I ragni sentono il mio odore,
sono nelle ossa intorpidite,
mi uccidono,
mi fanno sentire viva,
colpiscono le mie debolezze, camminano nelle mie paure.
Raggiungono l'apice,
si cibano, divorano, assaggiano,
non mi danno tregua.
Io resto sdraiata,
mentre guardo il soffitto,
aspettando di morire
o di vivere.
Non li fermo,
resto immobile,
lascio che la loro bocca
si approfitti del mio cuore.
Lascio che le loro zampe
calpestino i frammenti di esso.
Lascio che le loro ragnatele
coprano le mie sofferenze.
Lascio che la mia anima
venga distrutta.
Ascolto i loro lamenti,
li sento parlare,
o forse è la mia testa,
non voglio pensarci.
Provo ad ascoltarli
e sento
parole incomprensibili,
sussurri,
grida.
Vogliono che io reagisca,
vogliono combattere a testa alta,
ma io ho già perso.
Una lacrima cade delicatamente,
e i ragni,
si cibano anche di quella.
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Scavando il vuoto
Şiir"Il petto aperto in una voragine, quell'eco che incomprensibili parole sussurra, parole meschine si insinuano nella mente ma non nel vuoto. Una verità nascosta penetra in profondità, un segreto silenzioso lo spazio ha già riempito, un sorriso pren...