Capitolo 7

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Kenma's pov

<<posso...baciarti?>> ero immobilizzato, i nostri respiri si coordinarono e Kuroo incominciò ad avvicinarsi. Continuavo a fissarli le labbra, quelle labbra rosse e carnose che avevo già baciato parecchie volte, 'voglio risentire la sua lingua calda scontrarsi con la mia, io...voglio di nuovo il mio Kuroo'. Eravamo sempre più vicini, i nostri nasi si sfioravano e il mio cuore incominciò a battere all'impazzata, mise una mano sulla mia vita e con l'altra mi accarezzava la guancia destra, 'sta succedendo davvero? No, non posso, lo faccio per il suo bene deve starmi lontano...ma cosa voglio io?' . Kuroo stava per eliminare definitivamente lo spazio che separava le mie labbra dalle sue, ma, <<ragazzi è suonata la campanella dovete entra->> 'Daisuke non so se ringraziarti o mandati a fare in culo :)', Kuroo si allontanò lentamente da me e fulminò con lo sguardo il povero vecchio, <<e-emm io devo rientrare>> diedi le spalle a Kuroo e mi incamminai verso le mia classe.
'Che cosa era appena successo? Stavo davvero per baciarlo? No no è stato solo un momento di debolezza, se ricapiterà lo respingerò con tutte le mie forze...' .

La giornata finì abbastanza in fretta e non incontrai più Kuroo e neanche li altri così tornai a casa, da quella sera in discoteca mi sentivo sempre più stanco e disorientato, non volevo vedere nessuno, neanche Shoyo, mi stavo isolando sempre di più dal mondo, stavo tornando il bambino asociale che ero prima di incontrare Kuroo.

Quella sera ordinai la pizza d'asporto senza neanche guardare il ristorante a cui stavo chiamando, sono stato scemo come sempre. Suonò il campanello e quando apii la porta mi ritrovai un mandarino con una pizza famiglia in mano, e mi guardò sorridente, <<tra tutte le pizzerie ho ordinato da quella in cui lavori tu?! Quanto posso essere scemo>> Shoyo scoppiò in una risata facendomi sorgere un lieve sorriso sul volto, <<oggi mi sembravi strano e ne ho avuto la conferma quando non hai riconosciuto la mia voce al telefono dovrei sentirmi offeso>> e mise su uno dei suoi soliti  adorabili bronci, sono proprio fortunato ad avere un amico così.

Lo feci entrare in casa e incominciammo a mangiare la pizza che avevo ordinato, <<Kenma>> lo guardai con la bocca piena e emisi un verso per farli capire che stavo ascoltando, <<sei mai stato innamorato?>>, a quelle parole quasi non mi soffocai con la mozzarella, quando ripresi fiato cercai di rispondere a Shoyo, <<p-perché me lo chiedi?>> <<...io e Kageyama stiamo insieme da quasi un mese e...bhe io sono sempre stato innamorato di lui, da quando ci siamo sfidati alle medie, abbiamo già fatto sesso e stiamo molto bene insieme, ma...ancora non mi ha detto "ti amo">>  lo sguardo del mandarino si spense e si abbassò sempre di più, 'odio vederlo così' , appena Shoyo si resee conto che lo stavo fissando alzò subito lo sguardo e si grattò la testa imbarazzato, <<n-non è che voglia fare il fidanzato rompi palle, è-è solo che, ecco...quando gli dissi "ti amo" non mi rispose e scappò a casa sua, magari...per lui questa storia non è seria quanto per me>> 'odio vederlo così, appena incontro Kageyama lo ammazzo di botte giuro', presi tra le mie braccia Shoyo e incomincia ad accarezzarli la chioma arancione, <<Hinata>> <<*sniff sniff, si?>> disse tra un singhiozzo e l'altro, <<io sono stato innamorato solo di una persona, e una parte del mio cuore amerà sempre lui, ma...bisogna andare avanti, e dimenticare chi ci ha fatto soffrire, non ti sto dicendo di rompere con Kageyama ma ti consiglio di parlarci e mettere in chiaro le cose>> <<hai ragione Kenma...aspetta, LUI? Sei gay anche te?>> <<davvero non te ne eri mai accorto?>> <<non ci avevo mai pensato!!>> <<sei un caso perso Shoyo>>

Tsukki's pov

erano le otto di sera quando bussai alla porta di Yamaguchi, ero abbastanza nervoso perché l'altra volta ero riuscito a trattenermi dal baciarlo e starli troppo addosso ma questa volta credo che sarà difficile. Yamaguchi mi aprì la porta di casa sua, indossava dei pantaloncini neri attillati e una maglia larga bianca, 'dio cosa gli farei in questo momento', diventai improvvisamente rosso e Tadashi mi salutò con la sua solita voce squillante, <<ciao tsukki!!>> <<stai zitto Yamaguchi non urlare alle otto di sera>> <<scusa tsukki>>, si spostò e mi fece entrare e sedere in salotto per poi raggiungermi con due bicchieri di acqua. Aprii il mio quaderno di matematica e incominciai a risolvere qualche espressione spiegando ogni passaggio a Tadashi il quale continuava ad annuire, mi era vicino, troppo vicino, e sentii i miei boxer farsi sempre più stretti.

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