capitolo 11.5

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kuroo's pov

<<...quindi ti prego non mi odiare>> a quell'afferamazione strinsi la presa sulla sua mano, 'come poteva pensare che sarei riuscito ad odiarlo? è davvero così tanto grave quello che deve dirmi?' <<mentre stavamo insieme tu non avevi perso le tue brutte abitudini come io non avevo perso le mie. eri sempre stato un ruba cuori diciamo, e io ero sempre molto geloso anche se non lo davo a vedere. durante il secondo anno di liceo arrivò nella tua classe kiyomi, beh lei era la tipica bella ragazza con i capelli lunghi biondi è un fisico perfetto, quella voluta da tutti i ragazzi. kiyomi ti mangiava con gli occhi ma tu eri troppo ingenuo per capirlo e io ero troppo orgoglioso per ammettere che me ne importasse qualcosa. il tempo passava e lei ti chiedeva sempre più spesso di uscire e io mi sentivo trascurato, poi un giorno mentre passavo davanti alla nostra pasticceria preferita ti vidi con lei, eravate seduti davanti alla vetrata e...e vi stavate baciando>> non potevo crederci, 'io avrei tradito kenma? COME?! no impossibile dai...vero?' <<n-non so cosa sia successo dopo, f-forse l'avevi respinta oppure avevi ricambiato il bacio n-non lo so nemmeno io...fatto sta che per la rabbia e per la delusione incomincia a bere, bevvi bevvi bevvi quasi fino allo svenimento, ero troppo ubriaco per capire quello che stava succedendo, così presi il primo per strada e lo portai a casa nostra>> sentii la sua voce inclinarsi e delle leggere lacrime incominciarono ad incorniciare il suo volto, <<incominciammo a spogliarci e a baciarci ma io...io>> kenma in quel momento scoppiò in un pianto isterico e io lo abbraccia per provare a calmarlo, <<ei kenma tranquillo non è colpa tua, sono io che sono stato una grandissima testa di cazzo ok?, tu non eri neanche cosciente di quello che stavi facen->> <<no kuroo>> mi interruppe kenma, <<è questo il problema, sapevo perfettamente quello cosa stava succedendo. sapevo che quello sconosciuto era in casa nostra e mi stava baciando come sapevo che tu stavi guardando tutto dalla serratura della porta...io volevo solo farti soffrire come avevo sofferto io ma non avrei mai immaginato che potesse accadere tutto questo>> non riuscivo davvero a capire dove volesse andare a parare quindi continuai ad asciugarli le lacrime con i polpastrelli delle dita. <<dopo aver visto quella scena prendesti le sei birre ancora piene che avevo lasciato sul tavolo e andasti fuori di casa, appena sentii la porta sbattere tirai un calcio al tipo con cui mi stavo baciando e lo buttai fuori di casa. non ebbi tue notizie fino alla mattina dopo, quando l'ospedale mi chiamò dicendo che avevi fatto un incidente>> mi venne subito in mente il sogno in cui mi schiantavo con la macchina contro un albero per poi buttarmi giù dal dirupo, 'quindi era anche quello una specie di ricordo? ma cosa più importante, HO FATTO UN CAZZO DI INCIDENTE?!' <<corsi subito da te in ospedale e quando ti vidi incominciai a scusarmi di tutto ma...tu non mi riconoscevi. i dottori dicevano che si trattava di un caso molto raro perché ti ricordavi di tutto tranne che di me e tutti i ricordi a me associati, e come se il tuo cervello durante l'impatto avesse deciso di dimenticarmi all'improvviso. inizialmente volevo farti tornare la memoria a tutti i costi ma i dottori mi dissero che rischiavi di rimanere in coma se lo shock fosse stato troppo forte...ma grazie a dio non è successo nulla>> kenma mi saltò in braccio ricominciando a piangere. io ero ancora abbastanza stordito da tutto quello che era successo ma finii per ricambiare l'abbraccio e iniziai a piangere anche io, <<è tutto ok kenma, sono qui adesso>>

dopo qualche minuto ci staccammo l'uno dall'altro e kenma non smetteva di tartassarmi di domande come "ti senti bene? ti gira la testa? vuoi un oki o una tachipirina?" neanche mia madre quando uscivo senza giubbotto mi stava così tanto addosso, però è strano, se lo fa kenma non mi sento per niente infastidito, anzi, sono davvero felice.

kenma fece per rimettere le foto nella scatola ma io lo fermai per un polso, <<posso, vederle ancora una vola?>>  il biondo fece un mezzo sorriso, <<puoi vederle tutte le volte che vuoi>> disse passandomi la scatola. incominciammo a riguardare tutte le fotografie abbracciati sul letto finché kenma non trovò una cassetta sul fondo del contenitore con su scritto, "x il mio micetto ". kenma fissò quella scritta con occhi sgranati poi si alzò improvvisamente e avviò la cassetta mettendola all'interno del videoregistratore situato in salotto per poi sedersi sul divano e io mi sedetti di fianco lui. <<ei ciao gattino, probabilmente se stai guardando questo video vuol dire che mi è successo qualcosa...ah non sto registrando per dirti che ho una malattia terminale e che questo video ti aiuterà a superare il lutto assolutamente no, ma sai...in quest'ultimo periodo sento sempre al telegiornale di persone che vengono uccise, fanno incidenti stradali eccetera eccetera, quindi ho davvero capito quanto sia facile perdere una persona cara da un momento all'altro e non voglio andarmene senza dirti una volta per tutte quello che provo per te allora ho avuto la geniale idea di registrare questo video>> stavo rimanendo sempre più scioccato dagli avvenimenti di quella serata, quello che parlava nel video era il me sedicenne quasi diciasettenne. mi girai verso kenma e potevo già notare i suoi occhi farsi sempre più lucidi, poi il me del passato riprese a parlare, <<sai gattino, mi ricordo ancora quanto mia madre mi disse che nella casa difronte alla nostra si era trasferita una famiglia con un bimbo della mia età, mi ricordo anche che era praticamente impossibile  farti sorridere o farti ridere, ma quando per la prima volta vidi il tuo sorriso...capii che volevo proteggerti a tutti i costi, volevo proteggere il tuo sorriso, il tuo corpo, le tue emozioni, volevo essere il tuo salvatore, e in un attimo mi ritrovai a pensare solo a te, a i tuoi capelli, a il tuo viso, il tuo comportamento sempre freddo e distaccato tranne in quelle rare situazioni...da un momento all'altro mi ero innamorato di te, la cosa buffa e che neanche me ne ero reso conto, però su una cosa sono certo...ti amo kenma kozume, sei la persona più importante della mia vita e per sempre lo sarai, voglio svegliarmi ogni giorno con te affianco, voglio vedere il tuo viso imbarazzato dopo aver fatto l'amore e voglio prenderti per mano ogni volta che camminiamo>> improvvisamente il "piccolo" me tirò fuori una scatolina e si mise in ginocchio davanti alla telecamera, 'non può essere vero...' , <<kenma kozume vuoi sposar->> non ebbi tempo di concludere la mia proposta che un budino spuntò dalla porta, (per indicare i dialoghi all'interno del video metto l'apostrofo) << 'oh cazzo'   'kuroooo sono a casa'   '  ei ciao amore mio' 'che hai dietro la schiena?'  'nulla di importante'  'mmm ok...'  'ordiniamo la pizza?'  'si cer-'>> mi girai verso kenma e lo vidi con il telecomando in mano e una lacrima che gli rigava il viso, <<k-kenma i-io>> <<kuroo non devi scusarti di nulla, tu non hai fatto davvero nulla di male>> disse  senza neanche guardarmi in faccia, 'questo non posso accertarlo', presi per le spalle kenma e lo costrinsi a guardarmi, <<ascoltami bene kenma, io ti farò rinnamorare di me e poi ti sposerò fosse l'ultima cosa che faccio>> kenma fece una faccia sorpresa e malinconica allo stesso tempo per poi saltarmi addosso e abbracciarmi fortissimo, <<kuroo magari il matrimonio non subito ma...io non ho mai smesso di amarti>> a quelle parole sentii il mio cuore sciogliersi, sembrava un sogno, ma anche un incubo, un sognincubo.

quella notte restai da kenma, lui dormì con la testa contro il mio petto mentre io inalavo l'odore del suo shampoo, avevo già perso kenma una volta, non lo lascerò andare via di nuovo.

spazio autrice:

questo capitolo è tipo la seconda parte del capitolo 11 spero davvero che vi sia piaciuto :)

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