13. Lontano dagli occhi..

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"Cosa?"
"Si Olivia, sono tuo padre e non sono di certo morto"
"Quindi mi hai abbandonato?"
"No"
"Non ti voleva abbandonare. Lui pensava fossi morta." rispose Remus.
"Professor Lupin, non vorrei essere scortese, ma la questione non la riguarda"
"Credimi che la situazione mi riguarda tanto quanto riguarda te"
"Olivia, Remus è stato mio marito"
"Cosa?"
"E io sono la loro figlia" si intromise Emma.
"Ma la mamma ha detto che tu e lei vi siete sposati."
"Ci stavamo sposando, ma poi ho capito che non era lei che volevo. Credimi io tenevo molto a tua madre ma non è lei la donna che amavo."
"Ma cosa c'entro io? Perché hai abbandonato anche me" La ragazza aveva l'aria triste ma era troppo orgogliosa per piangere e questo, a Remus, ricordò tanto Sirius da giovane.
"Ascolta, tu non sei l'unica ad aver pensato che io fossi morto. Ero tornato per vederti ma tua madre mi disse che tu eri morta prima ancora di nascere. Forse perché mi odiava dopo averla lasciata sull'altare e aveva immensamente ragione e sono mortificato per questo. Ma questo non giustifica il fatto che mi abbia nascosto mia figlia. Io non mi aspettavo di certo di trovarti, non ti aspettavo, sono passati quindici anni, ma ora che sei qui posso solo prendermi tutte le colpe del mondo e chiederti di perdonarmi. Non ti sto chiedendo di avere un rapporto padre-figlia e di venire a vivere da me ovviamente, voglio solo essere per te ciò che non sono potuto essere per tutti questi anni."
Olivia fece scendere un'unica lacrima e non rispose ma abbracciò Sirius. Non lo conosceva ma voleva impararlo a conoscere, sapeva che era la cosa giusta.
-
Come ogni anno, il treno arrivò a destinazione verso ora di cena.
In sala grande tutti attendevano il banchetto perché erano enormemente affamati ma come ogni inzio anno dovettero aspettare prima lo smistamento e poi il discorso di Silente.
Poi infine il preside presento anche Sirius come nuovo insegnante di incantesimi e alcuni applaudirono mentre altri si alzarono anche in piedi, tra cui tutti i grifondoro e Emma dal tavolo dei serpeverde.
La bionda inoltre notò che Olivia era grifondoro ma ormai non era più turbata come lo sarebbe stata al primo anno. Ora era fiera di essere una serpeverde e grazie a questo poteva stare anche più tempo con Draco.
Quasi alla fine del banchetto molti ragazzi si mescolarono tra le tavolate per salutare i propri amici e anche Draco ed Emma andarono verso i tavolo dei grifondoro.
Draco mimò di seguirlo fuori ad Harry mentre Emma si seddette di fianco a Fred e dal tavolo dei professori Sirius li scrutava.
"Sei geloso di Emma, vero?"
"Ha solo quindici anni. Fred è troppo grande per lei."
"Sirius hanno solo un anno di differenza."
"Un anno è molto."
"Sei consapevole che non fanno nulla di male?"
"Guarda come si guardano"
"Se la mia mente non mi inganna tu avevi quattordici anni quando ti portasti la prima gallina a letto"
"Io sono io, lei è mia figlia."
"Sirius, lasciali in pace, sono solo dei ragazzini. E poi, se vedo bene, quella vicino ad Olivia non è Pansy?"
"Cosa? Dove?" Sirius scattò.
"Rilassati, anche noi lo facevamo." Remus si alzò evidentemente per recarsi nel suo studio mentre a Sirius, siccome era l'insegnante di incantesimi toccava riunire i corvonero, farli sistemare e ordinare ai prefetti di creare due file.
"D'ACCORDO, VOGLIO TUTTI I RAGAZZI DELLA MIA CASA ALLA PROPRIA TAVOLATA IN NON PIÙ DI DIECI SECONDI" tutti i corvonero si riunirono al proprio tavolo "ORA PER FAVORE I DUE PREFETTI FORMINO DUE FILE E PORTINO NEI PROPRI DORMITORI I RAGAZZI. È IL MIO PRIMO GIORNO, BECCATEVI UNA PUNIZIONE E VE LA VEDRETE CON ME, FORZA."
non erano da Sirius quelle parole ma non voleva farsi licenziare di certo il primo giorno.
Poi anche lui tornò nel suo studio dove fu seguito da Emma.
"Ehi, che ci fai ancora in giro?"
"Voglio parlare con te"
"Di cosa?"
"Papà mi manchi. Olivia è una brava ragazza ma adesso hai anche altri figli a cui pensare e io-"
"Emma non ti metterò da parte solo perché ho altri figli"
"Si ma così passeremo poco tempo insieme, tu non abiti più con noi e non la sostengo più questa situazione"
"Che intendi?"
"Tu e papà..."
"Emma..."
"Lo ami?"
Sirius si girò.
"Non stiamo più insieme. Ho altri due figli con Marlene."
"Ti ho fatto un'altra domanda.."
"Non ha importanza"
"A me sembra di si"
"Ascolta, l'amore non sempre è ricambiato"
"Cosa? Tu pensi che lui non ti ami? Te lo ha detto lui?"
"Qual è la differenza?"
"Davvero te lo deve dire una ragazzina di quindici anni?"
"No, per questo vai a letto"
"Papà per favore, non faresti stare meglio solo me, anche voi due stareste meglio."
Emma uscì dal suo studio e Sirius sospirò. Forse Emma aveva ragione ma Sirius non voleva stare bene se doveva far soffrire le persone che lo circondavano.
-
Il giorno dopo a Sirius toccava i Grifondoro e i Serpeverde di quinto anno. Ci fu prima la lezione di incantesimi.
"Buongiorno a tutti. Mi presento.." si avvicinò alla lavagna per scrivere il suo nome "..professor Sirius Black. Sono il vostro insegnante di incantesimi."
Una ragazza sul fondo alzò la mano
"Dimmi"
"Il professor Flitwick sta bene?"
"Sta bene ragazzi, ha avuto solo un imprevisto e quest'anno non potra insegnare, si vedrà per i prossimi. Ora, se non avete altre domande cominciamo."
Tutti in silenzio.
"Quest'anno avete gli esami e un argomento di esame saranno gli animagus. Ovviamente ne parlerete meglio con la professoressa McGranitt, ora prendetela come una semplice chiacchierata. Allora, alzi la mano chi è un animagus dalla nascita."
Solo due persone alzarono la mano tra cui, Sirius si sorprese, Olivia.
"In cosa vi trasformate?"
Il ragazzo grifondoro rispose 'aquila' mentre Olivia 'pantera'.
"Animali maestosi direi. Bene, anche io sono un animagus, non approvato dal ministero in realtà ma giorno d'oggi il Ministero non controlla più tanto queste cose, soprattutto con... altri affari in giro per intenderci."
Sirius continuò la lezione solo con la teoria, non ci fu pratica quel giorno. Alla fine della lezione Sirius congedò la classe che uscì e rimase solo Olivia.
"In cosa ti trasformi?" Chiese.
"Un cane nero"
"Suppongo allora che non ti posso chiedere di andare a fare una corsa in questi giorni"
"Perché non potresti?"
"Beh, non credo tu sia il tipo che si fa battere da una ragazza quindicenne." Scherzò Olivia.
"Chi ha detto che mi farò battere?"
"Quindi mi sfidi?"
"Si, e ti batterò."
"D'accordo vedremo" la ragazza uscì dall'aula e dopo poco entrò Remus.
"Oh, ciao. Ti serve qualcosa?"
"Sono venuto per il divorzio"
"C-cosa? Oh, il divorzio."
"Quindi questo weekend andiamo al Ministero de-"
"Ascolta, non credo sia una buona idea. Ieri sera Emma è venuta a parlare e la nostra situazione non la sta prendendo benissimo. Vuole un nostro riavvicinamento e divorziando credo che le cose peggioreranno"
"Tu devi sposarti"
"Penso che il matrimonio possa aspettare"
"Beh lei spera che ci riavviciniamo ma così non sarà quindi non cambierà mai niente"
"Quindi tu cosa proponi?"
"Non avvicinarti più a me"
"Cosa?"
"Allontanati da me da ora, dovrà farci l'abitudine e credo che farà bene a entrambi non parlarci"
"Come potrebbe farmi bene una cosa del genere?"
"È da mesi che hai intenzione di fare la proposta a Marlene ma ancora non lo hai fatto e questo non dipende dal divorzio Sirius."
"Deve essere una cosa speciale, non posso farla così su due piedi."
"Okey, sono cose che non mi riguardano ma la nostra vicinanza non ti aiuterà a fare il grande passo."
"Non mi aiuterà di certo starti lontano!"
Remus indietreggiò "lo sai anche tu che è la cosa giusta da fare" per poi voltarsi e andarsene.

Se mi lasci ti aspetto||wolfstar storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora