La voce misteriosa - Mamma sento le voci

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«Che idiota»
«Ma se sei sempre andato a piangere da mamma»
«Ma quando mai?»
«Quando ti ha rapito Raddish, quando ti ha allenato Piccolo, quando sei scappato da Piccolo...»
«Hai finito?»
«No credo potrei andare avanti per ore»
«Da quando mi conosci idiota»
«Quello è merito della voce, però se vuoi può diventare tesoro sento le voci»

»«Hai finito?»«No credo potrei andare avanti per ore»«Da quando mi conosci idiota»«Quello è merito della voce, però se vuoi può diventare tesoro sento le voci»

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Le prime luci dell'alba colsero Gohan e Bra ancora intenti nelle loro chiacchiere.

«Secondo te riusciamo a scoprire chi cucina?» domandò Bra guardandosi intorno.

«È davvero così importante?»

«Il Gohan che conosco sarebbe curioso alla follia, cosa ti è successo?».

«Sono curioso per cose più serie Bra...»

Il rumore del portone interruppe i pensieri della ragazza, entrambi i mezzi saiyan andarono all'ingresso. La tartaruga dalla maschera rossa era appena rientrata.

«Dove sei stato?» chiese Bra.

«Ho fatto un po' di esercizio, lo facevo ogni mattina quando ero a casa.» rispose abbozzando un sorriso.

«Vieni facciamo colazione – Gohan cominciò a dirigersi verso la sala da pranzo, quando vi entrò sorrise – credo tu sia stata fregata di nuovo.»

Il tavolo, che la sera prima era stato usato per la cena, ora era imbandito per la colazione. Raphael non aveva mai visto in tutta la sua vita un pasto così sostanzioso.

Al centro tavola, sopra un centrino bianco finemente ricamato, c'era un enorme ciotola viola con dentro delle uova strapazzate. Subito di fianco a questa, due piatti, anch'essi molto grandi, il primo conteneva una pila di pancake che rimaneva in piedi sfidando ogni legge della fisica, il secondo una montagna di pancetta croccante e fumante. Cinque caraffe erano perfettamente allineate alla destra, verso la fine del tavolo, contenevano cinque liquidi differenti, succo d'arancia, all'ananas, mirtilli, latte e acqua calda per il tè. Vicino alle cinque brocche, c'erano tre dispenser con dei diversi tipi di cereali. Alla sinistra del tavolo, un vassoio, leggermente più piccolo con del salmone.

«Credo che sia la cosa più bella che abbia mai visto, io di solito facevo colazione con la pizza del giorno prima».

«Ma siamo stati fuori quanto? Un minuto? Com'è possibile?» chiese la ragazza, sgranando i suoi occhi azzurri.

Il giovane mezzo saiyan alzò le spalle non trovando nessuna risposta e sedendosi in una delle tante sedie che attorniavano il lungo tavolo.

Pian piano, la cucina si riempì di vociare e chiacchiere, man mano che gli inquilini del castello si svegliavano.

«Qualcuno vuole caffè?» domandò la tigrotta, alzando la voce per sovrastare il chiacchiericcio.

«Io!» fece Michelangelo, porgendole una grossa tazza, aspettando che fosse riempita.

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