5° capitolo

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"Non posso lasciarla qui" disse Clint
"ma non sa controllarsi, potrebbe ucciderci a quanto ne so"
replicò Laura spaventata
"Laura, se non la porto con me chissà che guai potrebbe combinare dato che non si controlla. Se la porto all'Avengers Tower almeno i guai li combina lì dentro. Anzi penso che parlerò con Fury per farla entrare in squadra che lo voglia o no." Laura si voltò verso Aura che aveva chiuso gli occhi e aveva le mani tremanti. Poi Aura cadde in ginocchio. Era troppo stanca.
"tesoro, apri lo sportello" disse Laura al suo bambino.

Quando Aura riaprì gli occhi, loro non erano ancora partiti.
qualche guasto
pensò. Poi vide uno sportello aprirsi, quello del bambino che la guardava spaventata. Intanto la moglie di Clint le dava il consenso di entrare con un cenno della testa.

"Grazie Laura"
"devi ringraziare Clint e... aspetta come sai il mio nome?"
"prima dell'incidente con Clint stavo cercando di trovare mio padre esplorando i suoi ricordi"
"ah perfetto quindi ora sai tutto quello che non dovresti sapere."
disse Clint sbruffando
"ti avremmo dovuta portare con noi lo stesso"
"a mia discolpa vorrei dire che con la lettura dei ricordi sono ancora una principiante. Ho scoperto questo potere poco tempo fa, non ho avuto il tempo di imparare il controllo" si giustificò con aria remissiva
"mi stai dicendo che sei venuta a conoscenza dei tuoi poteri recentemente?"
"non con tutti"
"tutti? Che altri poteri hai?"
"beh dipende, voglio dire la telecinesi potrebbe riassumerli benissimo tutti ma non sono ancora consapevole di ciò che posso fare"
Clint si girò a guardarla, poi guardò Laura, Laura lo guardò a sua volta
"che c'è?" gli chiese
"niente, niente, continua a guidare"
disse alla moglie che aveva costretto Clint a non pensare alla macchina per riprendersi. In quel momento Clint aveva capito di aver fatto la scelta giusta. quella ragazza sarebbe tornata veramente utile per la squadra.
Il viaggio proseguì tranquillamente e intanto Aura raccontò a entrambi la storia della sua vita sotto loro richiesta. Raccontò come il suo mondo fosse finito e che ci faceva qui alla ricerca di Tony Stark.

"beh è una storia molto commovente ragazzina, mi chiedo se sia vera"
disse Clint dubbioso.
"lo so che sembra inverosimile, a me sembra inverosimile di avervi raccontato tutto, non credo che a mio padre racconterò tutti i dettagli della situazione"
"potrei anche capirne il motivo, il problema è che non credo sia un buon momento per dirgli che ha una figlia."
"per Ultron?"
"anche, ma anche per Pepper"
"ah sì la sua compagna, ho sentito che nutri molta stima nei suoi confronti, deve essere una brava donna"
Laura lo guardò
"stima hai detto?"
e gli diede un pugnetto sulla spalla
"oh andiamo, lo sai che ho occhi solo per te"
per risolvere il finto malinteso Aura aggiunse "oh si, si infatti la stima è prettamente professionale"
"visto?" si misero a ridere entrambi.
"Comunque Aura ora stiamo andando verso casa nostra, puoi restare con noi se vuoi"aggiunse Laura
Mi piace quando cambi idea tesoro" disse Clint baciando la spalla della moglie
"grazie per la proposta ma non vorrei recare altri danni, è già tanto che mi avete portato con voi"
poi Clint si intromise nella conversazione "in ogni caso non potrebbe rimanere per tutto quello che sa, devo portarla con me."
"eccoci qua, arrivati" disse Laura.
Una grande villa in mezzo alla natura entrava nel campo visivo di Aura. "casa dolce casa" esordì Clint
"peccato che tu non possa starci più a lungo"
"perché quando ripartiamo?" chiese Aura
"immediatamente" e in quello stesso momento atterrò una navicella che si faceva pian piano visibile
che tempismo
"tesoro ricordati che Aura deve mettere qualcosa sotto i denti, prima all'autogrill stava svenendo"
"certo che a voi donne non sfugge mai niente".
Scesi dalla macchina la bambina prese Aura per la maglia interrompendo l'ipnosi che aveva fatto all'abbigliamento "oh, scusa" disse con la voce candida e preoccupata che solo una bambina può avere. A questo pensiero Aura si intenerì, avrebbe potuto rifare l'ipnosi ma in quel momento non aveva forze
"tranquilla non fa niente"
"cavolo ragazzina, hai davvero bisogno di un cambio immediato."
La bambina continuò a tirarle la maglia e facendole segno di abbassarsi, quindi le sussurrò all'orecchio "non farai del male al mio papà vero?"
"no non gliene farò"
"allora prometti che lo proteggerai?" Aura guardò la bambina e poi Clint che stava parlando con alcune persone scese dalla navicella. Infondo sperava di rifarsi una vita e nonostante i danni che aveva già causato, in quella nuova vita avrebbe voluto che ci fosse anche lui e voleva instaurare un rapporto di fiducia.
"si, te lo prometto" era una promessa che faceva più a sé stessa. La bambina allora avvicinò il suo mignolo piccolino e lo strinse forte a quello di Aura. Laura intanto le guardava stupita da lontano. Poi accolse a braccia aperte la bambina, chiedendole cosa le avesse fatto promettere. Intanto Aura si avviava verso Clint "bene ragazzina, ho provato a riassumere quello che mi hai raccontato ed il fatto che ormai sai tutto degli Avengers, dello S.H.I.E.L.D.S. e via discorrendo non credo ci sia bisogno di presentazioni comunque. -poi si girò a guardare la moglie- Aspettatemi qualche secondo." Clint si avviava verso la famiglia per salutarla mentre un uomo che Aura identificò vagamente con il nome di Fury iniziò a parlare
"salve Frost sono Nick Fury, ma questo tu già lo sai. Per fortuna non c'è tempo per i convenevoli e data la situazione potrebbe farci comodo una mutante come te nella squadra"
Aura lo guardò stupita "come sai che io sono una mutante?"
Mentre spiegava, Fury si avviava verso l'interno della navicella facendole segno verso una piccola cabina. Aura vi entrò e vide subito una serie di tute da combattimento, erano tutte nere e strette di misure diverse al di fuori di una, un'unica tuta dal corpetto stretto ed i pantaloni larghi, nera come le altre tute, ma sembrava più comoda. Poco dopo li raggiunse anche Clint mentre Fury continuava a parlare fuori dalla porta della cabina.
"sarai pur entrata nella mente di Clint e avrai sicuramente acquisito le nozioni necessarie per capire come vanno le dinamiche qui, ma non sei entrata nella mia mente. Io e pochi miei agenti sappiamo dell'esistenza di altri universi paralleli, di stregoni, dei fatidici x-man e via discorrendo e so anche che il tuo è l'unico universo avanti di 10 anni, sbaglio? No, certo che no. Quindi so cosa sei." Dopo aver finito di vestirsi Aura uscì dalla cabina "quindi sai anche come è stato distrutto il mio mondo"

Fury e Clint si fermarono un attimo a guardarla: indossava l'unico completo dai pantaloni larghi e si adattava alla perfezione con le sue curve, il corpetto stretto in contrasto con il pantalone largo mettevano in risalto la sua piccola vita e il pantalone largo accentuava i suoi glutei sodi.
Aura allora si giustificò "mh, sono più comoda con la roba larga" disse mettendosi una mano per l'imbarazzo sui capelli legati in una coda alta, allora Fury distolse lo sguardo e riprese "in realtà so che il tuo mondo non è stato distrutto. Gli x-man sono riusciti a distruggere la fenice dentro Jean Gray prima che potesse combinare più danni del previsto"
"allora mia madre..." disse toccandosi istintivamente gli orecchini a cerchio d'orati, l'unico regalo che le aveva fatto la madre, l'unico ricordo che le rimaneva di lei.
"no Frost, mi dispiace, non ce l'ha fatta" l'illusione anche solo per qualche secondo che sua madre fosse sopravvissuta le aveva dato la speranza di tornare nel suo mondo, ma allo stesso tempo le aveva fatto male. Aura abbassò lo sguardo per non far vedere le lacrime che uscivano senza controllo. Nonostante all'inizio sapeva a quale destino era andato incontro la madre, in quel momento aveva la prova definitiva della sua morte e stava cercando di metabolizzare il lutto. Fury allora, poco abituato alle manifestazioni di affetto con gli amici figurarsi con una sconosciuta potenzialmente cattiva, le mise solo una mano sulla spalla.
"uo cos'è tutto questo affetto, addirittura una mano sulla spalla. A me neanche sfiori, eviti contatti con tutti come fossero appestati" disse ridendo Clint venendo verso di noi. La sua voce rassicurava Aura in quel modo che ancora non riusciva a spiegarsi. Si asciugò le lacrime.
"non essere esagerato"
"ah io esagerato? Sei tu quello esagerato che non ha mai contatti..."
le loro voci si affievolirono nella mente della piccola mutante quando entrò nel suo campo visivo un palazzo immenso con una A enorme al di sopra.
"Frost voglio avvisarti che tra pochi secondi conoscerai tutta la squadra". Atterrarono sulla soffitta dell'edificio. Aura e Clint si avviarono verso l'uscita, ma Fury rimase nella navicella. Aura si girò a guardarlo e come se lui sapesse che lei gli stesse leggendo la mente, lo sentì pensare:
"ho alcune faccende da sbrigare, starai bene qui" e al cenno del suo capo lo vide svanire insieme alla navicella. Clint si diresse verso il piano sottostante, dove si trovavano tutti gli Avengers, con Aura a seguire. Una donna dai capelli rossi, Natasha, iniziò a sorridere alla vista di Clint
"ah finalmente sei tornat-" il suo viso si scurì e non c'era bisogno per Aura di leggere nel pensiero di quelle persone per comprendere l'imbarazzo e la confusione generale.

eeeehi che ve ne pare? vedete Aura più come un lupo solitario 🐺 o come una possibile Avengers👥? che idea vi siete fatti di Aura fino ad ora? fatemelo sapere nei commentiii!! ❤️

Un X-Man negli Avengers || Avengers Age of UltronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora