«Tu e Calum siete strani.» Luke voltò appena il viso in direzione di Vanessa, un sorrisetto sorpreso sulle labbra.
«Dici sul serio?» Vanessa abbassò lo sguardo, scuotendo le spalle. Doveva trovare un modo per nascondere il rossore sulle guance, se proprio non era in grado di stare zitta. Tuttavia, quel silenzio imbarazzante tra lei e Luke la stava agitando, tanto che aveva trovato, tra i suoi mille pensieri, quello peggiore per sciogliere il ghiaccio.
«Beh, cioè, sì... voglio dire...» Luke ridacchiò leggermente, porgendo a Vanessa il bicchiere pieno di caffè che avevano preso da Starbucks prima di appostarsi, come in un film di spionaggio americano, così aveva detto Luke.
«Quali stranezze avremo mai commesso io e il mio amico?» la prese in giro, lasciando vagare lo sguardo verso la strada. Vanessa si accomodò meglio sul sedile, concedendosi un sorso di caffè prima di parlare. Per fortuna Luke l'ascoltava, ma non la guardava, non era certa di poter reggere il suo sguardo.
Solo il fatto di dover stare chiusa nella stessa auto con lui le metteva agitazione, forse era meglio evitare quell'argomento.
«Calum... mi lancia sempre occhiatine, è così gentile e io...» Luke rise, quella volta più forte, interrompendola, tanto che le guance di Vanessa divennero immediatamente rosse.
«Non mi dirai che hai una cotta per Calum! Saresti già là...» Si fermò un istante, facendo un conto approssimativo sulle dita, picchiettando i polpastrelli uno alla volta sulla punta del suo naso. Vanessa sorrise, perché era buffo, eppure così maledettamente bello allo stesso tempo. «Beh, Arianna che se l'è fatto, Emma che stravede per lui... tu... almeno tre, solo nel nostro gruppo, più tutte quelle che si sono fatte fottere da lui nel corso degli anni! E pensa che quando usciamo è il più timido di tutti! Come ci riesce, secondo te? Cosa piace a voi donne di Calum? Me lo spieghi?» La voce, alla fine, gli uscì più stridula di quanto volesse, accompagnata da una smorfia confusa ad incurvargli le labbra.
«Frena, idiota! A me non piace Calum!» Quella volta fu Vanessa a ridere, prendendolo in giro per il suo essere così bambino.
«Devo ricordarti che l'idiota sa usare le pistole, per caso?» la freddò lui, mimando una pistola con la mano, gesto che fece ridere ancora di più Vanessa, anche se una parte di lei non si sentiva davvero sicura in quell'auto con Luke Hemmings.
«Le minacce non mi spaventano.» Luke sollevò un sopracciglio, voltandosi finalmente verso di lei. Era chiaro che fosse più piccolo di lei, per l'età, ma solo con la sua presenza riusciva a sovrastarla. Nonostante il fisico asciutto, era alto e ben piazzato, con spalle larghe e braccia che, dalla prima volta che si erano visti, erano diventata anche più muscolose.
Si sporse verso di lei, facendola vistosamente deglutire. Luke le era così vicino che riusciva persino a sentire il suo respiro sulle labbra. E questo non faceva bene.
«Beh, dovrebbero» sibilò lui, così vicino alla sua bocca. Vanessa si sentì scossa da un brivido che, doveva ammetterlo, non era solo di paura.
Forse era meglio tenere la bocca chiusa, con lui, non ricordargli in continuazione che era uno stupido ragazzino.
Luke si ritrasse subito, velocemente, quasi intuendo il disagio di Vanessa per quella posizione in cui erano finiti. Si schiarì la voce con un colpetto di tosse nervoso, sospirando subito dopo.
«Comunque... Calum si comporta così con tutti. Cioè... non che ammicchi anche con i ragazzi, ovvio, questo lo fa solo con le ragazze. Però... quello che voglio dire è che... è così gentile e ben disposto nei confronti di tutti, è il lato migliore di lui. Forse è per questo che piace tanto alle donne.»
«In effetti sa come essere dolce» ammise lei, ripensando agli sguardi sorridenti del ragazzo. Tuttavia... quella era solo una delle due facce di Calum.
«Già... ma se lo provochi... hai visto che succede» concluse, alzando le spalle e passandosi una mano tra i capelli. Si riferiva ad Arianna, si riferiva alle risse al Black Hole, si riferiva a qualunque iniziativa di cui Calum si faceva portavoce non appena si lasciava andare un po' ai piaceri proibiti dell'adolescenza.
Vanessa non sapeva davvero come replicare, perciò rimasero zitti per qualche secondo, con lo sguardo fisso sulla strada di fronte a loro.
Vanessa pensava a Luke, pensava alla sua astuzia, alla sua intelligenza, pensava a quei momenti in cui, invece, perdeva tutto questo per trasformarsi in un bambino entusiasta. Pensava a quant'era bello, e a quant'era incredibile quando sorrideva.
Luke era perfetto, non aveva altri aggettivi per descriverlo.
Nonostante ogni tanto si comportasse come un idiota, riusciva davvero a farsi voler bene con poco. E lei già sentiva di volergliene... forse anche un po' troppo.
«Guarda... non mi ero sbagliato. Sii disinvolta» la richiamò ad un tratto Luke, indicando la strada con un cenno del capo: Arianna Hall era appena uscita dalla villa di Chase Carter.
Vanessa annuì e prese a fissare l'altro lato della strada, come se nulla fosse, nella speranza che i due ragazzi non si accorgessero di lei.
Luke, invece, prese il suo cellulare dalla tasca, chinando la testa per fingere di mandare qualche messaggio. La rialzò piano piano, per controllare che loro due non li avessero notati: erano parcheggiati a qualche metro di distanza dalla casa di Carter, sull'altro lato della strada, ma c'era comunque la remota possibilità che Chase li notasse.
Si accertò di non essere visto e, mettendo a fuoco, riuscì a scattare una foto abbastanza decente di Arianna e Chase nel momento in cui si abbracciavano e forse si baciavano di fronte al cancello della villa. Tirò un sospiro di sollievo, ricadendo rilassato sul sedile.
«Fatto?» chiese Vanessa, volandosi verso di lui. Il sorriso che Luke le rivolse le fece tremare le gambe per un istante, tanto che dovette sforzarsi di non arrossire.
Lo aveva notato subito che Luke era dannatamente bello, ma, forse, il fatto di averlo giudicato un ragazzino sin dall'inizio, le aveva impedito di far caso a quel lato di lui così maturo; eppure, spensierato al tempo stesso. Le aveva impedito di notare che Luke, in realtà, era un uomo e anche un uomo fin troppo attraente e seducente. E che ci sapeva fare con le pistole, per di più.
«Sì, grazie per essere venuta con me, Vane. Ti devo un favore» esclamò felice, la mano che scese sulla gamba di Vanessa, a stringerla in modo affettuoso, appena sopra il ginocchio. Un gesto che, all'apparenza, doveva essere innocente, un gesto da amico che, però, la fece sussultare, tanto che Luke ritrasse velocemente la mano, mortificato.
«Scusa, io non... non volevo» si scusò, passando per l'ennesima volta la mano tra i capelli, che quel giorno erano più scompigliati del solito.
«Oh, ehm... non... non preoccuparti, tranquillo.» Luke sorrise, mettendo in moto l'auto.
«Comunque... se mai avrai bisogno di qualcosa, ricordati che ti devo un favore» ribadì di nuovo, giusto per cambiare argomento.
«Non credo... però... magari... potresti insegnarmi a sparare, una volta di queste.» Luke rise, ingranando la prima. Controllò di non essere visto e partì lungo la via, fin troppo velocemente.
Si poteva fare, pensò. In fondo gli piaceva passare del tempo con Vanessa.
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Talk Dirty || 5 Seconds Of Summer
FanfictionAvvertimenti: Contenuti forti «Hai mai fatto sesso telefonico?» domandò all'improvviso. La ragazza si sentì arrossire e, d'istinto, si coprì col lenzuolo, come se lui potesse vederla. "Ti chiamerò tutti i giorni alla stessa ora e parleremo insieme"...