Strano...

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"Ma è impossibile" disse Sero mentre buttava la carte che gli rimanevano sul tavolo.
"Cosa vuoi che ti dica? Sono semplicemente troppo forte" replicò Mina pavoneggiandosi.
"Sei troppo fortunata semmai" puntualizzò Kaminari.
"Sappi che queste accuse mi feriscono profondamente" disse fingendosi offesa "ma come darti torto" aggiunse con uno sguardo sognante "effettivamente sono anche la ragazza più fortunata del mondo" si lasciò cadere all'indietro finendo con la testa sulle gambe incrociate di Kirishima "ed eccone la prova" aggiunse con tono dolce mentre passava la mano sul suo petto, gli fece l'occhiolino.
Il ragazzo, che era divenuto leggermente paonazzo, guardò da un'altra parte con un'area estremamente imbarazzata, mentre giocherellava coi capelli rosa della sua ragazza.
Era sempre molto impacciato quando si trattava di comportarsi da fidanzati davanti ad altre persone. In privato non aveva problemi a mostrarsi dolce ed affettuoso, ma quando c'erano i suoi amici era sempre attento a mostrare il suo amore ad Ashido ma tentando di non risultare stucchevole per gli altri, cosa che non era sempre facile. Cercava di bilanciare le attenzioni date agli amici e quelle date alla fidanzata, cosa che a Mina riusciva decisamente più naturale, essendo una persona molto socievole ed alla mano, o, più semplicemente, non le importava e si comportava come voleva noncurante dell'opinione altrui.
I due si erano rincontrati il primo anno, dopo essersi già conosciuti alle scuole medie, lui era cambiato molto, e non solo fisicamente, diventando più muscoloso ed allenando il suo quirk per i test d'ingresso fisici della UA, ma anche nel carattere, era più sicuro di sé, più convinto e, grazie al tirocinio da Fatgum, aveva superato le sue paure diventando, almeno nello spirito, l'eroe che avrebbe voluto essere. Mina, che non lo aveva mai considerato più di un semplice amico prima di ritrovarsi nella nuova scuola, rimase piacevolmente colpita dalla persona che era diventato, così decise di dargli una chance ed iniziarono ad uscire insieme. Si trovava bene con lui, era molto dolce e premuroso, sempre pronto a mettersi a disposizione degli altri, inoltre lo trovava estremamente attraente, aveva sempre avuto un debole per ragazzi muscolosi, quindi Ejiro era la persona perfetta da quel punto di vista, la eccitava sempre poter passare le mani su quel corpo atletico e scultoreo.
Kirishima non si aspettava certo di attirare l'interesse di Mina, ma ne fu molto felice, aveva sempre avuto una cotta per lei, anche se fino a quel momento aveva messo da parte quei sentimenti per potersi concentrare al meglio su sé stesso, la trovava molto socievole e divertente, oltre che bellissima, aveva un corpo perfetto ma si era innamorato principalmente dei suoi occhi, sembravano ambra lucente immersa nella notte più buia.
Così quello che era iniziato come semplice interesse si trasformò in qualcosa di più, divennero la prima coppia ufficiale della classe, e per un bel po' l'unica, ma ormai, dopo quasi due anni, per tutti era come se fossero un duo da sempre.
"Sei sempre così esagerata, sono io quello fortunato tra i due"
"Aaaawww" esclamò Kaminari con aria dolce.
Katsuki guardò con espressione disgustata tutti e tre.
"Stavolta, incredibilmente, devo dare ragione a Bakugo, troppa dolcezza per me" disse Sero fingendo di trattenere dei conati di vomito.
"Uff, siete solo delle persone tristi, Kami si che mi capisce"
La ragazza si rimise in ginocchio per poi sporgersi verso il ragazzo con la saetta sui capelli ed abbracciarlo.
"Solamente perché è da più di un anno che vive nella friendzone, non ha le palle di farsi una propria relazione quindi si accontenta di guardare le altre"
"Fottiti Sero, questa cosa non era necessaria"
"Ha ragione, povero il mio Pikachu"
Ashido iniziò a passare la mano nei suoi capelli per consolarlo.
Bakugo stava osservando la scena, patetica ai suoi occhi, con aria disinteressata quando guardò verso Ejiro, aveva l'espressione cupa e pensierosa, pensò che era strano dato che solitamente era di buon umore.
Gli diede un colpetto al braccio richiamandolo dai pensieri in cui era immerso.
"Tutto ok?" disse a bassa voce in modo che non lo notassero gli altri ma col tono abituale.
Aveva la sua solita espressione arrogante ma l'altro ragazzo capì che si era preoccupato per lui.
"Si si, tutto apposto, mi ero solo distratto"
Fece comparire un sorriso, anche se non sincero, per rassicurare l'amico.
"Piantatela voi due" intimò con fare aggressivo a Sero e Kaminari, che si stavano scrutando con sguardi adirati "non siete dei dannati bambini dell'asilo"
Mina lasciò Denki, che si risistemò i capelli, anche se non riuscì a farli tornare come prima, e si rimise affianco al suo ragazzo.
Lui indossava un paio di pantaloncini in tessuto color cachi con svariate tasche, una t-shirt di Red Riot e sopra una felpa rossa con la zip, la cerniera si era rotta e non poteva più essere chiusa quindi la teneva solo in dormitorio. Non si era pettinato i capelli verso l'alto quel giorno, per cui indossava una fascia per capelli nera da uomo perché non gli andassero sugli occhi.
La ragazza infilò dal basso la mano nei suoi pantaloni per poter accarezzare la gamba direttamente sulla pelle, lui lo notò ma cercò di non dargli peso, anche se la sensazione della pelle morbida della propria fidanzata che passava sul suo corpo non lo lasciava mai del tutto indifferente.
"Facciamo un'altra partita?" propose Ashido nel tentativo di placare gli animi, o quantomeno di distrarli.
"Magari meglio cambiare gioco visto che vinci sempre te, amo" disse mentre le faceva passare un braccio dietro la schiena e la afferrava per il fianco.
"Va bene" sbuffò con tono deluso "Sai cosa ci vorrebbe ora?" disse come se avesse avuto un'illuminazione.
Mina si girò verso il suo fidanzato, si sporse verso di lui con sguardo ammiccante, si fermò a pochi centimetri dal suo viso mentre passava la mano sul petto, lui divenne paonazzo e deglutì faticosamente.
"C-cosa?"
"Qualcosa da mangiare" aggiunse ridendo mentre si rimetteva seduta normalmente.
"Brava Ashido, idea geniale" dissero all'unisono Hanta e Denki entusiasti.
Ejiro impiegò un attimo a capire cosa fosse successo, dopo di che si mise anche lui a ridere per esserci cascato, talvolta Mina rendeva equivocabile la situazione di proposito, ma lui non aveva ancora capito come distinguere i momenti in cui faceva sul serio da quelli in cui lo faceva per scherzare, la cosa però non lo disturbava affatto.
"Hai ragione, vado a vedere cosa c'è in cucina, Bakubro mi accompagni?" chiese mentre si metteva in piedi e porgeva una mano al ragazzo per aiutarlo ad alzarsi.
Katsuki guardò Kirishima e poi si girò verso gli altri tre presenti nella stanza.
"Meglio che stare col trio degli idioti" disse con tono infastidito afferrando la mano che gli era stata porta.
"Anche noi ti vogliamo bene" gli risposero solari i tre ragazzi in questione mentre si dirigeva fuori dalla camera.
I due amici uscirono dalla stanza e si diressero con calma al piano di sotto.
"Sero mi spieghi che ti è preso poco fa? Perché hai dovuto trattarmi così?" disse Denki con tono arrabbiato.
"Senti, forse ho esagerato" ammise alzando le mani "ho usato una pessima scelta di parole, però non puoi dirmi che ho torto"
"In che senso?"
"Andiamo...sono il tuo migliore amico, te lo sto dicendo per il tuo bene, trova il coraggio e dichiarati. Non ce la faccio più a sopportarti quando ti deprimi per lei ed ultimamente capita sempre più soventemente, non fa bene a te ed infastidisce me"
"Non essere così cattivo, il povero Kami non vuole rischiare di rovinare il bel rapporto che ha con Jirou, in fondo lei è fidanzata"
"Non te l'ho mai raccontato, come fai a sapere di chi sono innamorato?"
"Gli occhi chico, non mentono mai" rispose citando la celebre scena di Scarface "però daiiiiiii fai qualcosa" esclamò improvvisamente scuotendolo per un braccio "sarei troppo entusiasta se potessimo fare un'uscita a quattro" aggiunse emozionata alla sola idea.
"Ok ok, vedrò di fare qualcosa, basta che vi facciate gli affari vostri d'ora in poi, va bene?" disse il ragazzo staccandosi di dosso l'amica, perfettamente concio del fatto che nessuno dei due interessati avrebbe fatto ciò che li aveva chiesto, si girò verso Hanta "scusa se ti infastidisco, capisco che ogni tanto possa risultare pesante, non piace neanche a me questa situazione, ma proprio per questo ho bisogno del tuo supporto"
"Hai ragione Denki, non fa niente, lasciamo stare questa storia, mi dispiace se sono stato duro" gli mise un braccio sulla spalla in maniera amichevole.
Questa scena era abbastanza comune, i due erano migliori amici, tendevano a dirsi quello che pensavano senza remore e questo li portava spesso a litigare, ma solitamente non riuscivano a rimanere arrabbiati tra di loro per più di mezza giornata.
Era una cosa così comune che Mina non rimase nemmeno sorpresa della rapidità con cui si erano riappacificati, nel loro gruppo era l'abitudine, forse era per questa loro indole così rapida nel cambio di emozioni, oltre alla loro innata energia, ad aver fatto attribuire alla bakusquad il titolo di compagnia casinista, nonostante loro non si ritenessero tali.
"Immagino che non tutti possano avere la relazione dei loro sogni come la sottoscritta" disse Ashido con tono vanitoso.
"Prima mi difendi e poi ti accanisci contro noi single in maniera così crudele?" chiese il biondino.
"Non ti aspettavi mica della coerenza da lei?" domandò retoricamente il ragazzo dai capelli lisci e neri.
"A proposito di voi due" disse rivolto verso la ragazza "solo a me prima Kirishima è sembrato strano?"
"Ora che mi ci fai pensare hai ragione" rispose Sero con aria pensierosa.
"Strano?" chiese spiazzata la ragazza piegando leggermente la testa da un lato.
"Forse non te ne sei accorta perché in quel momento si trovava alle tue spalle, ma mi è parso sconsolato, un po' incupito" spiegò Denki.
"Siete sicuri di star parlando del mio Ejiro? Non riesco ad immaginarmelo così"
"Sì, è strano anche per me vederlo così, chissà cosa gli stava passando per la testa"
La ragazza si stese a terra, portando le mani dietro la testa, con un'espressione seria.
"Sapete, se dovessi dire un suo difetto, una cosa che non mi piace di lui, sceglierei il fatto che non abbia il coraggio di affrontarmi, di discutere con me. Non ha paura di fare da scudo umano indipendentemente dal villain che si trova davanti, ma quando si tratta di parlare dei problemi tra di noi fa scena muta o mi da ragione a prescindere. Per quanto sia difficile da credere, è snervante, ti fa capire che c'è qualcosa che lo infastidisce ma non puoi farci nulla a riguardo perché non ti dice di che si tratta"
"Guai in paradiso come si suol dire, come mai non gliene hai parlato?" domandò incuriosito il ragazzo dai tratti asiatici.
"Non lo so, sarà perché faccio fatica a trovare altre cose che non mi piacciano di lui, è sempre gentile, disponibile e mi fa sentire apprezzata, quindi non voglio ferirlo per questo dettaglio, è un ragazzo molto emotivo come sapete, duro fuori e tenero dentro, come piace a me"
Mina si perse qualche istante nei suoi pensieri, immersa nelle sue macchinazioni, o forse fantasie.
"Ashido, ehy, ci sei?" disse Hanta schioccando più volte le dita davanti al viso della ragazza.
"Non sto dormendo" esclamò rimettendosi istantaneamente seduta "...stavo solo riflettendo"
"Quindi non hai ascoltato Kaminari, vero?"
Si guardò intorno spaesata per poi soffermarsi sull'amico dal quirk elettrico con un'espressione che pareva chiedere scusa ed invitarlo a parlare.
"Stavo dicendo..." riprese il discorso un po' infastidito dal fatto che fosse stato ignorato fino a quel momento "dovresti dirgli quel che provi, è timoroso di dirti quello che pensa perché anche lui non vuole ferirti, ma se gli parlerai, dicendogli ciò che hai spiegato a noi, vedrai che capirà"
"Insomma digli di trovare il coraggio e dirti le cose in faccia" tagliò corto l'amico.
"Suona decisamente meglio come l'ho spiegato io" puntualizzò divertito.
"È la seconda buona idea che ti viene di stasera, Kami sei sicuro di non aver fumato con Sero?"
"Questa volta non ho fumato, quante volte te lo devo dire? Semplicemente è da due settimane che riesco a non mandarmi in cortocircuito il cervello" rispose orgoglioso.
"Vedi di non pensare troppo o lo manderai in fumo questa volta" disse ridendo il Hanta.
Denki sorrise con tono sarcastico scandendo qualche finta risata.
"Cambiando argomento, dato che non siete neanche in grado di battermi a carte, cosa faremo quando gli altri due torneranno col cibo?"
I tre si misero a pensare per qualche secondo.
"Io ho qualche nuovo gioco da tavolo in camera mia, me li hanno regalati lo scorso Natale, ma non li abbiamo mai usati, se volete li vado a prendere" propose il ragazzo con la saetta nera sui capelli.
"Ottima idea, magari riuscirete a vincere in un gioco che non ho mai visto prima" rispose impettita l'amica.
"Non vantarti troppo" ribatté mentre si dirigeva alla porta "vado e torno, sarò un...fulmine"
"Non so se fosse una battuta voluta, ma nel caso lo fosse non farla più" replicò l'amico con un'espressione di biasimo.
Il ragazzo uscì chiudendo dietro di sé la porta senza badare alle parole del compagno.

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