Diniego

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Kyoka si diresse giù per le scale ed attraversò con calma la sala comune, dove erano rimasti solo Shouji, che stava leggendo un romanzo, ed Iida, che stava scrivendo in maniera veloce ma ordinata su un block notes, mentre passava notò che in cucina c'era Koda, il ragazzo si stava preparando uno spuntino.
Si appropinquò ad uscire quando una voce alle sue spalle richiamò la sua attenzione.
"Dove stai andando?" gli domandò tranquillo il rappresentante di classe mentre si alzava e le veniva incontro, riponendo contemporaneamente la biro con cui stava scrivendo nel taschino del camicia a maniche corte.
Non voleva che altre persone sapessero delle sue questioni personali per cui decise di rispondere in maniera vaga.
"Esco a fare due passi"
"A quest'ora?" chiese il ragazzo con gli occhiali tirando fuori dalla tasca il cellulare per controllare l'ora.
"Stai tranquillo Iida, non ci vorrà molto, il tempo di sgranchirmi le gambe, tanto è venerdì, domani non abbiamo lezioni, quindi non ci sono problemi anche se andrò a dormire più tardi del solito"
"E' vero, ma fa freddo e tu non sei vestita adeguatamente, è compito di un buon rappresentante pensare anche alla salute dei propri compagni"
"Mi sembri un po' teso, dovresti trovarti un hobby. Comunque rientrerò prima di prendermi un malanno, va bene? Tu non preoccuparti"
Mentre diceva ciò aprì la porta ed uscì, appena la richiuse sospirò appoggiandosi allo stipite, ogni tanto trovava veramente difficile sopportare il loro rappresentante, lui lo faceva in buona fede, per il bene dei suoi compagni, ma secondo lei avrebbe dovuto imparare ad essere meno rigido in certe circostanze e lasciarsi andare un po' di più.
Iida intanto tornò a sedersi affianco a Shouji.
"Cosa pensi volesse dire con la questione dell'hobby?" domandò pensieroso.
Il ragazzo col viso coperto lo guardò, scosse la testa come a sottolineare che era senza speranza e si rimise a leggere, lasciando interdetto l'amico.
Dopo qualche metro Jirou dovette dar ragione a Tenya su una questione, faceva più freddo di quanto pensasse. Indossava una t-shirt bianca a righe orizzontali viola con sopra un cardigan nero ed un paio di leggins dello stesso colore, non l'outfit ideale per una passeggiata all'aperto vista la stagione, soprattutto di notte.
Accelerò il passo per arrivare in fretta al dormitorio della sezione B, dove stava Shinso, in modo da entrare il prima possibile al caldo.
Dopo una manciata di minuti arrivò a destinazione, si fermò dinanzi al grosso ingresso in legno a riprendere fiato qualche secondo prima di dare due rapidi colpi a pugno chiuso alla porta, nel giro di pochi istanti qualcuno le aprì la porta, si trattava di Kendo, doveva star passando di lì per caso, probabilmente stava arrivando dalla cucina visto che aveva un lattina in mano.
"Ehy ciao Jirou, che ci fai qui?" disse leggermente sorpresa.
"Ciao, scusate se vi disturbo, sono qui per Hitoshi"
"Certo, entra pure" aveva un tono estremamente cordiale che la mise subito a proprio agio, fece accomodare la ragazza e richiuse la porta "non hai avuto freddo nel venire fino a qua vestita in maniera così leggera?"
La ragazza si scosse come se si dovesse togliere fisicamente il freddo di dosso.
"Effettivamente sì" rispose un po' imbarazzata "ma ora sto bene grazie, Shinso è in camera sua?"
"No, si trova in sala comune"
"Ah"
Kyoka rimase sorpresa, le aveva detto di essere indietro con lo studio per cui trovò strano che si trovasse con gli altri compagni, pensò che le avesse mentito e la cosa la irritò parecchio.
"Ehy chi ha bussato?" chiese Monoma mentre arrivava "Che ci fai tu qui?" domandò con fare aggressivo appena vide la ragazza dell'altra sezione.
Jirou trovava insopportabile quel ragazzo, non capiva da cosa derivasse la sua eccessiva competitività e quell'astio nei confronti della loro classe, era un peccato perché il resto dei compagni dovevano essere un bel gruppo, simpatico ed amichevole almeno quanto il loro.
"È qui per Shinso" spiegò la ragazza dai capelli rossi anticipandola ed evitando a Monoma un risposta decisamente più sgarbata.
"Non potete incontrarvi nel vostro dormitorio? Ne avete uno pure voi sai? O in qualche modo siete riusciti a distruggere anche quello?"
"Immaginavo fosse arrivato qualcuno della 3 A" si intromise Tetsutetsu che aveva seguito il suo compagno "lo si capisce dal tono della tua voce" disse rivolto al biondino "devi smetterla di essere sempre così cattivo nei loro confronti"
"Infatti, lasciala in pace, non è venuta qui per infastidirci. Scusalo, ti vado subito a chiamare il tuo ragazzo" disse Itsuka, mentre si dirigeva nella sala comune prese per la collottola Neito e lo trascinò via, seguiti dal ragazzo dai capelli grigi.
Dopo qualche secondo comparve Hitoshi, con la sua solita espressione stanca ed un passo poco convinto, indossava un maglia maniche lunghe grigia e dei pantaloni della tuta blu.
"Ehy Kyoka" esordì con voce piatta accennando un sorriso "che ci fai qua?"
"Sarebbero questi i tuoi impegni di studio?" chiese con tono irritato Jirou.
"Sei venuta solo per spiarmi?" rispose cambiando espressione in una decisamente più infastidita.
"No, sono venuta qui per parlare"
"E di cosa?"
"C'è un problema nella nostra relazione e dobbiamo risolverlo"
"Non è vero" disse facendo spallucce "non è cambiato nulla"
"Invece sì, sembra quasi tu mi dia per scontata, ci vediamo solo quando fa comodo a te e non fai mai nulla per venire incontro ai miei bisogni, litighiamo sempre di più ma ogni volta sono solo io quella che prova a trovare un punto d'incontro, a risolvere la situazione, come se a te non interessasse nulla di noi"
"Ancora con questa storia?!" sbuffò allargando le braccia "e sentiamo, cosa vorresti che facessi?"
"Non lo so, ma sono qui per questo, per trovare una soluzione, perché io non ho intenzione di proseguire così, quindi smettila di provare a fuggire dalle tue responsabilità e fare come se nulla fosse"
"Te lo dico io qual è il problema" aveva un fare rabbioso "che qualcuno ti sta mettendo in testa queste idee di merda solo per mettere zizzania tra di noi ed io so anche chi è"
"E chi sarebbe? Sentiamo" replicò ironica.
"Quel tuo amico deficiente che ti ronza sempre intorno, Kaminari"
"Lascia fuori Denki da questa storia, perché se siamo arrivati a questo punto è colpa tua"
"Non dire stronzate, fino a qualche tempo fa andava tutto bene ed adesso te ne esci con queste trovate senza senso"
"Forse finora avevo solo paura di restare sola, stavo con te per abitudine, ma ora basta, o le cose cambiano o tra noi è finita"
"Siamo veramente arrivati a ciò?! Adesso vado a scambiare due parole con quel tuo amico"
Si incamminò per uscire ma Jirou lo fermò poggiandogli una mano sul petto.
"Ti prego, lui non c'entra niente. Possiamo risolvere tutto, dobbiamo solo lavorare su di noi, insieme, come coppia, che ne dici?" aveva un tono molto dolce, sperava che il ragazzo si calmasse e che non tirasse in ballo il suo compagno.
Il ragazzo la guardò per qualche istante ma non fu toccato dalle sue parole né cambiò idea.
"Non c'è niente da risolvere"
Provò di nuovo a muoversi ma la ragazza non glielo permise.
"Non ti azzardare a fargli qualcosa" queste parole parvero una minaccia, aveva cambiato atteggiamento in un istante, il suo amico non c'entrava nulla con quella faccenda e non voleva permettere che il suo fidanzato lo usasse come scusante.
"Non mi fermerai, anzi, tu verrai con me a trovarlo"
Hitoshi attivò il suo quirk, il braccio di Kyoka cadde lungo il fianco come privo di forza e il suo sguardo si fece vuoto.
"Forza, andiamo" disse facendo un cenno con il capo verso l'uscita.
Aprì la porta e fece uscire la ragazza sotto l'influenza del suo potere, i due si diressero verso l'altro dormitorio.
Jirou poteva osservare tutto quella che succedeva ma era confinata nella sua testa, non poteva controllare le sue azioni, non poteva scegliere, il corpo non rispondeva ai suoi comandi, era priva di volontà, era come essere spettatori di se stessi, una sensazione orribile.
Non poteva nemmeno concepire che il suo fidanzato, la persona che avrebbe dovuto amarla e renderla felice, la stava controllando, manipolando; aveva ignorato tutto ciò che aveva detto, non aveva neanche provato a darle retta, a fare qualcosa per la loro relazione, aveva trovato un capro espiatorio a cui addossare la colpa, che per di più era il suo migliore amico, era furibonda, non lo avrebbe mai perdonato per tutto ciò.
Oltre alla rabbia c'era un altro sentimento che in quel momento la pervadeva, era preoccupata per Kaminari, non voleva che gli succedesse niente. Shinso, non avendo un quirk utile nel combattimento, si era dovuto allenare molto dal punto di vista muscolare, era sicuramente più forte fisicamente del suo amico e chissà cosa avrebbe potuto fare se avesse deciso di utilizzare il suo potere anche su di lui, non aveva mai visto questo lato del suo fidanzato, non sapeva cosa aspettarsi, e ciò la spaventava.
I due arrivarono al dormitorio, non c'era più nessuno nell'area comune, si sentivano delle voci in cucina ma accelerarono il passo ed arrivarono alla scala che portava al lato maschile del dormitorio passando inosservati. Shinso si diresse senza esitazione verso la camera di Denki, Kyoka pensò che doveva avergli detto dove si trovava una delle volte in cui gli aveva parlato di lui, inoltre il ragazzo aveva appiccicato una piccola saetta al centro della porta uno dei primi giorni in dormitorio, disse che lo aveva fatto per non sbagliare porta, visto che erano tutte uguali ma non l'aveva più tolta, ormai la considerava un segno distintivo, così fu estremamente facile per il ragazzo dai capelli viola trovare la stanza giusta.
La ragazza sperò che il suo amico si trovasse ancora nella stanza di Mina, insieme alla bakusquad, in fondo non era passato troppo tempo da quando li aveva lasciati, ciò non avrebbe sistemato la situazione ma quantomeno avrebbe fatto desistere Hitoshi da fare mosse avventate.
Il ragazzo bussò violentemente alla porta.


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