2. Lo smistamento.

680 41 8
                                    

Arrivati al castello Remus era già in sala grande pronto per lo smistamento, in attesa dell'arrivo dei ragazzi di prima che in quel momento erano insieme alla professoressa McGranitt che gli aveva ordinato di aspettarla.
"E così le voci sono vere? Harry Potter, il prescelto, ad Hogwarts" una voce squillante risuonò alle spalle dei tre amici che presto videro che apparteneva a un ragazzetto di media statura, con i capelli biondo platino e gli occhi grigi. Aveva la pelle di un colore chiarissimo quasi disumano e poco si intravedeva il colore roseo delle guancie.
"Sicuramente già sai tutto di me e della mia famiglia, ma in caso contrario mi presento. Sono Malfoy, Draco Malfoy"
Iniziò e finì la sua presentazione del tutto serio ma a quanto pare Ron lo trovava divertente tanto da farsi scappare un ghigno che fece scattare la testa di Draco.
"Il mio nome ti fa ridere eh? Non c'è bisogno che ti chieda il tuo. Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano... devi essere un Weasley" lo disse con tono altezzoso ma nello stesso tempo, dalla sua espressione, sembrava che Ron fosse lo scarto del cibo peggiore che esista sulla terra.
Dopo qualche secondo di silenzio si girò di nuovo verso Harry tendendogli la mano.
"Alcune famiglie di maghi sono migliori di altre Potter, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate? Posso aiutarti io."
Harry lo squadrò per un po', non gli piaceva per niente quel tipo, troppo sicuro di se e poi si, conosceva la famiglia dei Malfoy e non era di certo la migliore che ci fosse.
"So riconoscere da solo le persone sbagliate grazie" rispose ignorando del tutto la sua mano tesa. Nel frattempo era ritornata la professoressa e i ragazzi furono scortati nella sala grande.
Emma vide da lontano suo padre e lo salutò. Remus ricambiò il saluto e, indicando la clessidra grifondoro alle sue spalle, mimò con le labbra "come me". Emma rise.
La professoressa McGranitt cominciò a chiamare un per uno ogni ragazzo e dopo "Hunt, Ryan" arrivò finlamente il turno di Emma: "Lupin, Emma".
Emma si avvicinò allo sgabello e si sedette. La McGranitt poggiò il cappello parlante sulla sua testa.
"Mhh.. vediamo, ah.. vedo i tuoi genitori si.." la voce rimbombava in tutta la sala grande e Remus a quella frase sgranò gli occhi. "Bene si, entrambi molto astuti e intelligenti, so cosa fare con te... SERPEVERDE!" tutta la sala grande rimase per qualche secondo in silenzio finché i serpeverde non si alzarono in piedi e applaudirono accogliendo Emma al loro tavolo che era ancora immobile sullo sgabello. Si alzò quasi per obbligo siccome dopo lei toccava ad altri ragazzi ma era comunque sconvolta. Remus lo notò così si alzò e le andò contro portandola fuori dalla sala grande.
"Ehi, principessa che succede?"
"Sono serpeverde"
"E quindi amore? Sai, anche serpeverde è una casa molto bella."
"Si, ma.. tu sei grifondoro, papà è Grifondoro, lo zio è grifondoro, la zia è grifondoro e sono sicura che anche Harry lo sarà, perché io no?"
"Beh tu lo sai vero che non sei.. ehm-"
"Vostra figlia? Si, lo so. Ricordo dove sono cresciuta i primi sette anni della mia vita ma non so chi sono i miei veri genitori ne tanto meno se sono maghi o babbani e sono quattro anni che ho due meravigliosi padri, pensavo che contasse a qualcosa. Ci ho sperato ecco.."
"Ascolta piccola, è vero, tutti noi siamo Grifondoro e quindi? Vuol dire che la casa dei serpeverde da oggi avrà una meravigliosa e intelligentissima ragazza, e poi.. scommetto che Harry è corvonero." Scherzò Remus.
"Dai smettila" Emma rise e abbracciò il padre.
"Ora andiamo dentro, che sarà cominciato il banchetto."
Al rientro dei due nella sala effettivamente era cominciato il banchetto e mentre Remus si recava verso il tavolo degli insegnanti, Emma si sedette al tavolo dei serpeverde lanciando un'occhiata al tavolo dei Grifondoro dove scorse tristemente Harry, seduto al fianco di tre ragazzi dai capelli rossi, proprio come Ron. Quando la ragazzi si girò per guardare il suo piatto, si trovò di fronte a Draco.
"Oh oh.. guarda chi c'è.. l'amichetta del prescelto"
"Cosa vuoi da me biondino?"
"Ehi.. tu stai parlando con un Malfoy.."
"Ah scusa.. cosa vuoi da me biondo tinto?"
"Piccola ragazzina insolente, come ti permetti?"
"Allora hai intenzione di dirmi perché mi rivolgi la parola o vuoi continuare a darti arie?"
"Non-mi-sto-dando-arie... e poi per tua informazione volevo fare amicizia con te." Draco abbassò il capo ed Emma notò la sua faccia evidentemente perché fece un tono più dolce.
"S-scusa"
Ma Draco riprese immediatamente la faccia che aveva precedentemente e disse "non ho bisogno di scuse" prima di alzarsi per sedersi da un'altra parte. Emma sospirò.
"Ehi, che succede?" Domandò una ragazza al suo fianco notando la sua espressione affranta.
"Ehm.. nulla. C-chi sei?"
"Oh scusa, piacere Astoria Greengrass"
"Piacere Emma Lupin"
"Oh, come il professore di Difesa Contro Le Arti Oscure"
"Oh, si è mio padre"
"Oh wow, vi somigliate molto in effetti. Anche tua madre insegna?"
"I-io non ho una madre.."
"Oh mi dispiace"
"No, no, hai frainteso. Ho due padri"
"Ma è fantastico.." Emma prese d'improvviso un'espressione cupa "..ma a te non piace averne due giusto?"
"Cosa? No, no.. io li amo, è per la casa in cui sono finita, mio cugin- il mio amico è Grifondoro e speravo di esserlo anche io"
"Chi amico?"
"Harry.. e il cognome lo sai"
"Oh.. beh se vuoi, io posso essere una tua nuova amica."
"si, sarebbe fantastico, grazie" sorprendentemente quella richiesta di Astoria riuscì a sollevare il morale di Emma.

Se mi lasci ti aspetto||wolfstar storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora