Capitolo 19

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-Harry's pov-

Sono tornato a casa mia da qualche giorno ormai perché il padre di Louis è tornato a casa ma continuo a sentire il castano mille volte al giorno per assicurarmi che stia bene. Sembra essersi ripreso e aver accettato la situazione per quanto possibile.

Comunque questa sera ci sarà una festa in discoteca e so che i suoi amici l'hanno obbligato ad andare per svagarsi.
non Ci sarò anche io, ovviamente.
Devo parlare con Zayn di una cosa, penso sia arrivato il momento, e poi avrò una scusa per rivedere quegli occhi azzurro ghiaccio.

Ho optato per dei jeans neri attillati e una camicia sbottonata con dei fenicotteri disegnati sopra. Sobrio come sempre. Ah e ovviamente i miei Chelsea boots! Sto dando una sistemata ai miei ricci ribelli quando un clacson suona in mezzo alla strada.
Zayn.

Afferrai il telefono sul comodino e mi precipitai velocemente fuori dalla porta per saltare dentro l'auto del mio amico.
"Hazza, sei vivo allora".
"Scusa Za, ho avuto da fare in questi giorni".
"Ancora con Louis? Ma sei tornato a casa" chiese.
"Nono, con me stesso. Ho preso del tempo per pensare ad una cosa".
"Ush, la situazione è grave allora eh" disse in modo ironico Zayn.
"Sono serio, te ne parlerò una volta arrivati. E adesso guida o arriveremo a festa finita" sbuffai.

Ero davvero in ansia. Ci avevo pensato ininterrottamente da giorni. Dal viaggio a casa di Louis in realtà, eppure qualcosa mi frenava. Sapevo già cosa mi avrebbe detto Zayn, ma avevo comunque paura.

Ad ogni modo entrammo nel locale in cui vi erano già molti dei nostri compagni di scuola. Salutai alcuni ragazzi che conoscevo di vista e mi avviai al bancone ordinando due shots di vodka per me e il mio amico.
Una volta che il barista ebbe versato le dosi corrette pagai e mi avviai verso il giardinetto interno del locale con il moro.
Era una zona tranquilla, considerando che molta gente doveva ancora arrivare, e la musica si sentiva solo di sottofondo.

Mi appoggiai ad una colonna e fissai il mio amico, la mano che reggeva il bicchierino tremante.
"Cosa mi dovevi dire?" mi chiese.
Sospirai e buttai giù la vodka in un sorso solo, la gola mi pizzicò leggermente.

"Penso di essermi innamorato di Louis".

Zayn ebbe esattamente la reazione che avevo immaginato: sgranò gli occhi e sorrise.
"Te lo avevo detto, cazzo! A cosa devo questa rivelazione?"
"Beh ecco l'altro giorno non ti ho raccontato esattamente tutto quello che è successo a casa sua...quando l'ho portato a letto ubriaco fradicio e mi ha chiesto di cantargli una canzone io...io l'ho baciato. E cazzo è stata la sensazione più bella che io abbia mai provato, credevo di morire" ammisi.

"Io non- stronzo, e hai aspettato due settimane per parlarmene!?".
"Perché sapevo avresti reagito così e non ero sicuro del perché l'avessi fatto!".
"Sarà, comunque che hai intenzione di fare con lui? Come ha reagito al bacio?".
"Non se lo ricorda, non ricorda niente di quella sera ed è meglio così. Adesso è un periodo duro per lui con sua madre e tutto il resto, e io non sono ancora pronto a dire al mondo che non sono come credono quindi gli farei solo del male, continuerò a stargli vicino da amico" dissi semplicemente.

"Non ti insulto solo perché fare coming out non è una passeggiata, ma credimi che se il motivo fosse un altro le avresti già prese. Siete innamorati l'uno dell'altro e state solo sprecando tempo".
"Questo lo so, ma per ora le cose non possono andare diversamente. Comunque siamo qui fuori già da quarantacinque minuti, torniamo dentro o ci perderemo la festa" dissi dirigendomi verso l'entrata.

"Hai paura di perderti la festa o una persona presente alla festa Styles?" mi chiese lui facendomi l'occhiolino.
Scoppiai a ridere.
"Sei un cretino Zayn, lo sai che n-"
Quello che vidi mi paralizzò.

Sentii la mano di Zayn sulla mia spalla, ma la mia mente e il mio corpo erano altrove.
Non potevo aver visto davvero...no.

Corsi fuori dal locale con gli occhi che bruciavano e i pugni stretti lungo i fianchi.



-Louis' pov-

Niall e Liam sono arrivati a casa mia da circa mezz'ora e mi stanno aiutando, costringendo è la parola adatta, a scegliere dei vestiti per la festa a cui non ho la minima voglia di andare.

"Questa maglietta no eh?" chiesi io mostrando una maglia a righe blu e bianca.
"Stai andando in discoteca o al primo giorno di medie?" chiese Liam.
"Mettiti questa camicia nera e questi jeans, svelto" disse poi il biondo.
"La camicia? State scherzando?".
Fosse per me ci sarei andato in tuta.

"Da quanto non ti vesti in modo decente amico?".
"Da...non so, due mesi?" risposi tranquillamente io.
"Ecco, direi che è arrivato il momento. Adesso sbrigati che siamo già in ritardo di cinque minuti. Ti aspettiamo in auto" disse il castano.

Sbuffai e, controvoglia, misi i vestiti che avevano scelto per me i miei amici.
Presi il cellulare ed uscii di corsa di casa sedendomi in macchina.

Arrivammo in discoteca circa dieci minuti dopo, molti ragazzi erano già sulla pista ubriachi a ballare.
Mi guardai intorno involontariamente cercando quegli occhi verdi, ma non li trovai.

"Per stasera Harry non esiste, d'accordo? Beviti qualcosa e divertiti!" mi urlarono sovrastando la musica.
Mi portarono al bancone e iniziai a bere uno shottino, poi due, poi forse dieci. Alla fine persi il conto, ero completamente ubriaco e riuscivo a capire, forse, che i miei amici erano preoccupati per quanto avevo bevuto.
Cosa volevano? Erano stati loro a dirmi di non pensare a niente per stasera, no?

"Ragazzi, vi voglio bene" dissi io ridendo.
"Louis, per amor di Dio, non sai neanche come ci chiamiamo ormai" disse il biondo esausto.
"Come vuoi, andiamo a ballare!" urlai io ridendo e tirandoli per un braccio, ma l'equilibrio non era il mio forte in quel momento e quindi caddi a terra trascinandoli con me.

"Niall, mi sa che abbiamo esagerato con gli shottini".
"Lo so Liam, questo lo vedo" disse il primo massaggiandosi il fondoschiena dolorante per la caduta.
"Senti Louis, adesso ti riportiamo a casa così puo-"
"Merda, dov'è finito?".
"Eccolo là, andiamo prima che faccia cazzate!".

Ma io ero già dall'altro lato della pista.
Mi stavo divertendo ballando con una ragazza che mi si stava strusciando addosso da qualche minuto.
Ma chi era?

Sicuramente non era del mio corso perché non mi sembrava di averla mai vista.
Non che mi ricordassi qualcosa o avessi le idee chiare, diciamocelo.
Continuammo a strusciarci l'uno sull'altro ridendo fino a quando mi prese la mano e mi portò in una zona meno affollata, accanto alla porta che dava sul giardinetto interno del locale, e mi saltò addosso baciandomi con foga.

Inizialmente non mi mossi confuso dalla situazione, poi pensai che tanto l'amore della mia vita non sarebbe mai stato mio e l'alcol che avevo ingerito fece il resto.
Così la baciai facendo scontrare le nostre lingue.
Restammo così fin quando una mano mi strattonò la spalla.

"Louis ma cosa stai facendo? E Harry!?" urlò Liam.
"Amico, mi hai detto tu di non pensare a lui per stasera".
"Sì, ma non implicava il fatto che tu dovessi farti una tipa da ubriaco! Andiamo a casa, veloce" aggiunse Niall.
"Ok, tanto baciava di merda".
"Ehi!" protestò la biondina, ubriaca fradicia anche lei.



Uscii dal locale sorretto dai miei due amici che mi misero in macchina a peso morto e mi riaccompagnarono a casa, credo, perché io mi addormentai con la testa sulla spalla del castano. Poi non ricordai più niente.

Vuoto totale, solo un gran mal di testa.

Ice and emeralds|lxuistmlnsnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora