Capitolo 2

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Attraversai il cancello in ferro battuto riverniciato di un nero e camminai sul camminatoio fatto di pietra bianca con sfumature azzurrognole, salutai il vecchio salice come di rito e mi ritrovai di fronte al portone di legno anitico. Questo si aprì mostrando l' altrio di casa.
Jonas prese immediatamente lo zaino nero con le borchie dorate dell' Eastpak.
Adoro Jonas è un maggiordomo sempre gentilissimo è come un amico per me..."l' unico che ho"...scacciai subito il pensiero e stampai il solito sorriso finto.
Non ha senso far preoccupare gli altri. Andai in camera mia, mi fermai sulla porta bianca perfettamente curata e senza la presenza di graffi e lessi, mentalmente, la targhetta d' oro:"Stanza n16 piano 12 corridoio n2014". Precisi al millesimo sospirai ed entrai.
Non mi guardai nemmeno in intorno chiusi la porta e mi buttai sul letto.
Un secondo dopo entrò la Arciduchessa (anche se forse sarebbe meglio dire Sovrana ormai) del bla, bla...dalle tante volte che l'ho sentito e continuerò a sentire questa è uno di quelle in cui lo vorrei solo dimenticare, purtroppo la Arciduchessa è entrata e nulla la fermerà....<<Amore non pensi di stare esagerando a stare irrispettosamente accovacciata sul dormitorio davanti a colei che ti ha partorita e cresciuta?>> <<Perdonatemi Madr...Arciduchessa non volevo certo mancarvi di rispetto>> dico e mi raddrizzo <<A cosa devo l' onore della vostra visita ?>> chiedo, non ditemi che vuole parlare...emm ordinare delle pagelle ho 10 in tutto, cazzo non può pretendere di più...<<Ho controllato i documenti mi avete delusa...un singolo 10 ? Questa è una mancanza di disciplina inaccettabile dovreste avere la Lode in tutti e per giunta...>> mi disconnetto continuerà così per altre due ore o chiamerà qualcuno a farlo al posto suo, guardo fuori dalla mia finestra...mi sbagliavo non vuole il massimo da me...vuole l' eccellenza.

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