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Ellen e John sono pazzi l'uno dell'altra. Il loro é un legame clandestino di cui ben presto non potranno più fare a meno. Ma non può esserci amore dove manca il coraggio, la voglia di scegliersi e viversi giorno dopo giorno, uscendo allo scoperto.
Cosa ha spinto l'autrice a scrivere la sua storia, un messaggio per i lettori: "Ho cominciato tremilacinquecentonovantotto mail per raccontare le insidie della dipendenza affettiva e da smartphone. Quando si vive in attesa di un messaggio da parte della persona amata si rischia di perdere di vista le cose importanti. Ci si dimentica di noi stessi e di volersi bene. Le tremilacinquecentonovantotto mail tra Ellen e John sono un modo per ricordarci cosa significhi amare."
Chi ha letto la storia dice:
28fenice "più che una storia d'amore è la verità sull'amore. John, un chimico teorico, si ritrova a confessare a suo zio terapista, a un passo dal trasloco e dalla vita con la persona con cui è deciso a convolare a nozze, il suo amore clandestino per una donna con cui ha intrattenuto una relazione fondamentalmente "epistolare". Un amore fragile e complesso, una relazione che dovrebbe essere finita ma che gli risveglia una certa nostalgia per un legame fatto di promesse, sogni e libertà a cui ha impedito di concretizzarsi nella vita reale, negandosi propabilmente la magia e l'essenza stessa della vita. Il dualismo tra ragione e cuore è così reso evidente e con esso le sue contraddizioni. Due soli capitoli che hanno molto da insegnare e da cui non si può fare a meno d'imparare. Due capitoli e un solo dialogo che apre un mondo di riflessioni e immedesimazioni. Per citare l'autrice: "Si dicono tante cose sull'amore, quello che non ti dicono è che ci vuole coraggio" e questo purtroppo, molte volte, viene meno. Perché, nella maggior parte dei casi, si preferisce restare ancorati alla reale quotidianità invece di fluttuare in un mondo di sogni e immaginazione. Una storia che assolutamente consiglierei."
