Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ①⑧

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ρєя∂σиαтє єνєитυαℓι єяяσяι

Mentre viaggiavano il silenzio regnava, e quando passarono davanti al istituto della sua sorellina, notarono una marea di persone, più del solito che acclamavano e urlavano cose incomprensibili.
Luka provò una strana sensazione di disagio ed accelerò per allontanarsi da quel trambusto.
Arrivati a scuola che distava poco lontano notò per suo dispiacere che la situazione se possibile era peggiore e per di più sembrava che la folla non aspettasse altro che loro.
"Ragazzi"
Li richiamò Luka, una volta che colse la loro attenzione disse: "Abbiamo un problema".
I ragazzi sembravano non notare nulla di strano, ma il bicolore aveva una strana, stranissima sensazione ed era certo che la cosa stava per prendere una brutta piega.
Erano abituati alle attenzioni insistenti di alcuni ragazzi della scuola, ma questo era esagerato.
Parcheggiò in modo calmo e preciso ma nella sua testa un'ansia cominciava diramarsi fino alla punta delle dita. Come immaginava le persone cominciarono ad avvicinarsi alla vettura.
Simeon prese in mano la situazione e gli fece segno di scendere con apparente calma. Si guardarono negli occhi e in modo sincrono aprirono la portiera e scesero.
Sorrisero smaglianti, e lì come potrete immaginare metà scuola rimase in trans, e approfittandone due di loro scapparono, Simeon cominciò a fare domande di circostanza a nessuno in particolare e un "buongiorno" generale a tutti mandando la folla in delirio per agguantare il suo sguardo, vicino a lui c'era mezzo stordito Joe che messaggiò le ragazze per verificare che fossero già dentro la scuola, e così era, loro erano passate senza troppi problemi, allora il problema erano loro, e che novità.
Spense il dispositivo facendosi confermare che erano tutti andati nell'aula di arte abbandonata, mancavano solo loro due.
Simeon cominciava ad irritarsi, erano troppi e troppo invadenti, la sua pazienza era già inesistente, tirò un ultimo sorriso e prendendo per il braccio il riccio cominciò a correre, era troppo stanco per pensare ad alternative intelligenti.
Gli dovevano il pranzo e la cena, aveva sprecato tutte le sue energie in quei 2 minuti, che parvero ore.
Il riccio stava a stenti al passo del moro che correva come un pazzo, da dove l'aveva trovata quella grinta ? Lui a stenti non si rotolava giù per le scale.
Scesero, quasi volarono per le infinite scale che portavano al seminterrato e oltrepassati i mille corridoi si lanciarono alla porta senza farsi troppi problemi, in cambio ricevettero della carta igienica in testa. I vigliacchi nascosti nell'aula ricevettero un "aah" indignato da parte dei poveri ragazzi che non si preoccuparono di chiedere da dove l'avessero trovata.
Ricevettero dai poveri disgraziati uno sguardo del tipo ma che ca..o ?
Clementine fece un sorrisino e nascose la carta igienica dietro la schiena facendo finta di niente in cambio ricevette uno scalpello da Simeon e la ragazza pensò "preferivate una spranga di ferro? ", non volendo essere mangiata viva non si espresse e finse un broncio sedendosi su un banco a braccia incrociate.
Cominciarono a confrontarsi in modo disordinato, senza un senso, e certe volte dando idee diciamo, particolari e di certo inverosimili.
Luka ascoltava passivamente cercando un'idea sensata che sembrava non volesse essere trovata. Prese il telefono dalla tasca posteriore dei jeans ed illuminò lo schermo, quante cavolo di notifiche aveva ricevuto? Ed erano tutte da un numero non salvato, aprì l'icona di WhatsApp e aprendo il contatto lesse il nome di Adrien, erano messaggi confusi, ma capì che il biondo avrebbe voluto metterlo in allerta su quello che era alla fine successo, se solo avesse tenuto per una buona volta la suoneria del cellulare accesa questo non sarebbe successo, ma ahimè non era così, non perse tempo a sentirsi un idiota a riguardo, chiamò l'attenzione degli altri e li mise al corrente dei fatti, una volta che capirono la situazione cercarono un modo per non dare troppo nell'occhio come loro solito. Cominciarono ad uscire dalla stanzetta che Luka richiuse come al solito.
Mentre se la prendeva comoda anche se in gran ritardo dato che la prima ora era suonata da un po' riaccese il telefono ritrovandosi il facciotto addormentato di Joe, sorrise leggermente e una volta sbloccato si ritrovò i messaggi di Adrien, li scorse velocemente con gli occhi, sorridendo. Gli aveva scritto per cercare di avvertirli, che carino. Chissà in che situazione era quando gli aveva avvisati erano così mescolati e confusi, si passò una mano tra i capelli cercando di trattenere il sorriso ebete, Adrien gli aveva scritto a discapito di sé stesso invece di pensare solo alla sua incolumità pensò anche a loro, che bravo bambino che era. Luka ora doveva superare un problema ben più grande a parer suo di quello che avevano appena passato, doveva rispondere ad Adrien Perfetto Agreste. Non si era mai sentito così tanto sottopressione per un messaggio, eppure il suo sguardo fisso sulle due stanghette blu che segnavano il fatto che lui avesse letto i suoi messaggi lo metteva in soggezione, fu questione di secondi e vide che il ragazzo era online, a senti non fece volare il telefono, riuscendo ad acchiapparlo con mosse mai viste, e rispose con un "grazie di averci avvertito".

ᵃ LᴜᴋAᴅʀɪᴇɴ ˢᵗᵒʳʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora