6. Pansy Parkinson

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Il mattino seguente Emma non si svegliò in tempo per la colazione, così appena si alzò si mise la divisa e ne approfittò per andare a vedere la biblioteca che ancora non conosceva. Quasi metà scuola era ad Hogsmeade quindi non c'erano molte persone in biblioteca soprattutto perché era domenica mattina indipendentemente dalla gita.
Appena entrò fu sorpresa di trovare suo padre vicino agli scaffali in cerca di qualcosa.
"Ehi papà."
"Ciao fagiolina, che ci fai qui?"
"Volevo vedere un po' di libri. Sai ho finito quello che stavo leggendo e poi non ero ancora venuta qui. Tu perché frughi tra i libri sui... lupi mannari?"
"Nulla, curiosità."
"Ma sai tutto.."
"Si ma vedi.." Remus prese un libro a caso dallo scaffale "..questo è il mio libro preferito sui lupi mannari, l'avrò letto almeno dieci volte. È interessante sai."
"D'a-accordo.. Ehm.." Emma abbassò la voce "come ti senti?"
"Oh. Irritato, sensibile, affamato, mentalmente instabile e.. cosa dimentico? Oh si, nel complesso sto bene."
"Okey.. il solito diciamo"
"Esatto. Vogliamo fare ora il tema?"
"Oh giusto il tema. Alla fine mi ha aiutata Astoria, sai non volevo darti disturbo."
"Okey, non mi dispiaceva ma sono contento che te la sia cavata."
"D'accordo, allora io faccio un giro. Stasera posso passare da te per vedere.. sai per il problemino?"
"Sicuro piccola, ora torno nel mio studio. Ciao."
Dopo poco la ragazza incontrò anche Draco.
"Draco Malfoy in biblioteca. Posso ricattarti sai?" Rise Emma.
"Ha-ha-ha spiritosa. Tu piuttosto, non sei venuta a colazione"
"Si, ho fatto tardi. Che cerchi?"
"Un libro di babbanologia, devo fare ancora il tema e non ho capito nulla"
"Se vuoi posso aiutarti"
"Non mi piace essere aiutato ma grazie lo stesso."
"Va bene, come vuoi"
"Tu cosa cerc-" Draco si fermò a guardare Emma.
"Che hai? Ho qualcosa che non va?"
"Hai.. una cosa sul collo."
"Cosa precisamente?"
"Non so.." Draco si avvicinò ad Emma per spostarle il colletto "..si è gonfiato. Dovresti farti controllare."
"Nah, sarà una sciocchezza tranquillo."
"Va bene, allora io torno ai dormitori, vieni?"
"Si, penso che ci passerò domani."
I ragazzi si recarono ai dormitori e mentre stavano per entrare Emma si bloccò.
"Ahi.." disse toccandosi il collo.
"Cosa c'è? Ti fa male?"
"N-no, nulla di che. Su dici la parola d'ordine."
Entrambi entrarono in sala comune ed Emma si precipitò nel suo dormitorio. Si guardò allo specchio e notò che aveva il collo di uno strano colorito.
Solo quando iniziò a parlare Emma si accorse che c'era Pansy.
"Cos'è quello schifo sul collo?"
"Se lo sapessi non mi fisserei allo specchio genio"
"Ragazzina scontrosa. Hai un colorito bianco cadavere, hai visto i tuoi genitori fare schifezze?"
"NON OSARE PARLARMI IN QUEL MODO LURIDA..."
"non hai il coraggio di offendere nemmeno una mosca sapientona"
Emma era su tutte le furie. Si spostò dallo specchio e guardò la ragazza negli occhi.
"Parlami-di-nuovo-in-questo-modo-e-ti-faccio-fuori"
Pansy rise.
"Me ne vado solo perché fai abbastanza paura, dovresti usare qualche crema per il viso sai."
La ragazza uscì ridendo ed Emma si buttò sul letto sprofondando il viso nel cuscino.

La sera cercò di aggiustare al meglio il colletto della camicia per non far notare i segni e andò da Remus. Erano già quasi tutti in sala grande pronti per mangiare ma Emma non aveva voglia di vedere quel viso diabolico di Pansy. Sentiva che se l'avesse incrociata le avrebbe rotto il cranio con una mano.
Sfortuna voleva che quando bussò alla porta di suo padre essa già era aperta perché Remus aveva ospiti ed è abbastanza intuitivo capire chi ci fosse in sua compagnia.
"Che ci fa lei qui?" Chiese Emma.
"Oh Emma ciao.."
"Sto prendendo appuntamento con il professor Lupin per una lezione privata."
"Lezione privata?"
"Si, la signorina Parkinson da come ho capito ha difficoltà a cogliere al pieno gli argomenti che tratto durante le lezioni."
"Chi? Questo cervello di gallina? Sono sorpresa davvero." Disse con tono ironico Emma.
"Emma Hope Lupin!" Lo ammonì Remus.
"Oh oh, hai anche un secondo nome eh cocca di papà?"
Emma era su tutto le furie.
"RIPETILO!" Emma incitò Pansy prendendole il collo. La mora per poco non riusciva a respirare se Remus non le avesse fermate.
"BASTA! MA COSA VI PRENDE? PUNIZIONE, TUTTE-E-DUE"
Emma lasciò la ragazza.
"Signorina Parkinson, fuori, le farò sapere il giorno"
Pansy uscì e ci stava provando anche Emma ma non ci riuscì.
"Non tu signorinella.." Remus chiuse la porta "..ma mi dici che ti ha fatto?"
"Io la odio. È talmente antipatica, mi insulta tutti i giorni, ha insultato anche voi.."
"Questo non è un motivo per comportarsi in quel modo."
"Hai ragione, scusa.."
"Questo non ti sottrae dalla tua punizione, sarai anche mia figlia ma hai un'educazione da mantenere."
Emma stette in silenzio per un po'.
"E-ero passata solo per vedere se avevi preso.. insomma lo sai."
"La pozione? Non ancora, la prenderò tra qualche minuto, quando andrò alla stramberga strillante. Ma piuttosto, tu devi muoverti se vuoi mangiare."
"Posso.. venire con te?"
"Non se ne parla, se non funziona tu..."
"Scapperò.."
"Emma, è fuori discussione"
"Ma.." Emma si sedette davanti al padre "..papà io-"
"Che hai sul collo?" Disse improvvisamente Remus.
"S-sul collo? N-nulla, niente davvero"
Ma Remus si avvicinò ad Emma per spostarle il colletto.
"Come niente? Non stai bene Emma"
"Non è nulla.." Remus le sfiorò il collo ma si ritrasse. "..Aiha"
"Invece è tanto e so anche cos'è, spero solo di sbagliarmi. Vieni con me."
"Dove mi porti?"
"Alla stamberga"
"Cosa andiamo a far- AHH" un urlo lacerante attraversò la stanza.
"EMMA, EMMA. GUARDAMI TESORO, SONO PAPÀ."
Remus la prese in braccio e la portò di corsa verso l'entrata del castello. Fortunatamente erano tutti a cena ed era improbabile che potesse incontrare qualcuno. Svelto uscì dal castello e corse per l'intero suo perimetro per poi finalmente arrivare davanti al platano picchiatore.
Lì mise giù sua figlia e raccolse un rametto da terra abbastanza lungo da riuscire ad arrivare al nodo che apriva il passaggio. Scesero entrambi giù e Remus aiutò Emma a sdraiarsi mentre guardava l'orologio.
"PAPÀ.. COSA.. AAAAAH" ancora un altro urlo.
Remus non era più cosciente, la luna era già calata e lui non aveva preso la pozione.
I suoi occhi, concentrati sul corpo di emma, presero un colorito giallo ocra. Emma ormai non era l'unica ad urlare ma anche Remus, l'unica cosa che riuscì a dire prima di trasformarsi fu "resisti piccola, farà male".
Dopo buio totale.

Se mi lasci ti aspetto||wolfstar storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora