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"Changbin, entra pure

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"Changbin, entra pure." Disse l'uomo di mezza età quando sentì bussare alla porta.
"Mi ha fatto chiamare padre?" Chiese entrando dentro il suo studio.
"Si, siediti." Fece la stessa cosa anche lui mettendosi dietro la scrivania. "Abbiamo ricevuto minacce di morte." Il figlio lo guardò impassibilmente, non era la prima volta che la loro famiglia riceveva minacce, infondo erano la famiglia più importante della Corea del Sud. "Verso di te."
"Verso di me?" Domandò sorpreso, non l'avevano mai preso di mira in diciannove anni della sua vita.
"Si, verso di te figlio. Perciò io e tua madre abbiamo deciso di prendere delle precauzioni." Continuò guardandolo.
"Che precauzioni?" Chiese, aveva paura chi sa cosa si sarebbero inventati i suoi genitori.
"Una guardia del corpo." Rispose semplicemente.

"Cosa?!" Esclamò Changbin alzandosi di colpo, da quando era nato era sempre stato contro i bodyguard, non li sopportava, erano sempre con lui, non potevano lasciarlo da solo neanche un secondo, erano opprimenti.
"Lo so cosa pensi dei bodyguard. Ma è la soluzione più logica. Oppure vuoi restare chiuso in casa finché non troviamo i colpevoli?" Domandò retoricamente suo padre.
"Va bene il bodyguard." Sussurrò debolmente sedendosi di nuovo.
"Vedo che ragioni." Disse sorridendo. "Puoi andare adesso." Indicò la porta per fargli capire che il loro colloquio era terminato. "Ah, un'ultima cosa Changbin." Lo richiamò. "Il tuo bodyguard arriva dopodomani." Il minore stava per ribattere ma si trattenne.

Quando ritornò in camera la prima cosa che fece fu quella di chiamare Jisung in cerca di conforto.
"Era ora che avessi anche tu un bodyguard." Fu la sua risposta dopo aver sentito la situazione. "Scusa eh, ma tra noi sei l'unico che non ce l'ha ancora."
"Com'è averlo?" Chiese ignorando quanto aveva appena detto.
"All'inizio ti sembrerà strano, infondo eri abituato a stare da solo. Ma dopo un po' ci farai l'abitudine. L'unico consiglio che posso darti è quello di fartelo amico."
"Ma non sarà strano dopo?"
"Oh, parla per te io e Changmin siamo ottimi amici!" Esclamò l'amico e Changbin fu sicuro di aver sentito un 'esattamente' anche da parte della guardia del corpo del suo amico.
"Uff..." Disse sbuffando. "Adesso devo andare. Ci sentiamo Jisung." Dopo avere chiuso la chiamata rimase un po'a fissare il soffitto. Odiava essere "importante". Guardò un'altra volta il telefono per poi decidere di mettersi a fare altro.

Quella mattina la giornata era cominciata veramente male. Ieri sera aveva messo male in carica il telefono perciò era praticamente scarico. Il suo PC non voleva accendersi. Il suo gatto era sparito e i suoi cereali preferiti erano finiti. Si proprio un inizio di merda per i suoi gusti. Sbuffò, riprovò per la millesima volta ad accendere il PC e alla fine si rese conto che anche questo era scarico, perciò era ovvio che non si accendeva. Il telefono nel frattempo si era caricato e il  gatto era sotto il letto a dormire tranquillamente. Era sveglio solo da due ore ma voleva già porre fine a quella giornata.
Mandò un veloce messaggio a Felix chiedendo se volesse uscire a fare un giro e il minore aveva accettato, grazie a Dio.

"Madre, padre. Io esco!" Esclamò ormai vicino alla porta.
"Dove pensi di andare Seo Changbin?!" Lo fermò la voce di sua madre.
"Dimmi madre che succede?" Domandò facendo il dolce.
"Non ingannarmi. Vieni in studio di tuo padre. Forza." Lo esortò.
"Okay, Okay. Dopo posso andare da Felix? Dobbiamo uscire insieme." Si, stava chiedendo il permesso a sua madre.
"L'importante è che ti muovi dopo fai quello che vuoi. Ed adesso entra." Detto ciò busso alla porta, ricevendo poco dopo il permesso di entrare.
"Changbin." Lo richiamò suo padre. Davanti a lui c'era una persona girata di spalle. "Lei è la tua nuova bodyguard. Park Hyun. Hyun, lui è mio foglio Seo Changbin. Sarà lui che dovrei proteggere a costo della vita." Disse indicando suo foglio.
"Sarà un onore signorino." Si inchinò, per poi rialzarsi e mettersi a parlare di qualcosa con suo padre.

Changbin in tutto questo era in uno stato di shock, lo sapeva si che sarebbe arrivato presto una guardia del corpo, ma non si immaginava mica una donna. Mettiamolo subito in chiaro, il ragazzo non aveva niente contro il sesso del suo, anzi sua bodyguard. Ma voi avete mai visto una guardia del corpo femmina? Bhe, Changbin no. Dopo essersi ripreso dallo schock iniziale la osservò. Era poco più alta di lui, i capelli erano corti, le arrivavano poco sopra dell'orecchio, neri, gli occhi castani ed era di corporatura robusta. In quel momento indossava un completo elegante.

"Changbin, non dovevi uscire con Felix?" Richiamò l'attenzione di tutti sua madre, lui annuì. "Allora è meglio che vai."
"Figlio, aspetta. Hyun verrà con te." Disse suo padre. Voleva controbattere, ma sarebbe stato inutile, annuì per la seconda volta.
"Signori Seo." Si congedò Hyun. "Signorino Seo può aspettare un secondo che mi cambio?" Chiese. Changbin annuì confuso e scosso. Non era abituato a sentirsi chiamare così. Anche i domestici lo chiamavano per nome oramai. Hyun lo stupì per la seconda volta, ci aveva solo messo cinque minuti a cambiarsi e non sembrava neanche una guardia del corpo.
"Possiamo andare signorino." Lo informò mettendosi dietro di lui. Changbin non disse niente, andò solo verso una delle macchine e ci salì sopra, stessa cosa fece Hyun mettendosi davanti a lui.

"Hyun, perché ti sei cambiata?" Chiese curioso. Cosa c'è che non andava negli abbigliamenti che indossava fino a pochi minuti fa?
"Se restavo vestita con i miei precedenti abiti sarei saltata troppo all'occhio singorino." E dopo quella semplice risposta un silenzio calò tra i due.

" E dopo quella semplice risposta un silenzio calò tra i due

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[⛓️] 𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐜𝐭 ❲𝐬𝐞𝐨 𝐜𝐡𝐚𝐧𝐠𝐛𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora