Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ⑦

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💙ρєя∂σиαтє єνєитυαℓι єяяσяι💚

OK, ma in tutto questo cosa stava facendo Chat noir ???

CHAT NOIR POV

Il gatto guardava in silenzio il chitarrista senza fare il minimo rumore, a stenti senza respirare, in ansia per lui. Vide come strinse i pugni, in un chiaro senso di agitazione. Allora il gatto si sentì in colpa, Luka non stava bene e lui non aveva fatto altro che farlo sentire peggio, ora rischiava di farsi beccare dalla madre, chissà come avrebbe reagito, lui non poteva saperlo non conoscendola bene, e perché non aveva esperienza, non avendo una madre ed avendo un padre che non faceva entrare nessuno in casa. Gli passò per la testa di andarsene così da far trovare la stanza vuota se la donna fosse entrata, infatti quando la signora mosse un passo verso la camera il gatto scattò leggermente in avanti, ma vide Luka che mentre abbracciava la madre gli intimava con lo sguardo di rimanere lì, come se avesse avuto bisogno di lui, e lui sperò veramente fosse così. Rimase allora sul letto, la signora Anarka non avrebbe potuto vederlo comunque, quindi si rilassò anche lui, dopo aver visto il viso steso e non più agitato di Luka. Si ripromise che appena la madre si fosse congedata, lui si sarebbe scusato per il suo comportamento merdoso, lo avrebbe ringraziato per la "compagnia" e avrebbe levato le tende subito dopo.

La malinconia cominciava ad assalirlo alla vista della premura della madre, dei suoi occhi dolci e degli sguardi pieni di ringraziamenti del chitarrista, da quanto qualcuno non lo abbraccia?? Quanto tempo era passato dall'ultimo abbraccio dato alla madre?? Da quanto tempo non abbracciava il padre?? Voleva anche lui qualcuno che lo abbracciasse, qualcuno che lo amasse.

Il padre, gli faceva paura, era cambiato, lo vedeva nel suo sguardo solo e malinconico che anche a lui mancava qualcosa. Quando poi l'uomo aveva quelle strana luce sadica negli occhi Adrien moriva dalla paura, lo metteva in ansia, il suo cuore pompava tanto in fretta che pensava avrebbe ceduto, così come le sue gambe diventavano pesanti tanto da farlo sbilanciare e quasi cadere, così pesanti che non riusciva a muoverle per rifugiarsi lontano nel suo mondo. Voleva un abbraccio, Luka glielo avrebbe concesso se glielo avesse chiesto?? SCORDATELO, chi ti vorrebbe?? Soprattutto dopo come lo aveva trattato, lui non è una delle ragazze che deve conquistare, Luka è così prezioso, non deve macchiarlo con i suoi demoni, lui ne ha già abbastanza. Mentre si esiliava nel suo mondo, notò Luka fare un dolce broncio, il motivo non lo sapeva dato che non prestava particolare attenzione ai due, per non sentirsi più solo, ma quel gesto lo fece sorridere inconsapevolmente e allontanare dai suoi pensieri cupi. Dopo che il chitarrista promise alla madre che avrebbe accompagnato la sorella a scuola, chiuse nuovamente la porta a chiave. Il gatto perse un battito, era così carino, sembrava più tranquillo di prima, l'animo che prima sgorgava disperazione in tutte le direzioni ora era tranquillo. I suoi occhi non erano più velati da quella patina opaca di tristezza, ed erano tornati come lo sono di giorno, azzurri come il cielo senza nuvole. Mentre lo adorava in silenzio, pensò che il soprannome che più gli si addiceva era ANGELO, sì lui era proprio un angelo, così puro, ma anche così disperato, la notte nascosto da tutti mostrava il suo vero essere, ed il gatto lo trovava sempre e comunque PERFETTO. Sì, il ragazzo dai capelli bicolore era proprio perfetto.

Quando Luka lo raggiunse, gli sorrise, e il povero cuore del gatto sobbalzò, che gli stava succedendo??

Il chitarrista si sedette di fianco al gatto, e Chat noir solo allora si mise seduto per bene , in modo da stare composto e non più sdraiato in modo scomodo sul letto del padrone.(padrone di casa non del gatto eh). Stava per aprire bocca per scusarsi, prese un respiro profondo, ma prima di esprimersi il bicolore lo bloccò. Infatti parlò: "Non scusarti". Il biondo socchiuse la bocca per lo stupore, e lo sguardo prima puntato davanti a sé, si posò sul suo interlocutore, oltre a girare il capo verso di lui voltò anche il suo corpo così da trovarselo di fronte e poterlo interrogare al meglio. Ma i suoi dubbi non uscirono chiari dalla sua bocca, ne uscì infatti solo una domanda sconnessa: tu... come... cioè... leggi nel pensiero??? Mi sono scusato ad alta voce senza rendermene conto??no non sono così stupido, o forse sì..." Il bicolore fermò il fiume in piena e pose fine a quel borbottio continuò che sembrava essere rivolto più a sé stesso che al bicolore, portando le mani sulle sue spalle e ridacchiando dolcemente, con il capo chino e scuotendo leggermente la testa, alzò nuovamente il capo e con occhi divertiti disse: "No, non lo hai pensato ad alta voce, e no non leggo nella mente, sono solo uno che osserva ed è anche perché avevi una espressione strana, ho solo ricollegato le informazioni". Il biondo allora sbuffò una risata e si tranquillizzò, le spalle che si erano irrigidite al contatto improvviso delle mani di Luka, si rilassarono, così come i suoi occhi preoccupati e tesi mutarono, e finalmente tornarono sorridenti come sempre. Anche Luka si risvegliò dal suo mondo e distolse lo sguardo dai suoi occhi imbarazzato e ritirò le mani dalle sue spalle per portarsele in grembo, si mise comodo, a gambe incrociate sul letto per poter vedere al meglio il suo interlocutore, anche il gatto si mise più comodo portando solo una gamba piegata sul letto e l'altra invece a penzoloni fuori.

ᵃ LᴜᴋAᴅʀɪᴇɴ ˢᵗᵒʳʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora