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Changbin aprì gli occhi e guardò l'orologio posto sopra il comodino, erano le 10 della mattina

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Changbin aprì gli occhi e guardò l'orologio posto sopra il comodino, erano le 10 della mattina. La casa era stranamente silenziosa così si alzò ed andò a vedere se per caso Hyun era in cucina, ma non vide nessuno. Cominciò a farsi prendere dal panico. Guardò velocemente anche nelle altre stanze ma non trovò niente, non c'era traccia della ragazza. Osservò per ultimo il divano, su un lato erano disposte alcuni coperte piegate e dei cuscini, ma non c'era traccia di lei.
Le gambe li tremavano leggermente e il fiato stava cominciando ad accelerarsi, stava avendo un attacco di panico? L'unica volta che lo aveva visto era stato con Jisung più o meno un anno fa e non aveva per niente una bella cera.
Sentiva il cuore come se dal patto si fosse spostato nella gola, faceva fatica a respirare, le mani sudavano e tremavano leggermente ed infine li stava per scoppiare la testa. Calde lacrime cominciavano a scendere lungo il suo viso stanco e dei singhiozzi silenziosi si unirono al tutto.

Quando ad un certo punto la porta si aprì. Hyun era appena tornata dopo essere scese al bar sotto casa per prendere la loro colazione. Appena vide il ragazzo seduto per terra in mezzo al salotto corso verso di lui, facendo cadere le brioche che aveva appena comprato. Urlò il nome di Changbin cercando di farlo venire in qua, sembrava come in uno stato di trance.
Hyun era nel panico, non sapeva che fare, chiamarlo non serviva e niente così fece l'unica cosa che li venne in mente, tirarli uno schiaffo in faccia.
Non servì a calmarlo, ma almeno si rese conto della presenza della ragazza.
"Changbin, Changbin, guardami per favore." Sussurrò la ragazza con gli occhi lucidi, li faceva male vedere il minore in quelle condizioni. "Respira, okay?" Domandò prendoli la mano. "Stringi forte la mia mano e respira." Continuò stringendolo forte. Dopo qualche minuto il respiro si calmò e Changbin sembrò calmarsi.
"Ti prego, non abbandormi." Disse abbracciando la ragazza piangendo.
Appena non aveva visto Hyun quella mattina la era fatto prendere dal panico, pensava che qualcuno le avesse fatto qualcosa o che lo avesse abbandonato.
Non aveva mai capito quanto facesse affidamento a quella persona fino a quel momento.
"Non andrò da nessuna parte." Rispose accarezzandoli i capelli castani. "Adesso vai a lavarti il viso con l'acqua fredda e dopo facciamo colazione insieme, va bene?" Chiese sistemandoli i capelli, lui annuì semplicemente.

"Spero che la brioche vada bene." Disse porgendoli la tazza con il caffè.
"Grazie." Sussurrò prendendo la tazza calda in mano.
"Per alcuni giorni sarò fuori casa, devo controllare i dintorni a vedere se è sicuro o meno." Lo informò ad un certo punto. "Così, quando avrò controllato potrai uscire anche tu." Finì sorridendo dolcemente.
Changbin annuì solamente.
"Changbin, lo so che questa situazione è stressante, ma dobbiamo cercare di resistere, ok? Non devi darla vinta a quella persone." Disse prendoli dolcemente le mani.
"Ok, cosa vuoi oggi per pranzo? Proverò a cucinare qualcosa, mia nonna tempo fa mi aveva insegnato a fare la pasta italiana, ti va di provarla?" Chiese.
"Va bene."
"Perfetto, tu vai pure a riposarti, ti chiamerò io quando sarà pronto."
Dopo circa mezz'ora Hyun bussò alla porta della camera di Changbin e lo trovò a scrivere su un quadernino.
"È pronto." Lo informò, così lo chiuse ed andò a pranzare con Hyun.
"Io devo continuare a controllare in giro Changbin. Ti va bene stare da solo per qualche ora?"
"Vai tranquilla, non sono un bambino."
"Ecco prendi questo." Disse porgendoli una scatola, al suo interno c'era un vecchio telefono, di quelli con i tasti. "Dentro c'è solo il mio numero. Se succede qualcosa chiamami. Usa solo questo, perché è vecchio e non è rintracciabile. Per qualunque cosa chiamami, cercherò di arrivare il prima possibile, va bene?"
"Va bene, grazie Hyun." Rispose sorridendo leggermente, adesso che aveva un modo per contattarla si sentiva più al sicuro.
"Perfetto, io esco, ci vediamo dopo." Esclamò uscendo di casa.

"Per quanto ancora vorrai andare avanti Hongjoong?" Domandò Hyun osservando il ragazzo dai capelli biondi davanti a lei.
"Il piano non è ancora sicuro al cento per cento." Controbbatè lui. "Comunque come sta il figlio dei Seo?"
"In trauma." Rispose. "Grazie a voi." Finì con disprezzo.
"Non dirmi che ti sei affezionata a quel ragazzino Hyun." La prese in giro Yunho.
"Taci Yunho, non è vero!"
"Hyun, devo farti un promemoria?" Chiese ironicamente Hongjoong. "Tu sei là solo per spiare la famiglia Seo, sei un'infiltrata, un impostare, una spia. Il nostro obiettivo è quello di vendicarci contro di loro. Cerca di non fare troppa amicizia con il nemico. O devo ricordarti cosa ha fatto, cosa ci ha fatto?" Concluse con ribrezzo.
"Me lo ricordo benissimo Hongjoong, non preoccuparti." Rispose con voce fredda. "Quando avrete deciso qualcosa mandatemi un messaggio, aspetterò notizie." Disse uscendo dal magazzino abbandonato.

" Disse uscendo dal magazzino abbandonato

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[⛓️] 𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐜𝐭 ❲𝐬𝐞𝐨 𝐜𝐡𝐚𝐧𝐠𝐛𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora