11° capitolo

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Aura si rese conto di aver sbagliato, così lo prese per un braccio cercando di farlo girare "senti mi dispiace, non lo penso veramente, ti conosco solo per quello che ho visto dalla mente di Clint. Non sono nessuno per giudicare. Mi dispiace mi sono spinta oltre." gli disse tutto ad un fiato.
Cap si girò: aveva ancora il viso serio, austero. "sì ti sei spinta oltre."
"per favore Steve, ho detto che mi dispiace."
"e cosa ti aspetti che faccia adesso. Che ti perdoni e che torni tutto alla normalità?"
"si... ?"
"certo che sei un caso clinico tu."
"bada a come parli. Non ti ho chiesto scusa per essere insultata di nuovo."
"vedi è questo il tuo problema. Sei sempre sulla difensiva, qualunque cosa tu faccia e qualunque cosa facciano gli altri. Vuoi il mio perdono? Va bene. Ti perdonerò quando sarai totalmente sincera con me." gli disse per poi girarsi di nuovo e allontanarsi da lei
"cosa vuoi che ti dica?!" gridò Aura istintivamente. Steve si fermò, ma non si girò.
"Ho appena 18 anni e ho perso tutto! Ho perso il mio mondo, ho perso i miei amici, ho perso la mia squadra, ho perso il mio ragazzo, ho perso la mia casa. Ma la cosa che più mi devasta è che ho perso il mio unico punto di riferimento: mia madre. L'unica persona che mi abbia veramente amato ha sacrificato la sua vita per proteggere la mia, l'unica persona che mi abbia insegnato a vivere e mi abbia tenuta con sè, e che paradosso è sapere che l'unico mio esempio era uno dei peggiori super cattivi del mio mondo, no?"
Ad Aura stavano iniziando a riempirsi gli occhi di lacrime, ma non riusciva a smettere di parlare. Steve si voltò a guardarla: riusciva a percepire tutto il dolore che sentiva e la scrutava intensamente senza lasciar trapelare alcuna emozione.
"e nonostante questo è stata l'unica persona che avrei voluto avere al mio fianco per il resto della mia vita e mi è stata portata via da meno di due giorni.
E guardami ora. Per la perdita di un'unica persona, un' unica persona, sono qui in una foresta sperduta a lottare con gli attacchi di panico, che per l'appunto non ho mai avuto in tutta la mia vita! Io non sono forte come lascio credere Steve. Io sono debole. sono la persona più debole che conosca."

Disse mettendosi le mani in faccia per nascondere il pianto e la voce incrinata:"Sono debole

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Disse mettendosi le mani in faccia per nascondere il pianto e la voce incrinata:
"Sono debole. È per questo che non voglio che entrino altre persone nella mia vita. perché sono una codarda, perché non voglio più sentire questo dolore. Fa male Steve, non mi fa respirare. C'è un enorme vuoto nel petto che continua ad espandersi e mi mangia lentamente. Fa male, non voglio sentirlo più. non ce la faccio più. Non c'è più niente, non c'è più nessuno nella mia vita. Voglio solo che smetta di far male."
Cadde sulle ginocchia, con la testa rivolta verso il basso, continuava a singhiozzare e aveva appoggiato le mani sul terreno.
Finalmente stava buttando tutto fuori. Faceva male, ma faceva bene allo stesso tempo. Era come se tutte quelle lacrime, tutte quelle parole iniziassero a perdere peso sul suo cuore. Era come se per ogni lacrima che versava si sentiva più libera e alla stesso tempo più afflitta. Steve si inginocchiò di fronte a lei e le accarezzò il viso
"Non sei debole Aura. Sei la persona più forte che io conosca. Nessuno avrebbe mai potuto sostenere tutto questo peso come stai facendo tu. E va bene piangere, va bene sfogarsi. Nonostante non cambi niente, va bene. Perché a volte urlare al mondo che non te lo meritavi ti aiuta a convincerti che è vero. Ti aiuta a liberarti di una parte del peso che porti sulle spalle. Non è da deboli volere che un dolore così grande cessi. Perché nessuno mai vorrebbe sentire dolore. È umano. Ma non credere che sarà più semplice se non ti affezioni alle persone, perché semplicemente non vivi. La vita è così, è piena di gente che viene e che va, piena di gente che ti fa male e gente che ti fa bene, gente che muore e gente che nasce. Ma non devi soffermarti sui lati negativi della tua vita, altrimenti... sopravvivi. E fidati, non è la stessa cosa. Nella vita devi prendere dei rischi per godertela fino in fondo. Perché hai a disposizione solo una vita."
Aura pian piano smise di piangere.
"Quindi adesso ti alzi senza pretese su te stessa e continui a vivere con il peso che hai dentro, sapendo però che lì in quella casa" disse Steve indicando la casa di Clint
"hai una nuova famiglia che ti sostiene e che ti sta aspettando."
Aura alzò lo sguardo su di lui. Di nuovo punto a capo. Quella vicinanza le faceva dimenticare tutto, il suo stomaco si torceva per il desiderio di fiondarsi di nuovo su quelle labbra per assaporare quel profumo che la faceva sentire a casa, per sentire le sue braccia che la facevano sentire al sicuro, per guardare quegli occhi che la facevano perdere nelle acque più profonde dell'oceano. Rimasero per qualche secondo a guardarsi senza sapere cosa fare. Poi si alzarono contemporaneamente e si avviarono verso casa di Clint in silenzio. Non era però un silenzio imbarazzante. era un silenzio assordante, che diceva tanto e non diceva niente. Ed entrambi avevano capito tutto quello che c'era da capire.

Un X-Man negli Avengers || Avengers Age of UltronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora