Capitolo 8

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Mi sono ripresa. Succede sempre così, mi sfogo e poi mi riprendo. Pomeriggio abbiamo la partita di pallavolo contro la 2D. Finalmente! Ho aspettato questo momento per troppo tempo. Alle 4 devo essere puntuale a scuola. Infilo velocemente il completino della nostra squadra, metto i calzettoni, le ginocchiere, prendo il borsone e mi avvio a piedi. Il freddo mi penetra dentro e non vedo l'ora di arrivare. Rifletto sul mio pianto di poche ore fa. Penso che non devo cambiare, non so neanche cosa...figuriamoci. Un giorno, forse, troverò il ragazzo che mi accetterà per quella che sono e per lui non dovrò cambiare. Un giorno...appunto. Non ora. Al momento penso per me, mi prendo cotte ma so che passeranno. Non voglio stare dietro a un ragazzo che neanche mi nota. Sono quasi arrivata. Ancora davanti la porta della scuola non ci sono le altre. Vedo solo le stronze, e sinceramente non mi va di avvicinarmi. Aspetto davanti le scale che arrivi qualcuno. Dopo cinque minuti le vedo arrivare un po' stanche della camminata.

"Hey, ciao ragazze! Pronte?"

"Ciao Eva, direi di si."risponde Alison.

Ci salutiamo e ci avviamo verso l'ingresso. Le stronze ci guardano ma non fanno nessun gesto restano solo in silenzio. Il prof Dante ci fa cenno di entrare. Alcuni dei nostri compagni si sono già posizionati per vedere la partita, ci stanno salutando. Poi notiamo anche altri ragazzi di altre classi che aspettano di vedere la partita. Da lontano vedo Enea. Ma cosa ci fa qui? Non gioca la sua classe... OK. RESPIRA. IGNORALO. Si sente guardato e si gira con indifferenza verso il mio gruppo, ma io mi giro di scatto senza far capire niente alle altre. La partita sta per iniziare. Siamo tutte pronte e cariche per dare il massimo. Iniziamo. Passano 10 minuti e noi siamo in vantaggio, sto dando il meglio di me. Sento l'adrenalina che pulsa nelle mie vene. Dai che stavolta vinciamo! Mi concentro a non pensare a Enea, lo scruto velocemente prima della battuta e poi continuo. Oddio. Sono nervosa. Il primo set è nostro, Sharon fa l'ultimo punto. Tutti ci congratuliamo con lei. Cambio campo. Palla loro. Sono arrabbiate,vogliono vincere. Siamo più combattive di prima. Facciamo 5 punti di fila. Giorgia, Alison ed io siamo sotto rete. Marta, Sofia e Sharon coprono il centro campo e i laterali. Questo set potrebbe essere decisivo per noi. Dobbiamo mettercela tutta. Siamo in netto vantaggio, manca poco. Ultimo punto: batte Alison. La tensione sale per entrambe le squadre. Il rimbalzo del pallone e poi schiacciata. Punto! Evviva, abbiamo vinto. Esultiamo come non abbiamo mai fatto, ci abbracciano e gridiamo. Siamo troppo felici. Le "stronze" prese alla sprovvista vanno negli spogliatoi, e anche noi ci andiamo a cambiare. Enea e il suo gruppo stanno uscendo, lui resta davanti la porta e fa una chiamata. Noi usciamo dagli spogliatoi stanche ma felicissime. Passo accanto a lui, lo guardo. Lui mi guarda e accenna un sorriso, lo guardo e ricambio. ODDIO. MI HA GUARDATA. Tutto bolle dentro me, il cuore batte forte e sudo. Ho le mani sudate e il viso caldo. Sarò rossissima. Che vergogna! Se ne sarà accorto? Spero di no, odio la mia predisposizione ad arrossire ad un semplice cenno. Devo controllarmi.

Io e le ragazze decidiamo di andare a prendere qualcosa per festeggiare. Passiamo per la piazza principale e andiamo nella nostra rosticceria di fiducia: da Giacomo, il cugino di Giorgia. Prendiamo un tavolo e aspettiamo per ordinare. Giacomo viene per prendere gli ordini,parliamo un po' e gli raccontiamo della nostra vittoria contro le stronze. Si congratula con noi e torna al suo lavoro. Sono immersa nei miei pensieri, sono completamente in un altro mondo. Penso a Enea anche se non dovrei farlo, mi ha guardata e mi ha pure sorriso! Forse si è accorto del mio interesse per lui o forse lo ha fatto per essere gentile. Qualsiasi sia il motivo lo ha fatto. E mi ha reso felice.

"Eva, sei con noi? Hey!":chiede Sharon.

"Si ragazze scusate, ero un po' persa nei miei pensieri..."

"Lo avevamo intuito":disse Giorgia.

Abbozzo un sorriso e inizio a mangiare:un calzone e patatine fritte. Mangiamo, siamo molto affamate. Dobbiamo recuperare le energie perse. Discutiamo,parliamo, ridiamo e scherziamo. Ma io sono ancora un po' immersa nei miei sogni. Non riesco a non levarmi dalla mente quel suo sorriso così perfetto e smagliante. I suoi occhi mi scrutavano, stavo morendo. Quegli occhi verdi penetravano in me, il suo sguardo scrutatore mi avrà fatto arrossire. Solo al pensiero mi sento morire dentro, sono troppo felice. Finita la serata, ci salutiamo. Chiamo mia madre e lei mi viene a prendere quasi subito.

"Hey campionessa, come è andata?"

"Bene mamma, abbiamo vinto! Le abbiamo stracciate!"

"Bravissime veramente, complimenti! Ora puoi essere soddisfatta visto che era quello che volevate."

Scendiamo dalla macchina e saliamo a casa. Poso il borsone, vado a fare una doccia, metto il pigiama e mi avvio in cucina.

"Cosa guardiamo stasera?":chiedo alla mamma.

"Avevo in mente di vedere un film strappa lacrime, che ne dici di Ghost ?"

"Si va benissimo."

Mettiamo il DVD e ci sdraiamo sul divano.

Finito il film mi avvio in camera: saluto mamma, le auguro la buonanotte e vado a coricarmi.

Non riesco ad addormentarmi, penso ancora ad Enea. In fondo la notte è fatta anche per pensare. Molti aspettano questa parte della giornata per piangere se ne hanno voglia, per pensare o per attendere un messaggio che ti fa addormentare con il sorriso sulle labbra. Enea... Enea...Enea...Ok.Ora basta! Sono troppo sognante, è stato solo un gesto. Forse voleva essere solo gentile. Eva non sognare e no farti film mentali. Assopita dai miei pensieri mi addormento con le mani fredde e il cuore caldo♥.


Insieme saremo feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora