CAPITOLO 27

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clarke's pov

vedo tutto nero, c'è solo il buio attorno a me, solo buio e nient'altro, c'è un silenzio assordante, un silenzio spettrale.
Non sento niente, a stento sento me stessa, non so cosa mi stia succedendo, l'ultima cosa che ricordo è il viso della donna che amo, è il viso di lexa.

raven's pov

"abby, è più di una settimana che lexa non lascia la stanza di clarke, dobbiamo fare qualcosa per lei, non riesco a vederla così, non l'ho mai vista così"

ormai questa conversazione sta andando aventi da giorni, lexa è ancora in quella stanza a darsi colpe inesistenti e sinceramente non so per quanto reggerà tutto questo.
La voglio aiutare e lo voglio fare per clarke.

"hai ragione raven, ma cosa possiamo fare, la conosci, finché clarke non si sveglierà lei rimarrà lì, non ci possiamo fare niente"

"vado a parlare, almeno ci provo"

esco dalla stanza di abby e mi avvio verso quella dov'è c'è lexa con clarke, non ho mai adorato lexa, ma so che clarke non la vorrebbe vedere così, ed io devo fare qualcosa per non concentrarmi sulla mia migliore amica in coma.
Dopo quello che le è successo, non mi sono mai sfogata, ho lasciato che tutti piangessero e si confidassero con me, ma io non ho fatto altrettanto perché so che se cominciassi non finirei più.
Solo al pensiero di non
avere più clarke nella mia vita, un senso di vuoto e dolore mi invade il corpo.

Finalmente arrivo nella camera di clarke e ovviamente c'è lexa.

"ehi"
dico avvicinandomi con molta calma

"raven, ciao"

"come va?"

"come può mai andare, guardala"

"lexa...non puoi continuare così, devi reagire, lei non vorrebbe vederti così"

"raven lo so, ma non riesco, non c'è la faccio, non sarebbe giusto"

"lo capisco, ma clarke ama la terra, ama la vita, ama te, e visto che
ora lei si sta perdendo tutto
quello che ama, dobbiamo
viverlo noi per lei, così gli lo
racconteremo al suo risveglio"

vedo una lacrima rigare il viso di lexa,
non l'ho mai vista così debole è vulnerabile.

"raven apprezzo tantissimo tutto questo, ma non posso, almeno ora non riesco"

mi avvicinai e l'abbraccia.
Fu un abbraccio spontaneo, sincero, un abbraccio di cui entrambe avevamo bisogno.

CLEXA ENDGAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora