Capitolo 2

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I rumori dei pensieri sono incessanti, ti ronzano dentro come tante vocine che non ti fanno dormire e a volte dal forte rumore ti metti a piangere. Non ne puoi più di loro, vorresti lasciarli ma ritornano di nuovo più opprimenti di prima!
"Evaa è prontoo!":mia madre mi chiama per pranzare. Dal giorno della morte di mio padre è cambiata, sorride di meno e piange di più. La distanza l'ha distrutta creando un vuoto incolmabile. Cerco di aiutarla e cerco di renderla felice, non voglio pesare molto per lei. So che la vita è difficile da quando mio padre se ne è andato ma io cerco di essere forte, trattengo le lacrime e vado avanti. Riusciamo a mantenerci grazie allo stipendio di mia madre. Io cerco sempre di aiutarla facendo del mio meglio e cercando di sostenerla il più possibile. Prima di iniziare a studiare mi sdraio un po'sul divano e con le cuffiette alle orecchie ascolto della buona musica. Mi piacciono diversi generi di canzoni, non ho dei gusti precisi, nella mia vita niente è qualcosa di certo. Ho bisogno di rilassarmi, domani disputeremo la partita di pallavolo contro le ragazze della 2D, le chiamiamo "le stronze". Si sentono le migliori, le più accattivanti e prepotenti. Sentono di poter fare degli altri quello che vogliono, burlandoli e prendendosi gioco di loro. E di me. Non le sopporto proprio!
La mia squadra è abbastanza unita, mentre giochiamo ci mettiamo il cuore, in quel campo non accettiamo sconfitte! Marta è la ragazza dai mille fidanzati così alta che le sue sciacciate in volo potrebbero essere letali per chi le prende in testa, Sofia è la ragazza maschiaccio sempre pronta a difendere la squadra quando qualcosa non va bene, Sharon è la mia migliore amica e ha il lancio più forte di tutte, Alison è la gatta morta ma simpatica sempre pronta con stile a sconfiggere le avversarie, Giorgia è "l'ammazza stronze"combattiva e giustiziera, poi ci sono io che sono il capitano della squadra e in quel campo metto tutta me stessa.

Sharon mi chiama al cellulare.
"Hey Eva,come va?"
"Ciao Sharon, apposto tu invece che combini?"
"Niente ero al pc,tu? Sai, sono preoccupata per la partita di domani."
"Niente al solito, stai tranquilla andrà tutto bene,avremo la meglio vedrai! Siamo o non siamo le migliori?!"
"Oh... sì! Quella era una domanda retorica! Spero che gli allenamenti siano bastati per essere pronte domani, non vorrei che le stronze ci trovassero impreparate":disse Sharon incerta.
"Ricorda che noi siamo una squadra, l'unione fa la forza e siamo abbastanza affiatate da poter vincere qualsiasi partita...domani in quel campo dobbiamo metterci l'anima, dobbiamo fare del nostro meglio, dobbiamo stracciarle e se non vinciamo questa partita possiamo dire addio ai campionati finali. Non pensiamoci più, andrà tutto bene,me lo sento."
"Sempre la solita ottimista!":sottolineò Sharon ridacchiando.
La conversazione continuò per buona parte della serata. Noi siamo fatte così, abbiamo tanto da raccontarci anche se ci vediamo ogni giorno. Questa è la vera amicizia. Saper resistere a tutto...alla distanza, al silenzio e al tempo. Conosco Sharon da quando andavamo alle elementari, la nostra è un'amicizia con delle profonde radici. Sharon sa ascoltarmi, sa piangere con me, mi supporta, mi fa tornare il sorriso, mi accompagna nelle nostre insolite avventure, mi ascolta e sa essere un'amica. Lei oltre a essere una magnifica persona, è pure molto bella. È alta, ha i capelli biondi lisci lunghi e occhi azzurri. Lei ha un suo stile, sa vestirsi bene. Riesce sempre ad evidenziare ogni piccolo dettaglio nel suo singolare abbigliamento. Lei è forte, lei è una di quelle persone che sa come si vive, lei sa sognare, sa cacciare i brutti pensieri. Lei è una di quelle persone da tenere vicino e da cui trarre importanti insegnamenti. Lei è speciale. Stacchiamo la telefonata augurandoci la buonanotte.

Guardo la sveglia ed è quasi mezzanotte. Mi sembra il momento di andare a dormire. Già mia madre mi ha richiamata più volte!
Mi sfilo i jeans e la mia felpa rossa preferita, infilo il pigiamone in pile rosa, mi infilo sotto le coperte, spengo la lampada e mi accoccolo al cuscino aspettando il nuovo giorno.
Sono molto stanca, riflettere e pensare è molto stancante anche se non sembrerebbe. La mente si sforza per dimenticare e il cuore si sforza per non scoppiare. Mi faccio trascinare dal buio della notte e mi addormento cullata dai miei sogni che non hanno radici certe.


Insieme saremo feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora