"Fratello va tutto bene ?" mi domanda Luizac
"Sì solo quella ragazzina" dico indicandola "è così insicura, se solo si accorgesse di come la guardano..." sospiro, ma che mi prende è la figlia dell' Arciduchessa non posso avvicinarmi a lei; maledetto il giorno in cui ho stretto il patto, sarebbe già mia ma devo aspettare.
"Mihael non temere nessuno te la può portare via" un sorriso sghembo e due sguardi ci fanno capire che pensiamo la stessa cosa: Lei sarà mia.
Ci dirigiamo verso una grande porta, che più che porta oserei dire un entrata di un castello, e bussiamo
"Avanti" risponde una voce femmine che conosciamo piuttosto bene
"Ma che piacere rivedervi, di cosa avevate bisogno questa volta ?" può sembrare una domanda semplicissima ma il modo e la malizia dei suoi occhi rendono immediatamente un idea molto diversa. Davanti a noi si presenta un elegante e sofisticato studio. Su tutta la lunghezza (che non era poca) c'erano tutti gli scaffali colmi di libri, di ogni genere immaginabile: c'erano libri sulla nascita di Lilen, altri sulla luna, sulle stelle e perfino sulle leggende di tutto il mondo. Era impressionante come cosa, la prima volta che entrammo fu abbastanza sconvolgente troppo ricordi avevamo li...dalla finestra bianca ottocentesca al tomo posato in teca. Ah quel tomo, contiene le antiche leggi, le nostre leggi vampire. Se solo quella ragazzina immaginasse che è destinata a fare
"Mihael avanti parla" dovrei amare mio fratello, riesce sempre a riscuotermi dai miei pensieri e evitare figure di merda
"La voglio" semplice e diretto, lo notò dallo stupore della nobile Archiduchessa
"Ma-a avevamo stabilito a-alla sua maggior etá...adesso non è ancora pronta e poi" la interrompo "Non le hai detto nulla ?" La guardo e vedo la sua paura, sento il respiro accelerato, il cuore che batte velocemente, le mani tremare e gli occhi che si restringono.
"No-o" sussurra.
E lì non ci vedo più, scappo giù dalla finestra e corro corro fino a perdere il fiato.

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Vampire||01
VampireEra notte può sembrare banale ma faceva più freddo di sempre è più camminavo più il gelo aumentava. Guardai davanti a me: solo neve. "Scoraggiante" mi disse la coscienza. Non le badai tanto ancora poco e casa mia sarebbe stata in vista. Pensai all...