CAPITOLO 7

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Vivi Pov.:
Il viaggio a Busan era stato più proficuo di quel che immaginavo e ci aveva portato altri cinque clienti per l'esportazione dei nostri prodotti in territorio nazionale.

Avevo sentito spesso le ragazze in quei giorni lontana da loro: le cose alla fattoria proseguivano bene, ma non avevo avuto il coraggio di chiedere di Jimin.

Jimin

L'ultima volta che l'avevo visto fu il giorno che partii per Busan.
Mi guardava con quei suoi occhi dolci e malinconici, come un cucciolo guarda il padrone andare via, e sentii un profondo vuoto al cuore.

Non ci eravamo più rivolti la parola, dopo quel bacio che gli diedi nel pieno della mia sbornia, ma non per causa sua ma perché ero io la stupida.

Sapevo che Jimin, se solo glielo avessi chiesto, sarebbe stato d'accordo nel parlarne, ma dovevo ammetterlo...ero una vigliacca!

Erano le 23:30 del 9 novembre.
Ero riuscita a concludere tutti gli incontri di lavoro e avevo chiesto ad Arthur di tornare a casa almeno un giorno prima, visto che il giorno successivo sarebbe stato il mio compleanno, ma c'era stato un problema con un contratto ed eravamo finiti per partire solo dopo cena.
Arthur mi riaccompagnò a casa e si stiracchiò
-Eccoci! Wow! Stai facendo miracoli!- esclamò stupefatto guardandosi attorno
-A che ti riferisci?!- chiesi sorridendo
-Alla fattoria! Non sembra nemmeno lo stesso posto in cui vi ho lasciate mesi fa..-
-Grazie Arty! Ma non è solo merito mio..il merito va anche alle mie sorelle e ai nostri lavoratori..sono fantastici!-
-Quindi siete riuscite a trovare un punto d'incontro con loro!?-
-Si certo! Be' è stato difficile all'inizio ma...adesso siamo una grande famiglia!-
-Sono contento! Ma è strano...- guardai la sua espressione pensierosa
-Perchè è strano?!-
-Perchè a sentire il precedente proprietario non sono tipi molto propensi a...come dire..lavorare per le donne!! Avevo anche ricevuto una telefonata da parte di uno di loro..volevano che li aiutassi a  trovare un altro posto di lavoro..- sgranai gli occhi

..volevano davvero andarsene?!

Cercai di rimanere neutra e fissai lo sguardo di fronte a me
-..e..ti hanno più contattato?!-
-Si..mi hanno ringraziato e detto che non volevano più andarsene..che avevano trovato un motivo...non so a cosa si riferivano ma..devo ammettere che sono strani..- sorrisi sotto i baffi a quelle parole e il cuore si scaldò

...un motivo...che fossimo noi?!

Mi risvegliai dai miei pensieri e guardai Arthur
-Bé..grazie mille per gli ingaggi di lavoro e per avermi riaccompagnata!-
-Figurati! Eri di passaggio prima di tornare in città! È stato un piacere!- scesi dalla macchina, presi il mio trolley e agitai la mano a mo' di saluto mentre Arthur andava via.

Mi diressi verso casa e lanciai un'occhiata alla dépendance: le luci erano spente e c'era silenzio.
Puntai gli occhi sulla finestra della camera di Jimin e sospirai
-..spero di poterti parlare..mi sei mancato..- lo sussurrai, come se una parte di me sperasse con tutta sé stessa, che lo potesse sentire.

Sospirai ancora, presi la chiave ed aprii.
Non c'era nessuno.
Guardai l'orologio

...le 23:35pm.

Andai in cucina per mangiare qualcosa e sul tavolo trovai delle candele bianche accese, petali di fiori rossi e due pacchi regalo nero e oro con un biglietto sopra.
Presi il biglietto e lessi
-"Preparati e segui le luci.."..- aprii il primo pacco e rimasi senza parole.
Nel primo pacco, trovai un abito corto nero aderente, con scollo a cuore e bolerino trasparente con vari punti luce e bottone gioiello.

Nel primo pacco, trovai un abito corto nero aderente, con scollo a cuore e bolerino trasparente con vari punti luce e bottone gioiello

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FROM ITALY WITH LOVE- Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora