Capitolo 6

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Un altro giorno è arrivato mi sveglio e vado a prepararmi: doccia, phon, vestiti, trucchi (dei quelli non posso vivere senza :)) tacchi, cartella nero con le borchie e pensieri che non sembrano volermi lasciare.
Mi guardo allo specchio maglia bianca con la spalla destra scoperta si intravede il reggi bianco ma fa stesso, leggins attillati neri e ovviamente i miei tacchi neri non molto alti ma quel tanto che basta.
Scendo le scale e trovo Jonas che prepara la colazione, lo saluto e mi siedo. La tavola in legno ultra-mega-costosissimo legno pregiato è fin troppo apparecchiata per una persona: bacon, uova, pancetta, coca-cola, fanta, sprite, ogni tipo di te esistente, succhi di frutta di ogni genere, un tacchino enorme, uva, fragole (anche se non è stagione) e un piatto abbondante di ciliegie. C'è proprio di tutto ma niente alcolici, uffa ! Nemmeno un po di birra :(
Faccio finta di fare colazione e scappo a scuola...️Oddio la scuola.
La cose più orrenda al mondo, va quasi al pari coi miei (e ce ne vuole), 6 ore di pura noia e solitudine più totale.
Mi fermo davanti ad essa: è grande la metà di casa mia ma imponente uguale, tutta rigorosamente nera, c'è un prato attorno ma è trascurato e mette i brividi. Per l acceso (superato il cancello) si deve salire una scalinata di circa 29 gradini per poi superare due colonne in stile ionico del 1500.

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