile, scuotendo la testa rassegnata. «Lei è veramente incorreggibile, Mr Scott!» si guardò intorno e fece un cenno con la mano ad un membro dello staff, attirando quasi subito la sua attenzione. Ordinò due aperitivi e lo ringraziò, tornando a stendersi comodamente sul lettino. Il ragazzo tornò da loro dopo poco e poggiò tutto sul tavolino, lasciandoli nuovamente soli. Afferrarono il rispettivo drink e degustarono alcuni stuzzichini, restando lì fino al tardo pomeriggio, abbandonando la spiaggia solo dopo aver ammirato il loro primo tramonto in Egitto.
«È stato così magico, amore! L'acqua ha assunto colori così intensi e il cielo mi è sembrato un dipinto» esclamò lei, non appena rientrarono nella suite.
«Dovevi vedere i tuoi occhi» lasciò lo zaino e si gettò sul divano «brillavano».
Lo raggiunse, saltando sul divanetto anche lei. «Ed è per queste ragioni che non smettevi di puntarmi l'obiettivo addosso, Mr Scott?» lo guardò divertita «me ne sono accorta, sai? Il tuo cellulare sarà sicuramente pieno di scatti verso la sottoscritta».
«No! Impossibile» sogghignò «fotografavo la ragazza alle tue spalle. Aveva un seno da urlo».
«Davvero?! Hai capito se era sola o in compagnia? Potremmo invitarla qui e proporle qualcosa a tre. Non capita tutti i giorni di incontrare donne con un seno da urlo» non gli diede il tempo di ribattere e si alzò, sganciandosi il trikini e togliendolo. Lo guardò e glielo lanciò contro, sospirando rassegnata «sei sempre il solito, Mr Scott» si diresse verso il bagno, per farsi una doccia.
Scoppiò a ridere. «Sei per caso gelosa?» le urlò dietro.
Si bloccò improvvisamente, non sapendo cosa rispondere. «No, no e ancora no! Possiamo invitare una donna quando vuoi e se lo vuoi. Ti ho conosciuto come diffusore per ambienti, non pretendo che tu possa cambiare abitudini da un giorno all'altro» rispose a gran voce, azionando l'acqua calda.
«È gelosa» disse tra sé e sé, rilassandosi in attesa del suo turno in bagno.
«Scusa se ci ho messo tanto...Ho lisciato i capelli e mi sono già truccata» esclamò lei, raggiungendolo dopo quaranta minuti «ho preso colore, sai?» levò l'asciugamani che avvolgeva il suo corpo, mostrandogli i segni del costume.
La guardò, deglutendo a vuoto. «T-tu...tu sei pericolosamente perfetta» non le staccò gli occhi di dosso.
«Oh! I-io...» riconobbe quello sguardo e gli andò vicino, piegandosi verso di lui. Accarezzò la sua guancia e gli posò un bacio sulle labbra «amo come mi guardi...» sorrise teneramente «ma credo sia il caso di lasciarti andare o la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro» si spostò, riavvolgendosi il corpo con l'asciugamano.
«Ci sono degli impegni improrogabili che ci impediscono di lasciar precipitare la situazione?» chiese divertito, alzandosi.
«In un certo senso...Sì!» rispose semplicemente, sorridendo «forza, Mr Scott! La tua mogliettina ha un po' di fame, sai?» gli diede una pacca sul sedere, ridacchiando.
«Ok, ok! Mi arrendo» sospirò «ma non denudarti quando sai che non si può proseguire l'ispezione» andò in bagno.
Lo guardò divertita e poi si vestì, indossando un abito lungo celeste semplice, che abbracciava perfettamente il suo corpo, valorizzando le sue forme. Scelse un paio di sandali gioiello bassi e una stola color argento, attendendo Kiran sul terrazzo della loro suite.
Poco dopo Kiran la raggiunse, indossando un completo in lino blu è una camicia bianca. Si sistemò i capelli ancora umidi e si avvicinò a lei.
«Ancora stento a crederci che una così bella donna sia mia per sempre» le prese la mano, baciandogliela con delicatezza.
Sorrise teneramente, alzandosi e poggiando una mano sulla sua spalla, accarezzando il tessuto della giacca. «A volte, ti guardo dormire...» gli confessò «e fatico a credere che tu esista davvero nei miei giorni» fissò i suoi occhi «e sai perché ti guardo mentre riposi serenamente? Perché ho paura di addormentarmi e scoprire al mio risveglio che eri solo un sogno. Un bellissimo, emozionante, meraviglioso sogno».
«E invece è tutto vero...la realtà non è mai stata così bella» le accarezzò il viso con le nocche.
«C'è una sorpresa per te...Per noi!» gli posò un bacio sulla guancia, prendendo la mano di Kiran. Gli sorrise ancora una volta e poi lo invitò a seguirla. Uscirono dalla suite e notò lo sguardo confuso di lui, senza rivelargli nulla. Scesero nella hall e Isabel si diresse all'uscita che portava alla spiaggia, percorrendo con lui la lunga passerella in legno. Non appena poterono scorgere la spiaggia, proprio oltre gli ombrelloni in paglia, Kiran poté notare delle lanterne poggiate sulla sulla sabbia, posizionate intorno ad un piccolo tavolino in legno, che presentava vari cuscini bianchi e due materassini bordeaux dove potersi sedere «ho voluto regalarti una cena romantica» gli disse, lanciandogli uno sguardo per captare la sua reazione.
Guardò il tutto incantato e spostò lo sguardo su di lei. «Potrei sapere quando hai fatto tutto questo? L'unico momento che siamo stati lontani è...» si bloccò un istante «...quando ero sotto la doccia!».
«In realtà, no! Ho richiesto questa cena quando ho prenotato il viaggio. Ricordi che volevo farlo io a tutti i costi?! Beh, i membri dello staff sapevano già dove avremmo cenato stasera» lo informò, sorridendo «era per questo che non potevo farti esplorare il mio corpo prima».
«La mia moglie pazza e super organizzata» la abbracciò «ti è già capitato di sentirmi dire che ti amo?».
«Mh.. Non credo, sai?!» ridacchiò, invitandolo a togliersi le scarpe. Raggiunse con lui il tavolo e si accomodò sul materassino, indicandogli lo champagne «prima di rivelarmi i suoi sentimenti, dovrebbe offrirmi da bere, Mr Scott!».
«Oh sì, certo. Ricordo bene come l'alcol facilitasse gli approcci tra di noi» si sedette anche lui e sfilò la bottiglia dal seau a glase, stappandola poco dopo «vorrebbe brindare a qualcosa Mrs Scott?» chiese, riempiendo i due flûte.
Annuì. «Al giorno in cui sono entrata disperata nel tuo locale. E a te che mi hai notata, iniziando a farmi una corte spietata e, allo stesso tempo, quasi impercettibile. Voglio brindare a quel giorno perché, se non lo avessimo vissuto, oggi non saremmo qui... Più uniti e innamorati che mai!».
«Quindi brindiamo al compleanno dello sceicco?» sollevò il suo calice, sogghignando.
Scoppiò in una grassa risata, tintinnando il suo con quello di Kiran. «Al compleanno dello sceicco. E ai colpi dati con la mia borsa, al proprietario del Miami '85» ridacchiò, sorseggiandolo.
Il cameriere arrivò da loro e lasciò il carrellino accanto ai due, poggiando sul tavolo degli spiedini di gamberi e calamari e del salmone in crosta, con contorno di insalata e verdure miste.
«Non sarà sicuramente come il tuo delizioso salmone in crosta, ma spero sia altrettanto buono».
«Lo sarà sicuramente» sorseggiò lo champagne e sorrise al cameriere che si congedò subito dopo «buon appetito, amore mio».
Gli posò un bacio sulla guancia, augurandogli anche lei buon appetito. «E così...Sembra che anche Jeremy abbia trovato la sua ragazza fissa. Julia mi piace, devo ammetterlo! E poi, se ha deciso di trasferirsi a Miami per lei, significa che fa sul serio. Ovviamente, i tuoi consigli si sono rivelati essenziali».
«A dire il vero, non mi sarei aspettato che Julia fosse una donna da storia seria» ammise, addentando una coda di gambero.
«Dopo i vostri trascorsi, nemmeno io!» fece una smorfia «l'hai vista nuda, per caso?» chiese poco dopo, guardandolo riflessiva.
«Non del tutto» finse un sospiro dispiaciuto «forse dovevo darci una sbirciatina».
«Dovevi?!» alzò un sopracciglio «e lei, invece, te lo ha visto?» addentò un calamaro «il volatile, intendo».
«Non l'ha visto» la guardò «diciamo che sono poche le donne che non l'hanno conosciuto» si pavoneggiò.
«Le uniche che non l'hanno visto sono ancora minorenni, suppongo!» scosse la testa rassegnata «te l'ho chiesto solo perché, se così fosse stato, avrei condiviso inevitabilmente una parte di mio marito con una possibile cognata» fece una smorfia «alquanto imbarazzante, direi» iniziò a mangiare il salmone «e, comunque, può essere che abbia voluto seguire anche lei il tuo consiglio. Sai, sulla questione di trovare l'uomo giusto, piuttosto che continuare con le avventure di una notte».
«Lo merita» disse seriamente «è una brava persona. Se deciderà di crearsi una famiglia con Jeremy sta tranquilla, è quella giusta».
«Non ho dubbi su di lei, Kiran! Il fatto che abbia preferito godersi la vita prima di mio fratello, non la fa risultare una poco di buono ai miei occhi» afferrò la sua mano, stringendola nella sua «anche noi pensavamo di non poter rinunciare a ciò che eravamo. Eppure, ci siamo innamorati e addirittura sposati» sorrise teneramente «io non ho mai avuto dubbi su di te! Sei l'unico del quale mi fido e mi fiderò sempre».
«Ed è così bello sentirselo dire, dopo il mio passato non molto tranquillo» le baciò la mano e riempì ancora i flûte.
«Vuoi farmi ubriacare per poi approfittare di me, Mr Scott?» lo guardò divertita, sorseggiando altro champagne «anche se, devo ammettere, riusciamo a fare cose davvero folli quando l'alcol circola beatamente nelle nostre vene, amore!».
«E allora bevi. Tanto la nostra camera è a due passi» le fece l'occhiolino.
Scoppiò a ridere. «Tu stai già pensando a come possedermi. Che sfacciato!» ridacchiò, terminando anche il contorno «sai che con te ho imparato ad amare anche il sesso, Kiran?» lo guardò, posando il flûte sul tavolo «l'ho amato dal primo istante, in realtà! Fare l'amore con te è diverso. Tu riesci a tirar fuori la mia anima, la vera essenza dell'amore che nutro per te. Ti desidero continuamente e non è un semplice impulso sessuale. È come se sentissi che la mia anima ha bisogno di stringersi alla tua... E finisco per dissolvermi tutte le volte».
«Tu invece mi hai insegnato ad amare anche sotto le coperte» la fissò bramoso «ero abituato solo al desiderio carnale. Ma con te è stato tutto diverso sin dall'inizio».
«Portami via da qui...» gli sussurrò, fissando i suoi occhi «adesso, senza pensarci!» seguitò, desiderandolo in modo smisurato «voglio essere tua, Kiran! Voglio dissolvermi con te».
Non ci pensò due volte e si alzò. Le andò vicino e la prese in braccio dirigendosi verso l'albergo. «Ci stiamo comportando da novelli sposini. Oh, ma lo siamo» sorrise e la baciò.
Scoppiò a ridere. «Sei la mia follia più bella, Mr Scott» disse contro la sua bocca, restando stretta a lui. Provarono a trattenersi fino a quando non raggiunsero la suite e poi lei si avventò sulle sue labbra, baciandolo con passione, veemenza, desiderio. Si fece rimettere giù e gli sbottonò la camicia, senza staccarsi «ti amo... Ti amo così tanto» gli posò dei baci sul petto, tornando a baciarlo con trasporto.
«Come si toglie questa roba?» esclamò non riuscendo ad abbassare la zip del vestito.
Rise e lo aiutò, per poi sfilarlo dalla testa e lasciandolo cadere sul pavimento. Tornò a spogliarlo e lo privò della camicia, baciando ogni centimetro del suo petto e dell'addome, prendendogli il viso tra le mani. «Sei la mia vita!» gli sussurrò, premendo le labbra sulle sue. Lo baciò con passione e gli slacciò la cintura e i pantaloni, aiutandolo con le scarpe. Quando furono entrambi senza più indumenti, Isabel gli afferrò la mano e indietreggiò fino al materasso, lasciandosi cadere all'indietro «ti prego... Amami come se, in questo momento, avessimo una sola notte da vivere insieme».
«No, Isabel... se lo facessi sminuirei tutte le altre volte» la baciò «ti amerò come meriti, sempre».
«Allora amami come sai fare tu. Così tanto da farmi impazzire e dissolvere tutte le volte» lo portò contro di sé, stringendosi a lui e baciandolo con desiderio smisurato, perdendosi contro quella bocca così calda e piena di loro.
Ogni bacio sembrava penetrarla nel profondo, mentre le mani non smettevano mai di accarezzarsi in modo reciproco. I loro corpi si unirono quasi immediatamente e Kiran le donò tutto se stesso, smarrendosi con sua moglie in quel vortice di sensazioni indescrivibili, che li risucchiava ogni qual volta si univano, generando l'amore più puro. Nel silenzio di quella camera, i loro respiri affannosi riecheggiarono più e più volte, dando vita ad un esplosione di piacere incontrollabile che sembrò lasciarli quasi tramortiti. Tornarono faticosamente alla realtà e si baciarono ancora, ripetendosi quel 'ti amo' che sembrava quasi non essere mai abbastanza, per ciò che sentivano veramente l'uno per l'altra.

Il mattino dopo, come previsto, si goderono la loro immersione con i delfini e Isabel si beò della gioia di suo marito, perdendosi nella dolcezza di quel momento. Osservò Kiran accarezzare con delicatezza un delfino e sentì di essersi innamorata ancora una volta, ammirando quegli occhi pieni di stupore e totalmente ignari di essere contemplati. Nel primo pomeriggio si spostarono ancora e raggiunsero il deserto, per la loro escursione di un'ora. Salirono in sella aiutati dai beduini e Isabel lanciò più volte uno sguardo a suo marito, sorridendogli felice.
«Questo turbante sul capo le dona moltissimo, Mr Scott» ridacchiò.
«Mi vedresti nei panni di un ricco petroliere magari? Potremmo decidere di spostarci verso gli Emirati Arabi e concludere qualche affare» disse divertito.
Scoppiò in una grassa risata. «Potremmo farci seriamente un pensierino, amore! In fondo, concludere affari è la nostra specialità» gli strizzò l'occhio, mentre il beduino non smetteva di fissarla incantato. Isabel non diede molto peso a quegli sguardi e continuò a godersi la passeggiata, conversando e ridendo con Kiran. Ogni esperienza vissuta insieme, si trasformava in un ricordo indelebile, che avrebbero custodito per sempre nel cuore. Attraversarono il deserto e scattarono diverse foto, immortalando tutto ciò che di meraviglioso stava regalando loro L'Egitto.
«È così bello qui, Kiran! Mi sto divertendo tantissimo e non vedo l'ora di esplorare altri meravigliosi luoghi nei prossimi giorni» fece un ampio sorriso, andandogli incontro non appena il ragazzo l'aiutò a scendere.
«Ci sono ancora tante avventure da vivere insieme» la abbracciò, riempiendola di baci «non vedo l'ora di esplorare i luoghi dell'antico Egitto».
Isabel annuì, stringendosi a lui.
«Americani?» chiese il beduino che aveva guardato Isabel per tutto il tempo, interrompendoli.
La donna si voltò e annuì, levandosi il copricapo.
«Vuoi vivere qui?» le chiese poco dopo il ragazzo, osservandola con interesse «io posso pagarti... Tanto!» si rivolse a Kiran, sorridendo «i miei cammelli sono tutti tuoi. Se non ti bastano, aggiungo ancora» seguitò, in un inglese poco corretto.
Lui lo osservò attentamente, serrando la mascella. «Sta scherzando, vero? Vuole comprare mia moglie?» le cinse i fianchi con un braccio, tenendola stretta a sé.
La donna spalancò la bocca, faticando a crederci. «C-comprarmi?» chiese sconvolta.
«È bella...È bionda!» indicò i suoi capelli, annuendo alla domanda di Kiran «aggiungo cammelli, dimmi quanti» ripeté, continuando ad osservarla incantato.
«N-no! C'è un errore io non...» non riuscì a continuare, sentendosi stringere un po' di più da suo marito.
«Ti do trenta cammelli, tu uomo ricco dopo» provò a persuaderlo ancora.
«No! Forse non ti è chiara una cosa. Nella nostra cultura le mogli non sono merce di scambio» disse con una calma apparente «potrai anche offrirmi tutti i cammelli che vuoi. Lei è mia...solo mia!».
Il ragazzo capì le sue parole e si arrese, notando lo sguardo severo di Kiran. «Scusa, allora! La donna bionda è bella...Bellissima» indietreggiò e prese il suo cammello, guardando Isabel con dispiacere. Li salutò e fece un cenno al collega, allontanandosi e facendo salire altri turisti in sella.
«Ha... Ha davvero cercato di comprarmi?» si voltò verso suo marito, ancora incredula.
«Sei una bellezza rara!» si rilassò «soprattutto per il tuo colore di capelli».
Lo guardò e sorrise, posandogli un bacio sulle labbra. «Hai una vaga idea di quanto tu mi abbia tenuta saldamente stretta a te? Per poco, non mi toglievi il fiato!» ridacchiò, rilassandosi anche lei «mi hai protetta tanto. Grazie!» poggiò la fronte sulla sua guancia.
«Mi sembra il minimo. Solo un folle accetterebbe una proposta del genere» sospirò «d'ora in poi metterai il velo e nasconderai ben bene i capelli».
Lo osservò attentamente, piegando la testa di lato. «Sei geloso, Kiran?! Sì, sei decisamente geloso!» non attese risposta e lo abbracciò forte «oh, amore...È così bello sapere che lo sei».
La fissò truce. «Proteggo solo ciò che è mio. Gelosia...che brutta parola» guardò altrove «io geloso! Non scherziamo».
Ridacchiò. «Una bruttissima parola, hai ragione!» lo riempì di baci sul viso, sentendosi la donna più completa e protetta al mondo.
I giorni successivi furono caratterizzati da altre escursioni nei luoghi più belli dell'Egitto e i due non si persero mai nemmeno un tramonto, godendosi anche l'alba nel loro ultimo giorno a Marsa Alam. Quell'esperienza così piena di emozioni, lasciò nei loro cuori ricordi indelebili. Più trascorrevano del tempo insieme, più il loro legame si rafforzava. Ora più che mai, erano certi che niente e nessuno li avrebbe mai potuti dividere. Quell'amore nato con il tempo, si era dimostrato più forte di qualsiasi altra cosa al mondo. Ed era proprio con questa certezza che Kiran ed Isabel sapevano di poter superare ogni ostacolo, restando aggrappati l'uno all'altra.

INSEGNAMI AD AMARE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora