CAPITOLO 3

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Giusy Pov.:
Era passato un mese da quando eravamo arrivate e la fattoria cominciava a dare i frutti del duro lavoro fatto.

Grazie alla collaborazione dei ragazzi e al periodo prospero dovuto alla pioggia abbondante e al fattore climatico  i raccolti, le piantagioni e il frutteto erano più belli che mai e anche gli accordi lavorativi, ottenuti con aziende di produzione e grandi supermercati, erano andati in porto.

Nonostante la convivenza civile che avevamo instaurato, i tuttofare rimanevano sempre tra di loro e non sembravano per niente propensi ad avere un qualsiasi tipo di rapporto con noi al di fuori di quello prettamente lavorativo.
Certo non avevo mai negato né a me stessa né alle altre che fossero tutti e sette dei bellissimi ragazzi e che uno in particolare aveva attirato la mia attenzione, ma mi dava sui nervi quell'aria da spavaldo superbo che aveva sempre stampata in faccia e quel tono saccente che assumeva ogniqualvolta gli chiedevo qualcosa.

Dopo una doccia veloce indossai un paio di shorts di jeans, una maglia nera a manica corta che lasciava scoperta la zona dell'addome e a piedi nudi scesi giù in cucina, dove le ragazze insieme alla Signora Choi stavano già facendo colazione
-Buongiorno!-
-Ciao patata!- esclamò Vivi sorridendo; le baciai tutte salutando con un abbraccio la Signora Choi e mi sedetti a tavola tra Giulia e Giovanna
-Hai dormito bene?!- mi chiese Mina mangiando un waffle
-Non proprio...ho dormito si e no quattro ore..- risposi mescolando il caffè
-Com'é mai?!- chiese Nicky mangiando il suo yogurt alla fragola
-Non so..-
-C'é qualcosa che ti turba?!- chiese Daniela preoccupata
-..o qualcuno magari...- ribatté Giovanna prendendo dell'altro caffè
-Eh?! Ma..ma che dici Giògiò?!- le altre sorrisero e Giulia mi abbracciò
-È dai amò...abbiamo visto come guardi.. com'è che se chiama?! Jungko?!- la guardai male
-Jungkook...non Jungko! E comunque io non lo guardo in nessun modo...e pure più piccolo di me figurati...- dissi sospirando
-Ma davvero ti fai sti problemi?! Pensi che a lui che gliene freghi qualcosa?! Se vuole scoparti lo fa...non penso venga a chiederti l'età..- esclamò schietta Vivi
-Lo so! Però..-
-E poi non è così tanta la differenza.. perciò smettila di farti problemi amò..- finii il caffè e mi alzai
-E adesso dove vai?!- mi chiese Mina
-Vado a dare da mangiare agli animali..ci vediamo al campo di granturco..- indossai i calzini e gli stivali di gomma con suola antiscivolo ed uscii.

Una volta fuori, respirai a pieni polmoni fissando il cielo limpido, mentre la brezza tiepida mi scompigliava i lunghi capelli neri mossi che avevo legato in una coda alta.
Feci un altro respiro profondo e quando mi voltai notai un bbcream corpo muscoloso avvolto da un paio di jeans strappati, una maglia bianca che non lasciava niente all'immaginazione, lunghi capelli mossi scompigliati dal vento e un paio di occhi profondi e penetranti trafiggermi da parte a parte

Cazzoooo..come può essere così figo anche appena sveglio!

Lo salutai con cenno della mano accompagnato da un atono "buongiorno" e lo vidi ricambiare impercettibilmente il cenno con la testa, dopodiché accelerai il passo sparendo dalla sua visuale.

Con cautela entrai nel pollaio, aprii le porticine e dopo aver riempito le vasche con il mangime, feci rumore in modo tale da farle uscire e presi il cesto per raccogliere le uova.
La mia mente viaggiava all'immagine di Jungkook di poco prima e mi chiesi del perché del suo comportamento, infondo non gli avevo fatto nulla perciò, come al mio solito, cercavo risposte per giustificare i suoi atteggiamenti e comportamenti verso di me, anche laddove non ce n'erano.

Una canzone abbastanza vecchia "When you believe", tratta da uno dei miei cartoni animati Disney preferiti "Il principe d'Egitto", iniziò a girarmi in testa e ne canticchiai qualche parola, avvolgendomi nella mia bolla di solitudine, e non mi accorsi della presenza silenziosa dietro di me; quando mi voltai per riporre il cesto con le uova, per poco non mi venne un infarto
-Ma che cazzo fai?! Ma tuttu scimunitu si?!- vidi il suo sguardo indugiare su di me, piegare la testa di lato e sorridermi malizioso
-Ma chi riri?!- iniziò ad avanzare verso di me e di istinto abbassai lo sguardo e indietreggiai finendo contro il muro adiacente al pollaio.

FROM ITALY WITH LOVE- Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora