CLEXA ENDGAME

CAPITOLO 18

clarke's pov

siamo finalmente ad Azgeda.
Lexa non ha un briciolo di paura, lo percepisco dal suo sguardo, dal sul comportamento sicuro.
Io invece, beh ho paura, non di quello che possono farmi, non mi interessa, ho paura che mi possono portare via Lexa.

Mentre sono avvolta dai miei pensieri, sento una mano toccatemi la spalla, è lexa.
"ehi clarke, tutto okay"
mi giro verso di lei,
"lexa, ti prego, dimmi che sta volta, qualsiasi cosa accada, anche se ci dichiareranno guerra, tu non te ne andrai"
"non ma ne andrò promesso, ora andiamo"
mi prende per mano ed insieme ci incamminiamo per la città.

Stiamo per entrare nella porta principale, al suo interano troveremo Ontari.
Lexa bussa e le porte si spalancano davanti a noi;
senza parlare ci ritroviamo davanti ad Ontari.

"wanheda ed heda davanti a me, a cosa devo questo onore"
dice con un sorriso davvero irritante,
"ontari dobbiamo rivedere il nostro accordo"
dice lexa con aria sicura
"sapevo che prima o poi saresti venuta, fai tanto la forte, ma tu senza questa piccola biondina non sei nessuno e lo sai"
"non sarò nessuno, però sapere che con lei sono qualcuno mi basta"
"oh, da quando la forte, odiosa e fredda lexa kom trikru è diventata così schifosamente sdolcinata"
"non siamo qui per giocare ontari"
intervengo io,
"mhh biondina va bene, che volete"
"il nostro accordo continuerà, ma escludersi da quest'ultimo la distanza tra me e clarke"
una risata di Ontari invade la stanza,
le vorrei tanto dare un pugno in faccia;
"tu pensi davvero che possa fare una cosa del genere, avete i clan più forti, siete le più forti sulla terra, si vi alleate potreste distruggere tutto e tutti, quindi no mai"
"noi non vogliamo distruggere nessuno"
intervengo io ancora più nervosa;
"vi do 24 di tempo, o voi due e quindi la guerra oppure salutatevi e regnerà la pace, ci vediamo domani"
due terrestri arrivano e ci portano fuori dal "palazzo" prima che noi avessimo il tempo di controbattere.

Ho paura di quello che vorrà fare lexa, da un lato penso che metterà avanti il suo popolo come ha sempre fatto, dal altro spero che penserà a lei, a me, a noi.
Non posso permettermi di perderla non di nuovo, anche se questo significherà affrontare una nuova guerra, non mi importa, se avrò lei al mio fianco non mi importa di niente.